COMUNICATO STAMPA, Napoli 21 novembre 2000

Il rettore occupa l'Orientale!!

Clima cileno questa mattina in Piazza San Domenico. Da una parte decine di
blindati e celerini a cingere d'assedio Palazzo Corigliano, sede
dell'istituto universiatario Orientale (I.U.O.), dall'altra centinaia di
studenti lasciati all'esterno, impossibilitati dalla forza pubblica ad
entrare nella propria università, impossibilitati quindi sia a seguire i
corsi e sostenere gli esami, ma anche e soprattutto a partecipare
all'assemblea studentesca indetta all'interno di palazzo Corigliano.

La motivazione laconica di quest'assurda situazione era riportata su un
fogliettino attaccato sul portone dell'università : "il senato accademico,
riunito in seduta straordinaria in data 20 c.m., a seguito delle agitazioni
studentesche, ha deciso di sospendere le attività didattiche nella sede di
palazzo Corgliano per la giornata del 21 novembre 2000. Firmato, il Rettore
Agrimi".
Una vera e propria serrata, dunque, con l'obiettivo esplicito di impedire
il diritto degli studenti a discutere e riunirsi in assemblea: infatti le
tanto temute "agitazioni studentesche" non erano altro che la semplice e
pubblica indizione di un'assemblea studentesca da tenersi presso l'aula
delle Mura Greche.
In verità il Rettore Agrimi ha scelto di mostrare i muscoli e utilizzare
gli strumenti più duri pur di impedire lo svolgimento del confronto,
essenzialmente per due questioni:
1) l'assemblea era stata fissata presso l'aula delle Mura Greche, che
rappresenta per le autorità accademiche una sorta di "solottino" per i loro
convegni e meeting ufficiali, quegli incontri accademico-baronali il cui
costo cade sulle spalle e le tasse degli studenti, da sempre indifferenti,
se non ostili, agli sperperi e ai fasti di queste occasioni.
2) l'assemblea aveva al centro della discussione le carenze strutturali
dell'Orientale in termini di strutture didattiche, servizi per gli
studenti, questione talmente spinosa e "fastidiosa" per le autorità
accademiche, che sono arrivate addirittura a censurare e far sparire il
materiale video (la cui "prima visione" era stata fissata proprio in
occasione dell'assemblea di oggi), raccolto per denunciare l''incresciosa
situazione di invivibilità per gli studenti dell'Orientale.

La polizia posta a "difesa" di Palazzo Corigliano non ha risparmiato l'uso
della forza: urla, spintoni e manganellate sono state le risposte agli
studenti che, con in mano il libretto universitario, rivendicavano il
diritto di entrare nella propria università.
Solo grazie al senso di responsabilità degli studenti si è evitato il
degenerarsi della situazione: infatti le centinaia di studenti presenti si
trasferivano in corteo verso Palazzo Giusso, per svolgere all'interno
dell'aula magna un'affollatissima asssemblea. In tale sede veniva
denunciato e condannato in primo luogo l'atteggiamento repressivo del
Rettore; inoltre alcuni docenti e diversi operai della mensa universitaria
intervenivano in assemblea per esprimere sostegno e solidarietà agli
studenti in lotta.
L'assemblea decideva di accentuare ulteriormente le forme di lotta per
rivendicare i propri diritti : da domani quindi saranno picchettati
biblioteche e altri servizi per impedire la chiusura negli orari
prestabiliti, per prolungare di fatto il servizio. Ci saranno assemblee
itineranti durante i corsi e in occasione della manifestazione indetta dai
centri sociali napoletani per il 23 novembre - il "ventennale" del
terremoto- ,  anche gli studenti scenderanno in piazza per evidenziare come
ancor'oggi siamo tutti (studenti, lavoratori, precari, disoccupati,
immigrati) ancora "terremotati".

