-----Messaggio originale-----
Da: [mondo.underground.webzine] <mr_six@geocities.com>
Data: sabato 4 dicembre 1999 18.39
Oggetto: USA / WTO / Riviste.net // Seattle999:"Hi-tech proletariat"[mondo.underground.newsletter]________________________________________________________
4-12-99
Vi rigiriamo ben volentieri il commento di Bifo ai fatti di Seattle...
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A Seattle è iniziato il movimento contro lo schiavismo globale
La protesta di Seattle contro il vertice del World Trade Organization
segna la fine del ventennio liberista, iniziato con la vittoria di
Thatcher e Reagan.
La barbarie liberista non è battuta, ma da oggi in poi non sarà più
vangelo irrefutabile.
Cosa è successo in questo ventennio?
Le nuove tecnologie digitali hanno reso possibile un'organizzazione
della produzione sempre più indipendente dal territorio, dalla fabbrica.
La produzione è diventata un ciclo continuo e globalizzato nel quale
sono messi in connessione frammenti di lavoro lontani, diversi, sotto il
comando unificato del capitale.
Grazie alle tecnologie digitali che rendono possibile il trasferimento
istantaneo dell'informazione, il capitale ha avuto la possibilità di
spostarsi da una parte all'altra del pianeta senza dover rispettare
leggi, normative, contratti di nessun genere.
Questo gli ha permesso di mettere a frutto il lavoro di milioni di
persone che non godono delle protezioni sindacali né dell'eredità
democratica e operaia.
Si calcola che venticinque milioni di bambini nel mondo siano costretti
a prestare il loro lavoro nel ciclo industriale comandato dalle
democratiche aziende dell'occidente che si pretende postindustriale. Lo
schiavismo è diventato forma decisiva del processo lavorativo globale.
Contemporaneamente lo sviluppo delle biotecnologie sta creando una nuova
gigantesca opportunità. Ma per chi?
Attenzione: la biotecnologia apre orizzonti di ricchezza e di
miglioramento della vita che sarebbe inutile e conservatore respingere.
Grazie alle biotecnologie sarà possibile produrre cibi e prevenire
malattie grazie ad una modificazione controllata del codice genetico
delle specie vegetali animali e, perché no, umane.
Solo i preti trovano scandalosa questa prospettiva. Essa uò invece
aprire grandi possibilità, a patto che la collettività possa valutare
liberamente quel che è utile, e che gli scienziati possano sviluppare le
loro ricerche senza pressioni economiche.
Se questa immensa potenzialità viene diretta e comandata dagli interessi
di pochi gruppi finanziari, allora la modificazione biotecnica può
diventare l'inizio di un inferno irreversibile.
Poche grandi aziende multinazionali si impadronirebbero allora di un
dominio incontrastato sulle fonti di alimentazione dell'umanità intera,
e si aprirebbe la strada per un controllo privato sul patrimonio
genetico dell'umanità.
L'alternativa di fronte a cui ci troviamo è decisiva.
L'immensa energia sviluppata dalla rivoluzione tecnologica digitale e
poi della genetica può essere messa a frutto per il benessere della
collettività, oppure può diventare lo strumento di un dominio
incontrastato di pochi privilegiati (di una ristretta classe virtuale
globalizzata) su un'umanità schiavizzata.
Per questo non possiamo stare a guardare. Non possiamo rispettare le
regole della buona educazione democratica, dal momento che venti anni di
liberismo hanno distrutto le regole democratiche, hanno svuotato la
politica, hanno tolto ogni potere alla popolazione. Il World Trade
Organization non è stato
eletto da nessuno eppure si arroga il diritto di decidere per miliardi
di persone.
I ribelli di Seattle hanno usato l'unico strumento che rimanesse nelle
loro mani: la rivolta radicale nel punto in cui più intensa era la
concentrazione dei media.
Grazie alla globalizzazione mediatica i ribelli di Seattle sono riusciti
a mettere in questione la globalizzazione capital-schiavista. E' un
paradosso?
