Il rettore occupa l'Orientale!!
Clima cileno questa mattina in Piazza San Domenico. Da una parte decine di blindati e celerini a cingere d'assedio Palazzo Corigliano, sede dell'istituto universiatario Orientale (I.U.O.), dall'altra centinaia di studenti lasciati all'esterno, impossibilitati dalla forza pubblica ad entrare nella propria università, impossibilitati quindi sia a seguire i corsi e sostenere gli esami, ma anche e soprattutto a partecipare all'assemblea studentesca indetta all'interno di palazzo Corigliano.
La motivazione laconica di quest'assurda situazione
era riportata su un fogliettino attaccato sul portone dell'università
: "il senato accademico, riunito in seduta straordinaria in data 20 c.m.,
a seguito delle agitazioni studentesche, ha deciso di sospendere le attività
didattiche nella sede di palazzo Corgliano per la giornata del 21 novembre
2000. Firmato, il Rettore
Agrimi".
Una vera e propria serrata, dunque, con l'obiettivo
esplicito di impedire il diritto degli studenti a discutere e riunirsi
in assemblea: infatti le tanto temute "agitazioni studentesche" non erano
altro che la semplice e pubblica indizione di un'assemblea studentesca
da tenersi presso l'aula delle Mura Greche.
In verità il Rettore Agrimi ha scelto di mostrare
i muscoli e utilizzare gli strumenti più duri pur di impedire lo
svolgimento del confronto, essenzialmente per due questioni:
1) l'assemblea era stata fissata presso l'aula delle
Mura Greche, che rappresenta per le autorità accademiche una sorta
di "solottino" per i loro convegni e meeting ufficiali, quegli incontri
accademico-baronali il cui costo cade sulle spalle e le tasse degli studenti,
da sempre indifferenti, se non ostili, agli sperperi e ai fasti di queste
occasioni.
2) l'assemblea aveva al centro della discussione le
carenze strutturali dell'Orientale in termini di strutture didattiche,
servizi per gli studenti, questione talmente spinosa e "fastidiosa" per
le autorità accademiche, che sono arrivate addirittura a censurare
e far sparire il materiale video (la cui "prima visione" era stata fissata
proprio in occasione dell'assemblea di oggi), raccolto per denunciare l''incresciosa
situazione di invivibilità per gli studenti dell'Orientale.
La polizia posta a "difesa" di Palazzo Corigliano non
ha risparmiato l'uso della forza: urla, spintoni e manganellate sono state
le risposte agli studenti che, con in mano il libretto universitario, rivendicavano
il diritto di entrare nella propria università.
Solo grazie al senso di responsabilità degli
studenti si è evitato il degenerarsi della situazione: infatti le
centinaia di studenti presenti si trasferivano in corteo verso Palazzo
Giusso, per svolgere all'interno dell'aula magna un'affollatissima asssemblea.
In tale sede veniva denunciato e condannato in primo luogo l'atteggiamento
repressivo del Rettore; inoltre alcuni docenti e diversi operai della mensa
universitaria intervenivano in assemblea per esprimere sostegno e solidarietà
agli studenti in lotta.
L'assemblea decideva di accentuare ulteriormente le
forme di lotta per rivendicare i propri diritti : da domani quindi saranno
picchettati biblioteche e altri servizi per impedire la chiusura negli
orari prestabiliti, per prolungare di fatto il servizio. Ci saranno assemblee
itineranti durante i corsi e in occasione della manifestazione indetta
dai centri sociali napoletani per il 23 novembre - il "ventennale" del
terremoto- , anche gli studenti scenderanno in piazza per evidenziare
come ancor'oggi siamo tutti (studenti, lavoratori, precari, disoccupati,
immigrati) ancora "terremotati".
Il comitato d'agitazione dell'Orientale
per info : 0339-3455709
Corriere del Mezzogiorno
mercoledi 22 novembre
Tensione all'università.
Studenti e polizia si fronteggiano per diverse ore
fuori l'Orientale.
NAPOLI — Giornata calda, anzi rovente per il mondo universitario
campano.
La temperatura è salita a mille all’Istituto Orientale
per la dura contestazione di alcuni studenti aderenti al Comitato di agitazione
dell’Iuo, che chiedevano di effettuare un’assemblea nella sala delle Mura
Greche di Palazzo Corigliano, in piazza San Domenico, per discutere delle
carenze strutturali, dell’orario di apertura delle biblioteche, del servizio
mensa.
