-----Messaggio originale-----
Da: [mondo.underground.webzine] <mr_six@geocities.com>
Data: mercoledì 17 novembre 1999 0.31
Oggetto: Underground / Riviste.net - Intervista a Stewart Home

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Stewart Home è uno dei più singolari e controversi personaggi emersi dall'underground letterario britannico nell'ultimo decennio. Multiforme agitatore culturale, performer, musicista e pungente saggista, ha suscitato notevole clamore con la miscela di satira, sesso e violenza delle sue opere narrative. Coinvolto brevemente alla metà degli anni '80 nell'esperienza Neoista, si è successivamente dedicato ad approfondire vari aspetti e implicazioni di pratiche radicali come plagiarismo, nomi multipli e avanbardismo.
Vanta ormai parecchi estimatori anche in Italia, e alcuni  dei suoi testi più noti hanno finalmente visto la luce in edizioni tradotte, li potete trovare più oltre nella bibliografia riportata in appendice.
Per ulteriori approfondimenti vi rimandiamo ai seguenti siti:

The Stewart Home Society
http://www.stewarthomesociety.org

EntarteteKunst
http://www.0100101110101101.ORG/EntarteteKunst/Home

Non ci pare di dover aggiungere molto altro, lasciamo quindi spazio alla recente intervista rilasciata da Home ad Astrid Pluver, pubblicata mesi orsono sul n.16 del Parasol Post , bollettino ufficiale della Red Republic of Parasol (24, Marfitt Street, Leicester, LE4 6RN, UK. <hfbj_parasol@hotmail.com>).
 

"Mentre gli stupidi cercano il senso della vita in dischi di plastica e gli idioti credono di trovarlo nei libri di Kierkgaard e Kant, l'intelligenza è attiva e sa che la cultura che abbiamo ereditato va rimanipolata, non consumata passivamente.
E allora che i morti seppelliscano i morti, noi ci apriremo un varco verso nuovi modi di essere".
Stewart Home
 

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AP: Come mai la distruzione dell'opera di William Shakespeare è diventata una questione di importanza prioritaria?

SH: L'opera di "Shakespeare" è problematica, ma non è tanto l'opera quanto l'aura che la circonda che desidero distruggere. "Shakespeare" era impegnato a dare forma al soggetto borghese, non è stato certo il primo scrittore ad evocare questo soggetto, ma in drammi come Amleto ne delinea perfettamente i tratti.  Su Christopher Marlowe, un drammaturgo "Elisabettiano" le cui opere hanno preparato la scena a "Shakespeare", ho invece idee più ambivalenti: le scene triviali nelle sue opere, tanto detestate dagli elementi più conservatori dell'opinione letteraria, mi rendono Marlowe notevolmente più appetibile di "Shakespeare". Ovviamente, vista l'influenza di "Shakespeare" sulla cultura angloamericana e, in misura più o meno diversa, su altre culture, non è possibile ignorarlo semplicemente. Recentemente ho prodotto un dramma radiofonico intitolato Divvy, nel contesto del progetto internet di Tork Radio. Ho iniziato a lavorare su questo dramma applicando il metodo del cut-up di William Burroughs al primo atto dell'Amleto, che poi ho rielaborato, riducendo il numero dei personaggi a quattro, ai quali ho poi assegnato voci diverse generate dal computer. In termini di logica, gran parte del dramma prodotto con questa tecnica di cut-up era semplicemente senza senso, anche se a livello di retorica credo che la piece sia piuttosto facile da capire. Questo trattamento dell'Amleto rispecchia la mia indifferenza rispetto al materiale originale. Non mi interessava attaccare l'Amleto a livello del soggetto borghese, sarebbe stato più banale delle banalità che ho prodotto. Era soprattutto questione di sconvolgere il significato, di far perdere il significato, altrimenti, semplicemente rovesciando i significati, si rischia di fare lo stesso gioco delle cose che si vogliono attaccare.

