Il mattino Sabato 2 Settembre 2000

ACERRA. FISSATO UN INCONTRO ALLA REGIONE
Torna la rabbia dei disoccupati
Sit-in al Comune e treni bloccati

PINO NERI
Cassonetti rovesciati sulla strada, la stazione ferroviaria nelle mani dei disoccupati e poi il corteo, l'irruzione nel Municipio, il faccia a faccia, tesissimo, con il sindaco. Acerra, ieri mattina, primo settembre, si è risvegliata dal sonno agostano così, tra le urla di chi non ha lavoro, di chi non ha niente. Il blitz del movimento dei disoccupati autorganizzati è scattato intorno alle nove e trenta. Primo bersaglio: la stazione delle Ferrovie dello Stato. È stato bloccato il treno che da Piedimonte Matese, passando per Caserta, giunge a Napoli. Uno di quei vecchi vagoni a trazione diesel, pieno di studentesse universitarie. «E ora, come farò a proseguire?», si chiedeva Luciana, 21 anni, facoltà di legge. A poca distanza da Luciana un'anziana donna solidarizzava con i senzalavoro. «Anch'io voglio bloccare i binari - gridava - loro hanno ragione». Roba da non credere, eppure è successo. La signora per un po' si è messa a fare il picchetto con i dimostranti.
Nel frattempo un altro gruppetto di disoccupati teneva in scacco il vicinissimo passaggio a livello, sul corso Garibaldi, arteria centralissima dell'agglomerato storico della cittadina. Per meglio bloccare la strada sono stati rovesciati i cassonetti dell'immondizia. La polizia, intanto, teneva tutto sotto controllo. «Vogliamo l'incontro con l'assessore regionale e con il sindaco», la rivendicazione. Quindi, alle 11 e trenta, l'assessore regionale alla formazione professionale, Adriana Buffardi, ha fatto sapere che la riunione è stata organizzata per martedi al centro direzionale. A quel punto stop ai picchetti sui binari. Quindi, il corteo verso il Comune.
Qui ci sono stati momenti un po', come dire, da brivido. Un gruppo di senzalavoro ha sfondato la porta dello studio del sindaco Riemma. Ma ci sono voluti pochi secondi per ripristinare la calma. Alla fine Riemma ha deciso di convocare un incontro con i senzalavoro per mercoledi. Dopodichè tregua e tutti a casa.
L'incontro con la Regione punterà sulla soluzione della vertenza relativa ai corsi di formazione professionale. In particolare ci sarà da discutere la richiesta di aumentare i finanziamenti per i corsi destinati ai disoccupati di lunga durata con bassa scolarità e con più di 25 anni. Richiesta già concordata tra i senzalavoro e il ministro Salvi il 25 luglio scorso. Per quanto riguarda, invece, le rivendicazioni territoriali, il movimento dei disoccupati autorganizzati di Acerra, spiega che si tratta di «individuare tutte le possibilità d'inserimento occupazionale nell'area». «Quest'amministrazione - spiegano gli esponenti dell'Mda - finora non ha fatto niente di concreto. Ovviamente però - concludono i senzalavoro - siamo pronti a discutere tutte le soluzioni occupazionali. Però, sia chiaro, noi ad Acerra non vogliamo il termovalorizzatore».


La repubblica

 

 

Disoccupati, finita la tregua d’agosto
"presidiate" le sedi dei partiti

LA PROTESTA


IN primo piano anche l’emergenza lavoro, che riporta disoccupati e Lsu in piazza. Ieri un gruppo di disoccupati appartenenti ai «Movimenti di lotta di Napoli e provincia» ha tenuto dei presidi di protesta nelle sedi cittadine di alcuni partiti del centrosinistra.
All'origine della protesta era la mancata convocazione entro il 31 agosto di una seduta di Giunta regionale che doveva avere all'ordine del giorno i punti concordati dai Movimenti di lotta con l'assessore regionale al lavoro, Adriana Buffardi, in un incontro svoltosi l'8 agosto.
In quella occasione una delegazione dei disoccupati era riuscita a concordare che si chiedesse una discussione sul documento degli stessi disoccupati relativo ai criteri di accesso ai corsi di formazione professionale del 98/99. In più si era deciso di sollecitare il governo nazionale a definire un intervento straordinario per integrare le risorse regionali per la formazione. Infine era stato chiesto alla Giunta di impegnarsi verso Palazzo Chigi per l’erogazione di un «salario garantito» per tutti i disoccupati fino a un concreto sbocco occupazionale.
Impegni di cui i Movimenti non hanno più avuto notizia. Da qui il «pellegrinaggio» di ieri. Il corteo, composto da una sessantina di disoccupati, ha manifestato prima per circa un’ora davanti alla Federazione dei Ds in via dei Fiorentini, poi si è spostato verso la sede del gruppo dei Verdi al Comune di Napoli per sollecitare iniziative in loro favore.