MOUSTAPHA DIUF:
MORTO DI COPYRIGHT...

Moustapha Diuf era un ragazzo senegalese che per vivere  "faceva bancarella" .
A Napoli Moustapha, come tantissimi altri, era un'ambulante precario, sempre sotto la minaccia e l'arroganza della polizia, sempre pronto a raccattare le sue cose e svignarsela quando la voce della strada annunciava "les flics !" (letteralmente "gli sbirri !").
Siano poliziotti carabinieri o vigili urbani poco importa.
Ogni ambulante, senegalese ivoriano o burkinabe, sa che quando les flics ti cercano è meglio non farsi trovare : se sei clandestino rischi la galera e l'espulsione o magari "soltanto" il furto della merce : "se ti faccio il favore di non controllarti i documenti allora come posso rilasciarti il verbale di sequestro ?!"
Ma anche se il permesso ce l'hai è facilissimo finire in galera : basta un vigile troppo nervoso, magari adeguatamente eccitato da un  "politico" stufo di vedere le piazze più belle incasinate da questi ambulanti che davvero sembrano fregarsene di rovinare "la vetrina" .
Molti senegalesi considerano qualche giorno di prigione a Poggioreale come un noviziato inevitabile, il prezzo all'inesperienza dei nuovi venuti, non abbastanza svegli nel leggere "le situazioni".
Da quando hanno  approvato la nuova legge sul copyright poi non passa giorno senza un fermo di polizia.
Moustapha, 36 anni da poco, non era un novellino e sapeva che da un mese il clima si è fatto di nuovo pesante, ma sotto le feste bisogna rischiare, se no' chi lo paga l'affitto ?! Così i carabinieri lo hanno arrestato a Sorrento. Tutto in regola brigadiere ! La bancarella è "veramente" fuori legge per i cd copiati di Gigi D'Alessio (uno che ha fatto successo proprio grazie al mercato pirata...).
Ma Moustapha non poteva andare in galera : la sua asma non glielo avrebbe perdonato. Impossibile che la polizia non se ne sia accorta: era tanto evidente e poi Moustapha se ne lamentava continuamente, quasi a esorcizzarla.
Ed ecco la fine della storia : Moustapha è morto dopo due giorni di carcerazione !

Moustapha Diuf, nella nostra società, era un "senza voce" : la sua morte ha poco spazio sui giornali e le televisioni. Sulla sua pelle e su quella di tantissimi altri immigrati espressioni ipocrite come "accoglienza nella sicurezza" diventano silenziosamente lavoro nero, espulsioni, carcere, percosse, umiliazioni…

TROPPI MOUSTAPHA DIUF SONO PERSEGUITATI E SFRUTTATI OGNI GIORNO  !

LIBERTA' E DIRITTI PER TUTTI I MIGRANTI !!

GIOVEDI' 28 DICEMBRE
PIAZZA GARIBALDI ore 10:00


 

Csoa Officina 99
Coordinamento Senza Frontiere Senza Padroni


NO AL FASCISMO! NO AL RAZZISMO!
Dalla bomba al "Manifesto" alle leggi razziste approvate in diretta Tv:
una campagna elettorale isterica e "spettacolarizzata" si gioca sulla pelle
dei movimenti  e degli immigrati.
"L'ideologia della sicurezza" è divenuta il terreno su cui scaricare paure
e tensioni di una società sempre più priva di garanzie sociali, nel palese
tentativo di utilizzare come capro espiatorio i soggetti più deboli :
sottoproletariato urbano e lavoratori migranti.
Eppure i dati dicono che gli immigrati commettono "reati" in proporzione
alla loro presenza (1,8%) ma costituiscono il 20% della popolazione
carceraria : se c'è un problema "giustizia" andrebbe letto al contrario...
A fare le spese di questo clima politico sono ad es. gli oltre 2.000
immigrati che a Napoli attendono da due anni i permessi di soggiorno
bloccati in questura per emanciparsi finalmente dai ricatti della
clandestinità e del lavoro nero. Dopo sette mesi di lotta e la parziale
disponiblità della questura con l'accettazione di oltre 600 domande di
revisione della documentazione ecco un nuovo ed esasperante irrigidimento.
A farne le spese è stato Moustapha Diuf , venditore ambulante a Napoli,
ucciso il 14 dicembre dalla galera in cui era stato sbattuto (come
tantissimi altri) per la banale "irregolarità" della sua bancarella e
malgrado soffrisse di una grave forma d'asma incompatibile col carcere.
Moustapha Diouf, nella nostra società, era un "senza voce".
"Senza voce" come tanti suoi fratelli, "senza voce" come le centinaia di
migliaia di disoccupati e precari cui, nella nostra città, sono negati i
diritti elementari al salario, alla salute, alla casa, allo studio.
Nell'anniversario della strage del Serraino Vulpitta di Trapani,
campo-lager simbolo delle politiche migratorie della fortezza-Europa,
facciamo appello a tutte le forze sociali che vogliono battersi contro il
fascismo e il razzismo :

GIOVEDI' 28 DICEMBRE PIAZZA GARIBALDI ore 10:00
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA E ANTIRAZZISTA
PER I DIRITTI NEGATI CONTRO LA REPRESSIONE

Centro sociale occupato autogestito Officina 99
Partito della Rifondazione Comunista
Laboratorio occupato SKA
Collettivi studenteschi
Ass. 3febbraio
Coordinamento immigrati "Senza Frontiere Senza Padroni"