Corriere della Sera - cronaca di Napoli -
DOMENICA 8 OTTOBRE
 
Giornata movimentata al convegno dei giovani industriali. D’Amato interviene e riesce a convincere le manifestanti a ritirarsi
IN SALA IRROMPONO LE "MAMME ANTISMOG". IN DUE BEFFANO I SERVIZI DI SICUREZZA E "OCCUPANO IL PALCO".
Disoccupati fermati dalla polizia al porto
 
Seattle fa scuola. E ieri, infatti, un piccolo assaggio del movimento antiglobalizzazione, antindustriale per eccellenza, si è avuto anche a Capri al convegno dei giovani industriali.
Nell’auditorium dell’Hotel Quisisana aveva appena terminato di parlare il ministro dell’Interno Enzo Bianco. Quando sul palco, beffando ogni sistema di sicurezza, sono riuscite a salire due rappresentanti del coordinamento napoletano «Mamme antismog». Titti Tidone ed Enrica Strina, distintamente vestite, si sono prima mescolate alla folla di industriali, indossando per l’occasione non certo i travestimenti stile halloween tanto amati dai manifestanti antiglobalizzazione, bensì delle seriose mise d’ordinanza: tailleur beige e sabot.
Poi, però, salite sul palco, le due signore hanno srotolato velocemente i cartelloni che avevano nascosto con sapienza: «Il vostro sviluppo è devastante», «Più Stato a tutela della salute», queste erano le scritte. Poi slogan gridati: «Distribuite benzene come se fosse Chanel numero 5». 
Tre, quattro minuti di panico e di stupore hanno fatto cadere la platea in un silenzio attonito. Poi, sono cominciati i fischi. Ai giovani imprenditori non piacevano affatto le loro critiche. Poi sono intervenute le forze dell’ordine e il servizio di sicurezza. Qualcuno ha strappato uno dei due cartelloni. La situazione cominciava a divenire complicata, visto che le due manifestanti gridavano, rifiutandosi di uscire dalla sala, e avviavano una parziale colluttazione, quantomeno verbale, con i poliziotti. Ecco allora che mentre Marilù Faraone Mennella si precipitava verso il centro della platea, per capire cosa si potesse fare, è stato Antonio D’Amato in persona a prendere in mano la situazione. Il presidente nazionale di Confindustria, riempendo il vuoto degli organizzatori, e capendo dal rumoreggiare del parterre che qualcosa andava necessariamente fatta, è salito infatti sul palco, ha afferrato il microfono, e ha aperto il dialogo con le manifestanti: «Signore, ascolteremo volentieri le vostre ragioni, ma non ora. Avrete la possibilità di parlare, di esprimere le vostre opinioni in altre sedi. Adesso, però, dobbiamo rispettare il programma dei lavori. Ecco perché vi prego di scendere dal palco ed accomodarvi fuori». Così è stato. Mentre questa scena si consumava al Quisisana, giù, a Marina Grande, un centinaio di disoccupati sbarcavano al porto, alle ore 10, da un traghetto di linea, per portare anche la loro protesta al convegno di Confindustria. I manifestanti sono stati scortati dalle forze dell’ordine, fino agli autobus che li hanno portati in piazzetta. Lì hanno chiesto di incontrare D’Amato. Ma niente. Così hanno dovuto accontentarsi di manifestare in piazza Marinai d’Italia, un’area alle spalle del porto commerciale. 
Terzo fronte di protesta, ieri, sempre in piazzetta, dove una ventina di giovani iscritti a Rifondazione hanno esposto uno striscione con la scritta: «Bossi, il Sud non dimentica».

La Repubblica - cronaca di Napoli - 8 ottobre 2000

Tre manifestazioni "violano" la Piazzetta
Mamme antismog, Lsu, comunisti antiBossi

le proteste

CAPRI Il vento di Seattle soffia su Capri. Il ministro dell'Interno Enzo Bianco ha appena finito il suo intervento. Sul palco del Quisisana sbucano le «mamme antismog», Titti Tidone ed Enrica Strina. Le due giovani donne sventolano cartelli con le scritte in rosso: «Il vostro sviluppo è devastante». Slogan antiglobalizzazione già scanditi dal «popolo di Seattle» giorni fa a Praga. Gridano alla platea dei giovani industriali: «Distribuite benzene come se fosse Chanel numero 5». Una mano strappa uno dei cartelli, poliziotti e carabinieri cercano di farle scendere dal palco. Il pubblico si agita sulle sedie. Antonio D'Amato si precipita al microfono ed è l'intervento del presidente di Confindustria che sblocca la situazione. D'amato cerca di tranquillizzare le due signore: «Ascolteremo le vostre ragioni ma non ora. Sono condivisibili molte delle vostre preoccupazioni». Loro replicano: «Lo stato deve garantire il diritto alla salute dei cittadini». Il colonnello dei carabinieri Gualdi, in prima fila in platea, invita i suoi uomini: «Accompagnatele fuori, con garbo». Le mamme antismog si allontano seguite da un codazzo di giornalisti. Ai quali comunque continuano a spiegare le ragioni del loro gesto: una protesta contro la legge sull' elettrosmog e sullo sviluppo scelto che «è devastante per il territorio».

