-----Messaggio originale-----
Da: ricc@libero.it <ricc@libero.it>
Data: sabato 4 dicembre 1999 5.32
Oggetto: Lettere / Politica / Giornalismo // Catena si S.Libero - 16 _____________________________________________
riccardo orioles <ricc@libero.it>
_____________________________________________
tanto per abbaiare
_____________________________________________
dic.99 - 16
Scusate il silenzio di questi giorni. Ma non e' colpa mia. Puo' darsi anzi che possa
protrarsi abbastanza a lungo; e quindi c'e' bisogno di spiegare perche'.
Materialmente, questa e-zine viene spedita "aumma aumma" dalla sede di un
giornale "di sinistra", non importa quale. E' un giornale che ho contribuito a
fondare, molti anni fa. Poi, per dei buoni motivi, me ne sono andato. Pero' ho continuato
a mantenere una presenza formale (firma nel comitato editoriale) perche' ero affezionato
al giornale, e perche' avevo molta fiducia nei suoi redattori.
A un certo punto, purtroppo, l'importanza acquisita ha dato un po' alla testa. Avete
presente la Fattoria degli animali? Hanno preso il potere assoluto, in nome di grandi
ideali, e non lo mollano piu' (vi ricorda qualcosa tutto questo?).
A poco a poco e' successo che "tutti qua dentro sono uguali, ma alcuni sono piu'
uguali degli altri" (quelli piu' uguali sono amici, parenti ecc. dei
"capi": la moglie del direttore, per esempio, e' redattrice, consigliera
d'amministrazione, esperta di marketing, ecc). L'ideale originario di liberta' e
trasparenza si e' sempre piu' affievolito, e alla fine ha finito per essere usato solo la
domenica nei bei discorsi.
I redattori, pero', si sono sempre comportati bene. Hanno inghiottito tante cose, e hanno
cercato di fare meglio che potevano il loro compito, che era di usare col loro mestiere
per informare la gente sui vari Cossiga e Berlusconi, pensando - giustamente - che questo
era piu' importante di tutto.
Ma alla fine, fra gestione avventurosa e cazzate varie, il giornale e' entrato in crisi.
Che fare a questo punto? "Licenziamo". Cosi', nello stesso momento in cui si
combattevano - per esempio - belle battaglie contro il "lavoro interinale",
qui venivano licenziate delle lavoratrici interinali, qualcuna delle quali
aspettava un bambino.
In questa situazione, la redazione s'e' ribellata. Ha preteso maggiore serieta' e
democrazia, e in questo ha avuto una parte anche la mia presenza. Non perche' essa li
"aizzasse" in qualche modo (la gente pensa con la propria testa, contrariamente
a quel che pensano i padroni): ma semplicemente perche' indirettamente ricordava loro
tempi piu' belli, in cui il giornale andava bene e ci si comportava da compagni.
A questo punto, per i "compagni" padroni (avete presente la Fattoria degli
Animali?) il problema era sbarazzarsi di me. Classico: prima ti provocano davanti a tutti
("sei una spia!") per farti reagire e passare per casinista. Poi costringono i
ragazzi senza contratto a firmare un Appello al Direttore affinche' il giornale "si
liberi delle escrescenze" (cioe' io). E infine, visto che io non casco nelle
provocazioni e la redazione resta compatta al mio fianco, abolendo d'autorita' l'intero
comitato editoriale. E quindi, in questa maniera, anche me.
Ora non ho piu' autorita' formale per entrare in quel giornale. E quindi, fra le altre
cose, per scrivere queste lettere dovro' trovarmi un altro posto, e non sara' facile. Io,
a cinquant'anni, non ho un computer ne' una casa - e questo vi dice che cosa vuol dire
fare il giornalista "di sinistra" sul serio e non di salotto.
Scusate la lunga chiacchiera, ma la situazione e' questa. Appena potro' trovare un altro
posto (ma puo' darsi che ci vorra' un bel po' di tempo) riprendero' a scocciarvi
come prima. Altrimenti, dovrete farne a meno.
Che non e' poi una gran perdita, visto che che oramai le cose essenziali ce le siamo
dette. Contro la mafia, contro tutte le prepotenze, per una sinistra vera e senza
ipocrisie. Questo si paga, d'accordo, ma vi assicuro che proprio ne vale la pena.
E quel giornale? Qual e'? Non ve lo dico: non ha importanza. Ma se sgamate come si
chiama, allora non dovete combatterlo, ma aiutarlo: perche' di aiuto ne ha bisogno, con
tutte le cazzate che hanno fatto i suoi padroni. E dentro ci sono i miei amici redattori.
Che sono dei giornalisti onesti, e dei compagni.
Dovete pero' imparare ad aiutare *criticamente* la sinistra, senza battere le mani ai bei
discorsi generici per poi voltarvi dall'altra parte.
Se la sinistra di allora, in Europa, avesse saputo trattare cosi' Stalin, lo stalinismo
non ci sarebbe stato (e forse ci sarebbe ancora il socialismo, ma un socialismo felice). I
tedeschi non sarebbero riusciti ad arrivare fin quasi a Mosca, dopo che Stalin aveva
fucilato tutti i bravi generali. Non ci sarebbero voluti tanto eroismo del popolo, e venti
milioni di morti, per salvare dai nazisti la Russia e l'umanita'.
Ricordate: lo stalinismo ha fatto danno alla sinistra, molto piu' che ai fascisti. I
fascisti, li avremmo combattuti meglio e prima senza di lui.
Salud y liberdad, companeros
_____________________________________________
Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche
semplicemente per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it
Non c'e' copyright, ovviamente. Fa' girare.
_____________________________________________
"A che serve vivere, se non c'è
il coraggio di lottare?"
(Giuseppe
Fava)
_____________________________________________
|