AP: Stewart Home è un nome multiplo, e se si chi sarai dopo questa intervista?

SH: In effetti, piuttosto che fare questa domanda a "me", sarebbe meglio porla "contro" Shakespeare. Sono estremamente divertito dalla lunga lista di "individui" indicati come i "veri" autori di "Shakespeare". Tra questi, Francis Bacon, la regina Elisabetta I, il Conte di Oxford, il Conte di Derby, il Conte di Stirling, il Conte di Rutland, Sir Walter Raleigh, Christopher Marlowe, l'Arcivescovo di York, il Conte di Essex, il Conte di Southampton, il Cardinale Wolsey, il Conte di Salisbury e il Conte di Devon. Ovviamente, continuando a sostenere che sia stato proprio l'attore William Shakespeare a scrivere i drammi attribuiti a "William Shakespeare", la cosiddetta opinione ortodossa è notevolmente più "appetibile" rispetto ai punti di vista degli "eretici". Sebbene un aristocratico possa volersi costituire come soggetto borghese, provenire dagli strati alti della società "Elisabettiana" non è un prerequisito per il successo di questa operazione. Molti di quelli che polemizzano contro l'opinione "ortodossa" nei dibattiti sulla attribuzione dei drammi "Shakespeariani" ricorrono ad argomentazioni snobistiche, dando per assunto che solo un appartenente alle classi superiori avesse la capacità di produrre queste opere.
Secondo alcuni "eretici" i drammi di "Shakespeare" sono stati prodotti da un certo numero di uomini e donne, mentre altri vogliono attribuire non solo le opere di "Shakespeare" ma anche innumerevoli altre opere di scienza e letteratura a un singolo "uomo". Per fare un esempio, Francis Bacon: alcuni credono che sia lui il vero autore dell'opera di "Shakespeare", ma credono anche che sia responsabile dei lavori di Cervantes e Montaine, tra gli altri. Ovviamente, c'è una lunga tradizione di attribuire qualsiasi cosa a scrittori "famosi". C'è stato un momento in cui vari idioti affermavano che fossi stato io a scrivere il materiale della London Psychogeographical Association;  mi ero talmente scocciato da aver preso in considerazione l'idea di architettare un opuscolo in cui rivelavo di essere Francis Bacon, che - prima di falsificare la sua morte - aveva appreso i segreti dell'immortalità attraverso lo studio rigoroso dell'alchimia. Cosi, in quanto Bacone, avevo scritto non solo le opere complete di Cervantes e Montaine, ma anche quelle di John Milton, Lawrence Sterne, Charles Dickens, Arthur Rimbaud, Alfred Jarry, Virgina Wolfe, James Joyce, Kathy Acker, Lynne Tillman e "Stewart Home". Avevo in mente di produrre un pamhplet che avrebbe incluso una riproduzione di una o due pagine dell'edizione moderna dell'Amleto con quasi tutte le lettere annerite, in modo che tra grandi linee di nero si sarebbe letto: "Io, Francis Bacon, ho scoperto i segreti della pietra filosofale e tra centinaia di anni mi re-inventerò come avanbardo sotto il nome di Stewart Home". Queste pagine annerite sarebbero state la prova definitiva che "Stewart Home" e Francis Bacon erano effettivamente la stessa persona. Ovviamente, avevo intenzione di riempire il pamphlet con qualsiasi ridicola inferenza tratta da informazioni piuttosto innocue. Per esempio, alcuni amici a volte mi chiamano "Clifford Brown", e siccome "Clifford Brown" è uno pseudonimo di Jess Franco, questa sarebbe stata una prova che ero responsabile di certi "abominii" cinematografici come Vampyros Lesbos, I riti erotici di Frankenstein, Jack lo Squartatore, Ilsa Donna Lupo delle SS, Il Sadico di Notre-Dame, Sadisterotica, Succubus, Venus in Furs, Lady Porno, Vergine tra i morti viventi, Barbed Wire Dolls, Tender Flesh e Gola profonda. Purtroppo, non sono riuscito a fare questo pamphlet, ma se lo avessi fatto lo avrei intitolato "True Tales of Duplicity: Stewart Home Exposed As The Real Author Of The Heinous Works Until Now Falsely Attributed To The Much Maligned Christian & Patriot William Shakespeare" e attribuito a "David Black, un laureato di Cambridge".
Tutto questo, comunque, doveva funzionare semplicmente come introduzione al fatto banalissimo che, per quanto mi riguarda, non ha alcuna importanza chi abbia scritto davvero le opere di "Shakespeare". Ovviamente, tutti coloro che desiderano costituirsi come soggetti centrati e che sono impegnati nel discorso conosciuto come "letteratura" si interessano appassionamente all'identità di "Shakespeare". Ma per tornare alla tua domanda, in un testo intitolato "Proletarian Post-modernism" ho sostenuto che "Stewart Home" è un progetto artistico originariamente avviato dai bardi celtici K.L.Callan e Fiona MacLeod nel 1979. Sebbene questa asserzione non sia esattamente "vera", non sarebbe difficile falsificare le prove documentarie necessarie a "provarla". In realtà molti burloni hanno messo in circolazione testi attribuiti a "Stewart Home", malgrado il fatto che non possiedano, come me, un certificato di nascita legalmente valido con quel nome. Detto questo, forse dovrei aggiungere che io possiedo un certificato di nascita legalmente valido con almeno un altro nome. Chi sono io? Dipende, ma posso assicurarti che dopo questa intervista non sarò "me stesso". In realtà, non sarò neanche conscio, si sta facendo tardi e senza dubbio dopo aver risposto alle tue domando andrò a dormire.