Nello stesso tempo giù a Marina grande le forze dell'ordine bloccano una delegazione di oltre 200 disoccupati sbarcati da un traghetto della Caremar. Sono lavoratori socialmente utili che chiedono di essere assunti negli uffici pubblici dove si registrano carenze di organico. Non ci sono scontri nè atti di intolleranza tutto si risolve in un sit in sulla banchina. Alcuni vengono anzi scortati dalle forze dell'ordine fino agli autobus che li portano in piazzetta. I disoccupati che aderiscono alle liste Edn, Lavoro al popolo e Area Nuova, vogliono chiedere un incontro al presidente dei giovani industriali e ai politici presenti al meeting.

E in piazzetta c'è anche una delegazione di Rifondazione comunista di Napoli, venuta a Capri a manifestare contro Umberto Bossi il grande assente.


Il resto del Carlino, 8 ottobre 2000

CAPRI, MAMME ANTISMOG IRROMPONO AL CONVEGNO CONFINDUSTRIA

CAPRI, 7 OTTOBRE - Capri diventa una mini-Seattle. Un breve fuori programma ecologista ha movimentato il convegno dei giovani di Confindustria Capri. Due donne, Titti Tidone e Enrica Strione, che si sono dette rappresentanti napoletane dell' associazione «mamme antismog» e del «coordinamento napoletano contro l' elettrosmog», sono salite a sorpresa sul palco con alcuni grossi cartelli sui quali era scritto «il vostro sviluppo è devastante» e «più Stato a tutela della salute».


Le due hanno urlato alcuni slogan e mentre le forze dell' ordine cercavano di allontanarle ha preso la parola il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato. «Nel rispetto del confronto vi abbiamo ascoltato - ha detto D'Amato - Se ora voi ascoltate il nostro dibattito probabilmente vi darà alcune risposte. Non vogliamo stracciare i vostri cartelli, condividiamo alcune delle vostre preoccupazioni e certamente troveremo un momento di confronto. Ma ora abbiamo un programma da rispettare». Le due manifestanti hanno quindi lasciato il palco attorniate dalla forze dell' ordine («non ci avete preso non siamo selvaggina», hanno detto) e dai cronisti. Ma fuori hanno continuato a spiegare le ragioni del loro gesto: la protesta contro la legge sull' elettrosmog e sullo sviluppo scelto che «è devastante per il territorio».



Agenzia Asca, 7 ottobre 2000

13:41 CONFINDUSTRIA/CAPRI: SBARCANO I DISOCCUPATI E LE MAMME ANTISMOG

(ASCA) - Capri, 7 ott - Oltre duecento disoccupati e lavoratori socialmente utili appartenenti ad alcune liste e movimenti storici di lotta come ''Eurodisoccupati napoletani'' e ''Lavoro al Popolo'' sono sbarcati a Capri in occasione del Convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. I senza lavoro sono partiti questa mattina da Napoli su un traghetto della Caremar. I manifestanti sono stati bloccati al porto di Marina Grande, dove hanno dato vita a un presidio. Non si sono registrati scontri, ne' atti di intolleranza. I senza lavoro hanno scelto la vetrina di Confindustria per richiamare l'attenzione sui loro problemi. In particolare i lavoratori socialmente utili chiedono l'immediata assunzione negli uffici pubblici dove si registra carenza di organico. In mattinata, subito dopo l'intervento del ministro dell'Interno Enzo Bianco, due giovani donne e ''mamme antismog'' hanno occupato il parterre dell'Hotel Quisisana. E' stato necessario l'intervento del presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, per riprendere la situazione e convincere le due manifestanti a recedere. ''Ascolteremo volentieri le vostre ragioni - ha spiegato D'Amato - ma non ora. Avrete la possibilita' di parlare, di esprimere le vostre opinioni in altre sedi. Ora pero' dobbiamo rispettare il programma dei lavori''. Le due 'militanti ecologiste' avevano o cartelli con le scritte: ''Piu' Stato a tutela della salute''; ''Il vostro sviluppo e' devastante''. Le 'mamme antismog' hanno poi espresso il loro disappunto per l'uso indiscriminato del benzene da parte dell'industria: ''Usate benzene come fosse Chanel n. 5''.


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