23 Novembre
1980 : la terra trema !
23 Novembre
2000: il terremoto sociale continua!
10.000 persone alla manifestazione di Napoli in occasione
del ventennale del terremoto a confermare che il vero terremoto è
quello sociale.
Ad aprire il corteo promosso dalla rete anti OCSE di Napoli,
lo striscione del Comitato antisfratto autorganizzato a sottolineare una
continuità tra le ragioni delle lotte del dopoterremoto, che trovarono
un terreno comune nel movimento di lotta per la casa, e l'emergenza sociale
di oggi: 2400 sfratti in calendario...
In contemporanea in Irpinia i centri sociali della Campania,
insieme a don Vitaliano della Sala, hanno contestato duramente le
ipocrite celebrazioni ufficiali di quella tragedia finalizzate a nascondere
le gravissime responsabilità dei governi della 1^ e della 2^repubblica!
Basti ricordare che in Irpinia i terremotati di allora vivono ancora nei
container.....
A Napoli durante il corteo il Comitato antisfratto autorganizzato,
sfrattate/i, studenti fuori sede, compagne/i dei centri sociali officina
99 e laboratorio occupato SKA e rif.com. insieme al Movimento di Lotta
lsu di Napoli e Acerra, Movimento disoccupati autorganizzati di Acerra,
ha occupato un edificio di proprietà comunale e recentemente
ristrutturato dallo stesso comune per destinarlo ad albergo di II^
categoria.
Uno spazio emblematico delle politiche sulla casa a Napoli e sulla
destinazione d'uso del patrimonio immobiliare pubblico: in una città
dove sono in atto 2400 sfratti soprattutto di fascia B ,a danno dunque
di disoccupati, precari, pensionati, disabili , dove il 70% del patrimonio
edilizio del centro storico è di proprietà pubblica o della
chiesa ed è lasciato in gran parte disabitato e cadente, il
comune di Napoli ristruttra un suo edificio e lo dà in gestione
a privati per farne un albergo!
Oggi, come vent'anni fa, la ristrutturazione urbanistica va nella direzione
di una deportazione di massa dei proletari napoletani dal centro storico
verso
le periferie. Del resto, quelli che all'epoca giocarono un ruolo chiave
nel piano di ricostruzione post-terremoto erano Vezio De Lucia e Giannini,
figure centrali anche oggi nelle scelte urbanistiche dell'amministrazione
Bassolino.
La vertenza del comitato antisfratto continua infatti si è
chiesto e ottenuto un tavolo di trattativa con prefetto e sindaco per chiedere
il
blocco degli sfratti fino a quando non ci saranno alloggi sostitutivi.
A S'Angelo dei Lombardi, in Irpinia, i manifestanti hanno interrotto
il comizio di Mancino.
A Lioni una violenta carica della
polizia appena i manifestanti hanno aperto uno striscione, ha provocato
il ferimento di un compagno e il fermo di diverse persone tra cui don Vitaliano
della Sala: una risposta chiara da parte delle istituzioni a quanti
"si sono permessi" di demifistificare con la loro presenza l'offensiva
"celebrazione" dell'evento: ma la memoria di quelle lotte ci appartiene
e vive nelle lotte di oggi per la riappropriazione di reddito e di
tempo di vita, per la casa, per la libera circolazione delle
persone e nessuna repressione potrà cancellarla !
Centro sociale officina 99 - laboratorio occupato
SKA
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COMUNICATO DEI CENTRI SOCIALI
CAMPANI E DI DON VITALIANO DELLA SALA
La manifestazione
e la protesta che si sono svolte questa mattina, unitariamente e contemporaneamente,
a Lioni, a e a Napoli rispondono al dovere che sentiamo nei confronti
delle vittime del terremoto in Irpinia del 1980 e di quanti si sono adoperati
in modo disinteressato e solidale in quella tragica circostanza.
Vogliamo ribadire
il nostro profondo rispetto per le vittime e per gli scampati al sisma
e ringraziare per la loro opera tutti i volontari. Tuttavia sentiamo anche
il dovere di richiamare l'attenzione di tutti sul fatto che chi ha gestito
la "malaricostruzione", chi ha approfittato del terremoto per perseguire
i suoi interessi privati, chi ha speculato sulla pelle sofferente della
gente non può permettersi di strumentalizzare ancora una volta vittime
e volontari, né usare come passerella le commemorazioni.
Dietro le passarelle
istituzionali, infatti, si nasconde ancora la drammatica realtà
della ricostruzione infinita:intere famiglie, anziani, bambini, sono costretti
a vent'anni dal terremoto a vivere in baraccopoli che per dignità
si suole chiamare prefabbricati: anguste baracche piene di amianto che
diventano un forno d'estate e un frigorifero d'inverno.
Per queste
ragioni stamattina abbiamo interrotto, con la nostra protesta, le celebrazioni
ufficiali. Un'esigenza di giustizia - non ancora veramente fatta - e di
verità ci hanno imposto di richiamare all'attenzione di tutti le
responsabilità della "malaricostruzione". Che non possono essere
archiviate. E sulle quali non è onesto porre una lapide che soffochi
per sempre la voce delle vittime, la voce, diventata ormai troppo fioca,
dei sopravvissuti .
Centri sociali autogestiti della Campania e don Vitaliano Della Sala
0347/3679191
0335/6215304
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