AP: Che posizione occupi come autore?

SH: Sono conosciuto come poeta dell'esperienza proletaria, e non mi sono mai vergognato del fatto che quello che cerco è la comunità umana reale. Ovviamente, lo spazio che vorrei occupare non esiste ancora, e invece di essere in grado di crearlo semplicemente da me e per me, questo deve restare una questione di prassi sociale.
 

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Bibliografia italiana:

- Note sul contesto e la metodologia, in "Opposizioni 80", THX1138/Amen, 1991.
- Cultura d'opposizione e opposizione culturale, in "Opposizioni 80", cit.
- Art Strike 1990-93, in "Opposizioni 80", cit.
- Assalto alla Cultura, AAA Edizioni, 1995
- Marci, sporchi e imbecilli: 1976-1996 la rivolta punk non si è mai fermata, Castelvecchi 1996
- Stewart Home - adunata sediziosa, intervista a cura di F. Zucchella, Pulp n.3, sett./ott. 1996
- Manifesti Neoisti, Costa& Nolan, 1997
- Nessuno osi chiamarlo plagiarismo, in "Falso è vero", AAA Edizioni, 1998.
 
 

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BREVISSIME:

La Neoist Alliance di Londra ha varato una campagna-shock a sostegno della liberazione sessuale. Il primo passo verso un mondo senza frontiere di godimento è stata l'emissione di una "necrocard", che permette all'intestatario di poter disporre del proprio corpo come oggetto di sperimentazione sessuale post-mortem! Per ulteriori informazioni, contattate:
Neoist Alliance, BM Senior, London WC1N 3XX.
 
 

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qualcun altro lo faccia per te, anzi, *contro* di te! "
(The m00w handbook to digital resistence, 1999)
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"...Conosco anche un'altra storia, a proposito di Otake e Go Seigen che una
volta consultarono un veggente nel tentativo di capire quale fosse lo stato
mentale per vincere a go. Venne loro risposto che era necessario creare un
vuoto mentale, dimenticarsi di sè mentre l'avversario meditava."
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