No, questo vuol dire che la globalizzazione è qui per rimanerci, ma deve
essere al servizio della collettività e non degli interessi di un
manipolo di predatori.
High tech proletariat o localfascism antiglob?
Adesso l'azione deve continuare, diffondersi dovunque, diventare
sistematica, quotidiana. La battaglia cominciata a Seattle è una
battaglia per la vita o per la morte, per la libertà o per la schiavitù,
per il benessere o per la miseria illimitata. Non ci sono regole, in
questa battaglia. Dovremo usare tutta l'intelligenza e tutta la forza di
cui disponiamo.
Ma soprattutto dobbiamo evitare di commettere l'errore di gettare il
bambino della tecnologia e della globalizzazione con l'acqua sporca del
capital-liberismo.
Le componenti dello schieramento che è emerso a Seattle sono
diversissime: ci sono gli ecologisti che si battono per impedire alla
Monsanto e poche altre aziende di esercitare un dominio illimitato sulla
produzione di alimenti geneticamente modificati, ma ci sono anche i
piccoli coltivatori che difendono
il loro privilegio locale.
Ci sono i giovani che si battono contro lo sfruttamento schiavistico dei
bambini pakistani o malesi, ma ci sono anche gli operai dell'AFL-Cio,
che comprensibilmente difendono il loro salario contro il "pericolo
giallo".
Ci sono gli internazionalisti che vogliono la libera circolazione degli
uomini, corrispettivo della libera circolazione dei capitali, ma ci sono
anche i militanti dell'ultradestra di Pat Buchanan, e coloro che
vogliono bloccare l'immigrazione.
Chi sarà l'avanguardia di questo movimento allo stato nascente? Questa è
la questione che si pone oggi.
Questo movimento potrà essere guidato da interessi localisti,
integralisti, antimoderni antitecnologici. Sarebbe la vittoria degli
integralismi dei nazionalismi e dei fascismi di tutta la terra.
Lavanguardia di questo movimento deve essere invece interna alla stessa
classe virtuale, deve essere il cognitariato, quella sezione del lavoro
globale che ha la funzione di produrre conoscenza, tecnologia,
connessione.
Solo rompendo il fronte della produzione high tech, solo coinvolgendo
gli scienziati, i ricercatori, i tecnici, i cognitari, nella lotta
contro luso che il capitale schiavistico fa del loro sapere, solo in
questo modo potremo dare a questo movimento una direzione progressiva,
innovativa e liberatoria.
Non c'è alternativa alla globalizzazione ma il movimento iniziato a
Seattle procede alla ricerca di una globalizzazione alternativa a quella
dominata dagli interessi del capitalismo schiavistico.
--
Qualche link:
The Seattle Independent Media Center
http://www.indymedia.org
Not the WTO (il sito beffa di RTMARK!)
http://gatt.org
WTO pix
http://208.138.42.193/forum/a3844ef4a723b.htm
SEATTLE AND BEYOND: DISARMING THE NEW WORLD ORDER
http://www.emperors-clothes.com/articles/chuss/seattle.htm
Reuters photographers on the Yahoo - Daily News - Top Stories page:
http://dailynews.yahoo.com/h/g/ts/
http://dailynews.yahoo.com/h/p/nm/19991130/ts/mdf28714.html
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_protest_apx.ht
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_protest_7mu.ht
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_protest_oau.ht
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_protest_b9w.ht
http://dailynews.yahoo.com/h/p/nm/19991130/ts/mdf28714.html
http://dailynews.yahoo.com/h/p/nm/19991129/ts/mdf28326.html
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_protest_brc.ht
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_mb1.html
http://dailynews.yahoo.com/headlines/p/ap/19991130/us/world_trade_jfx.html
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(The m00w handbook to digital resistence, 1999)
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"...Conosco anche un'altra storia, a proposito di Otake e Go Seigen che
una
volta consultarono un veggente nel tentativo di capire quale fosse lo
stato
mentale per vincere a go. Venne loro risposto che era necessario creare
un
vuoto mentale, dimenticarsi di sè mentre l'avversario meditava."
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