Fin da lunedì, il rettore
Mario Agrimi, preoccupato per l’integrità della
struttura restaurata qualche anno fa e utilizzata come sede di rappresentanza
dell’Istituto, aveva offerto in alternativa la disponibilità
del Palazzo Giusso.
Gli studenti non hanno desistito. Ma quando ieri mattina
sono arrivati a Palazzo Corigliano hanno trovato il portone chiuso e la
polizia
schierata. Vano ogni tentativo di forzare il «cordone»
di protezione. Momenti di tensione, urla, qualche spintone. La situazione
ha rischiato di precipitare. Sarebbe bastato un niente per determinare
«l’incidente».
Ma gli agenti non si sono mossi, limitandosi a impedire
l’ingresso nel Palazzo.
L’assemblea si è poi svolta nell’aula Matteo Ripa
di Palazzo Giusso. Nel corso della riunione, l’ipotesi massimalista dell’occupazione
generale dell’ateneo è stata accantonata in favore di molteplici
iniziative mirate.
Gli studenti del Comitato hanno accusato il rettore di
aver effettuato «una serrata» e in un comunicato diramato ieri
pomeriggio hanno denunciato un clima «cileno», promettendo
«risposte forti». La loro iniziativa però ha trovato
il dissenso della Confederazione degli studenti. Che in un
altro comunicato ha espresso la «dura condanna per gli episodi di
prevaricazione e intimidazione» avvenuti in mattinata e ha ricordato
«che la posizione della prima
forza studentesca del Centro-sud resta quella di mantenere una posizione
ferma contro chi strumentalizza l’università per fini politici».
Anche Mahad Hassan Ali, il rappresentante studentesco della Scuola di Studi
islamici in seno al Consiglio degli studenti si è dissociato dalla
linea dura. «Pur condividendo in pieno molte delle rivendicazioni
del Comitato ho sempre creduto che si dovesse lavorare all’interno dei
canali ufficiale di dialogo, senza adottare iniziative come l’occupazione
che ledono il diritto allo studio. Si può far ricorso a manifestazioni
del genere solo dopo il fallimento di tutti gli altri tentativi».
Il rettore Agrimi interpreta la contestazione
come «l’espressione di un’escalation che rischia di andare oltre
i contenuti delle richieste», denuncia l’«eterodirezione politica
della contestazione da parte di gruppi esterni al mondo degli studenti».
Ma ricorda anche la «tradizione democratica dell’Istituto Orientale»
e «l’ospitalità sempre offerta anche ad organizzazioni e associazioni
esterne». Agrimi spiega anche il Palazzo Corigliano «non può
esser utilizzato per assemblee numerose». Passando poi al merito
dei problemi, il rettore definisce «fondate»
molte richieste degli studenti «anche se alcune questioni come quella
della mensa e quelle del diritto allo studio sono di competenza della Regione».
Sempre ieri mattina un
gruppo di ricorsisti della facoltà di Medicina
della Seconda Università ha occupato simbolicamente il rettorato,
per stimolare il Senato a modificare il testodella legge già
approvato dalla Camera che, se diventasse definitivo, sancirebbe la loro
esclusione dai corsi ai quali sono furono riammessi in via provvisoria
dal Tar.
Proprio oggi peraltro è in programma
a Roma una riunione sulla
questione delle forze di maggioranza.
«Il punto di partenza – assicura la relatrice della
legge Maria Grazia Pagano – restano le
proposte della commissione Cultura della
Camera, poi ribaltate dall’aula di Montecitorio».
Ieri è stato eletto il nuovo presidente del Consiglio
degli studenti dell’Università Federico II. É Antonio Rinaldi,
già presidente del Consiglio di Ingegneria.
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Il mattino, Mercoledì 22 Novembre 2000
Orientale, scontro studenti-agenti
Tensione, urla e spintoni tra un paio di centinaia di
studenti dell'Istituto universitario Orientale (che volevano riunirsi in
assemblea) e la polizia ieri in piazza San Domenico Maggiore, a Napoli.
Poco prima delle 12,30 infatti, gli studenti hanno tentato di forzare il
cordone di protezione eretto dagli agenti dinanzi a Palazzo Corigliano,
sede della presidenza dell'Orientale. La polizia ha risposto respingendo
gli studenti.