Il comitato d'agitazione dell'Orientale
per info : 0339-3455709
 
 
 

IL RETTORE CHIUDE L'UNIVERSITA'

Dopo che per anni le nostre richieste sono state avanzate invano attraverso
vie istituzionali, Dopo tre settimane di agitazione, dopo aver posto in
maniera forte, tramite la pratica della riappropriazione diretta, il
problema delle enormi carenze di strutture e servizi, dopo averci chiuso
tutti i dipartimenti e le biblioteche durante le scorse assemblee, lo
splendido rettore alla nostra volontà di svolgere un'assemblea all'aula
delle Mura Greche, chiude Palazzo Corigliano con la celere in assetto
antisommossa. Ormai è chiaro quale sia l'atteggiamento del rettorato di
fronte alle legittime richieste degli studenti che da anni sopportano le
lezioni seduti per terra, le biblioteche che chiudono alle due del
pomeriggio, gli appelli una volta ogni tre mesi, le mense insufficienti,
gli affitti da rapina, ecc..
Il rettore non ha risposte e delega la polizia. La risposta del rettore è
la chiusura di Palazzo Corigliano.
La risposta del rettore è la criminalizzazione degli studenti che non
intendono più sopportare questo stato di cose.
La nostra risposta al rettore deve essere altrettanto forte, bisogna fare
capire che l'unica strada percorribile è quelle delle risposte serie ai
nostri diritti. Dobbiamo smetterla di farci mettere i piedi in faccia, di
vederci chiudere tutte le porte in maniera impassibile, di accettare
supinamente tutto ciò che viene deciso sulle nostre teste. Il tempo
dell'attesa, tanto caro al rettore e al consiglio di amministrazione è
finito. Ad esso sostituiremo la lotta in ogni corso, in ogni biblioteca, in
ogni momento della assurda normalità di questa università. Dobbiamo fare
luce e denunciare pubblicamente come vengono spesi i nostri soldi, di come
questa(ancora per poco) pubblica, libera e democratica università reprime
gli studenti e li costringe a vivere ogni giorno nella precarietà.
COMITATO DI AGITAZIONE DELL'IUO
 
 
 

IN STATO DI CENSURA

Questa mattina quattro studenti dell'Istituto Universitario Orientale si
sono recati al CILA (Centro interdipartimentale Laboratorio Audiovisivo)
per ritirare un video che era stato montato in sala regia il giorno prima,
video che riprendeva e commentava le carenze strutturali, il
sovraffollamento e la mancanza cronica di servizi per studenti all'Istituto
Orientale.
Quando gli studenti hanno chiesto di avere la copia è stato loro risposto
che la sera del 20/11/2000 quella stessa copia era stata visionata dal
capoufficio che l'aveva trattenuta nella sua stanza e che il master era
stato distrutto.
Quando gli studenti sono andati dal capoufficio è stato detto che il video
era stato inviato al Prof. Imbruglia (che aveva firmato la richiesta
allegata), poiché il capoufficio ha ritenuto opportuno fargliela avere
quanto prima. Va precisato che il capoufficio ha dichiarato che l'invio del
video al Prof. Imbruglia è stato una sua iniziativa.
Alle rimostranze degli studenti che dovevano usare il video questa mattina,
due impiegati con il capoufficio rispondevano che dopotutto non era cosa
importante poiché il video durava appena 10min.
Gli studenti hanno immediatamente telefonato al Prof. Imbruglia che ha
affermato di non aver mai ricevuto la telefonata del capoufficio né la
videocassetta.
Gli studenti hanno ritenuto giustamente di dover usufruire del CILA poiché
le sue strutture sono a disposizione (ma i fatti ci dicono che non è così),
degli studenti e per una questione di trasparenza e di correttezza nei
confronti dell'Orientale (che non conosce la correttezza, evidentemente)
oggetto
del video stesso.
Se ci fossero stati dei motivi per cui quel video non poteva essere
montato, i responsabili del CILA che erano stati ampiamente informati,
avrebbero potuto impedirne il montaggio già da ieri.
PERCHE' IL VIDEO E' SPARITO?
Visto l'ostruzionismo e la mancanza di risposte da parte degli impiegati
del CILA e del capoufficio in primis, gli studenti dell'IUO chiedono la
restituzione del video e denunciano la violenza e la repressione che
subiscono sistematicamente.
 

Napoli, 21/11/2000
COMITATO DI AGITAZIONE DELL'ORIENTALE