«A Palazzo Corigliano, a giudizio del Senato accademico,
non poteva tenersi l’assemblea, in quanto sull’edificio ci sono vincoli
della Sovrintendenza perchè l’aula delle Mura greche è considerata
un sito archeologico», ha poi affermato il rettore dell’Orientale,
Mario Agrimi, molto rammaricato per l’accaduto. A Palazzo Giusso, la scorsa
settimana, i «comitati» già si riunirono in assemblea
permanente interrompendo lezioni ed attività didattica. Venne anche
occupata un’aula e per protesta si mise a disposizione degli iscritti una
fotocopiatrice ma il macchinario, dopo qualche giorno, venne rotto. La
protesta (un rituale che si ripete ogni anno) porta la firma del Movimento
di agitazione dell’Iuo e lega i problemi dei lavoratori della mensa (che
rischiano il posto) con le disfunzioni nell’Istituto: mancanza di aule,
di spazi-studio e aumento delle tasse universitarie.
«Li abbiamo invitati a tenere l’incontro a Palazzo
Giusso o a Palazzo Sforza, da sempre sede storica di agibilità democratica,
ma niente da fare - incalza il rettore - Li ho invitati da me in delegazione,
ma non hanno voluto accogliere l’invito. Mancanza di aule? Hanno ragione,
abbiamo affrontato il loro disagio anche nelle riunioni del Senato accademico».
Spaccato appare il fronte studentesco. «Abbiamo
già portato le richieste degli studenti negli organi istituzionali
- dice Mahad Hassan Alì, origini somale, rappresentante Scuola studi
islamici, degli iscritti nel Consiglio degli studenti - Auspico che questi
colleghi lavorino con noi all’interno degli organi prima di poter, eventualmente,
organizzare insieme proteste comuni senza ledere il diritto allo studio
di tutti gli iscritti ma piuttosto coinvolgendo tutti gli studenti sul
piano delle proposte».
Più severo invece, il messaggio lanciato dalla
Confederazione degli studenti (Cds): «Esprimiamo una dura condanna
per gli episodi di prevaricazione e intimidazione messi in atto ieri da
alcuni gruppi estremisti in danno dell’Istituto universitario Orientale
- si legge in un comunicato - Stigmatizziamo l’atteggiamento di chiunque
voglia strumentalizzare l’università per intenti eversivi e quello
assunto da organizzazioni extraparlamentari che utilizzano strutture universitarie
per le loro attività politiche». Di diverso avviso invece,
il gruppo del Comitato di agitazione dell’Iuo che racchiude oltre trenta
sigle di lotta.
«Dopo tre settimane di agitazione - si legge in
un volantino diffuso poco dopo gli incidenti con la polizia - a causa delle
enormi carenze di strutture e servizi, dopo averci chiuso biblioteche e
dipartimenti durante le scorse assemblee, ora che avremmo voluto riunirci
nell’aula delle Mura greche il rettore risponde chiudendo Palazzo Corigliano
con la celere in assetto antisommossa. Il rettore non ha risposte, e delega
la polizia. La sua risposta - recita ancora il volantino - è la
criminalizzazione degli studenti che non intendono più sopportare
biblioteche a mezzo servizio, mense insufficienti, affitti da rapina, etc.
Ora basta, vogliamo risposte serie ai nostri diritti».
E così da oggi si annunciano nuove forme di lotta
e azioni dimostrative. Nel comunicato diffuso dai «comitati»
si parla di «biblioteche e altri servizi picchettati per impedire
la chiusura negli orari prestabiliti e per prolungare di fatto il servizio.
E poi ci saranno assemblee itineranti durante i corsi, e il 23 novembre
gli studenti saranno in piazza con i centri sociali per il «ventennale
del terremoto», per evidenziare come oggi siamo ancora tutti ”terremotati”».
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La repubblica, 22 novembre
Studenti-polizia
ressa in piazza
URLA e spintoni tra studenti dell'Istituto universitario
Orientale e la polizia in piazza San Domenico Maggiore. Poco prima delle
12.30 una cinquantina di giovani del «Comitato di agitazione»
ha tentato di forzare il cordone di agenti dinanzi a palazzo Corigliano,
sede del Rettorato. La polizia ha risposto respingendoli. Motivo della
tensione l'intenzione del Comitato di tenere un'assemblea all’interno della
sede di rappresentanza dell'Orientale, ristrutturata con marmi e specchi
qualche anno fa. Contestano l’attenzione del rettorato per questa struttura
e il disinteresse per questioni importanti come il sovraffollamento delle
aule, gli orari della biblioteca (chiude all’ora di pranzo) e l’assenza
di una mensa serale. Il rettore Aldo Agrimi ha offerto alcune aule a Palazzo
Giusso ma ne è nato un braccio di ferro. Circa 250 studenti hanno
così organizzato un'assemblea all'aperto in piazza San Domenico
Maggiore. Poi gli studenti hanno sfilato in corteo.