Corriere della Sera - Campania -
MERCOLEDÌ 17 GENNAIO 2001

Sventata dalla Digos l’occupazione dei binari dell’impianto di piazza Medaglie d’Oro.
Oggi nuova manifestazione davanti alla prefettura

Disoccupati, blitz in metrò e corteo in tangenziale
Blitz contemporanei in diverse zone della città: cassonetti bruciati, traffico in tilt

NAPOLI — Hanno organizzato piccoli blitz nella zona collinare, poi si sono diretti   nel   centro   della città bruciando cassonetti della spazzatura al corso Malta e in piazza Mazzini. E’ riesplosa ieri mattina a Napoli la protesta dei senza lavoro: in piazza questa volta gli aderenti al Movimento di lotta di Napoli e Provincia. Chiedono una corsia preferenziale per l’accesso alla formaione regionale: quarantanove miliardi che Palazzo Santa Lucia dovrà destinare ai corsi per la formazione di base.
La protesta di ieri mattina si è caratterizzata per la contempora neità delle azioni vandaliche,  per    fortuna tutte sventate dagli agenti della Digos già in allerta da qualche settimana. Il primo assalto alla metropolitana di piazza Medaglie d’Oro. Un gruppo di cinquanta disoccupati ha fatto irruzione nell’impianto tentando di occupare i binari. La polizia è intervenuta subito bloccando tre manifestanti, identificati successivamente in questura. Gli altri sono risuciti a sfuggire ai controlli. Quasi contemporaneamente andavano in fiamme i cassonetti al corso Malta e in piazza Mazzini, mentre un’altra piccola rivolta scoppiava sulla tangenziale: nel tratto compreso tra corso Malta e Capodimonte bruciavano copertoni. La tangenziale, in entrambi i sensi di marcia è rimasta paralizzata per oltre un’ora. Solo la minaccia dell’arresto da parte della polizia è risucita a convincere i manifestanti ad andar via. Sempre contemporaneamente una telefonata anonima segnalava la presenza di un ordigno davanti all’ingresso dell’agenzia  del Banco di Napoli di via Merliani. Gli uffici sono rimasti presidiati per alcu- ne ore, anche se l’allarme quasi subito è risultato infondato. Polizia in assetto antisommossa anche davanti all’ospedale Santobono.  Una mattinata di tensione, dunque, che poteva anche avere conseguenze peggiori, così come era accaduto un mese fa quando i disoccupati occuparono contemporaneamente il teatro San Carlo e assaltarono la funicolare centrale.
 Le forze dell’ordine sono in stato di allerta, per oggi pomeriggio sono previste altre due manifestazioni.
I disoccupati aderenti al Movimento di Lotta hanno già annunciato che sfileranno in corteo da piazza Mancini fino a giungere alla prefettura, dove probabilmente una delegazione chiederà un incontro con il prefetto di Napoli. Lo stato di agitazione permane, nonostante le assicurazioni che il presidente di Palazzo Santa Lucia,    Bassolino    aveva fornito ai disoccupati durante l’incontro di mercoledì scorso in Regione. La patata bollente della formazione rischia dunque di esplodere, almeno fin quando non verranno stabiliti i criteri di accesso ai corsi. Tutto ciò provoca una tensione sociale continua e costringe gli agenti della Digos ad uno stato di massima allerta. I cortei di oggi pomeriggio sono previsti per le 16, non è escluso però che i disoccupati possano nuovamente improvvisare piccole e contemporanee azioni di protesta in altri punti della città.

Dal Vomero al centro: ecco i raid dei senzalavoro

ASSALTO AL METRÒ
Un gruppo di cinquanta disoccupati ha tentato l’assalto al metrò di piazza Medaglie d’Oro. La Digos ha bloccato la protesta, tre manifestanti sono stati identificati in questura. La tensione si è diffusa in tutto il quartiere collinare. Presidiato per qualche ora anche l’ospedale Santobono
CASSONETTI
Contemporaneamente un altro blitz dei senzalavoro al corso Malta, dove sono stati bruciati cassonetti della spazzatura. Stessi incidenti al corso Vittorio Emanuele, in prossimità di piazza Mazzini. I manifestanti hanno creato notevoli disagi agli automobilisti, poi sono stati allontanati dalla polizia
TANGENZIALE
Altra azione vandalica in tangenziale, dove ad andare in fiamme sono andati i copertoni delle auto. Il traffico è rimasto paralizzato per un’ora in entrambi i sensi di marcia. Soltanto con la minaccia dell’arresto la polizia è riuscita ad allontanare i manifestanti Copertoni bruciati durante una manifestazione di disoccupati

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Il mattino, Mercoledì 17 Gennaio 2001
 

ALTRA MATTINATA D’INFERNO:
BLITZ DEI SENZALAVORO IN ATTESA DEI CONTRATTI DI FORMAZIONE
ELIO SCRIBANI
Qua e là, rompendo a scacchiera gli schemi già fragili della viabilità, una zampata sulla tangenziale, un’altra al corso Vittorio Emanuele, la terza, sventata dalla Digos, nel metrò di piazza Medaglie d’Oro. Disoccupati. Il lavoro negato. La speranza dei corsi di formazione. Il loro dramma, che si scarica sistematicamente sui drammi della città, un bisogno vitale di visibilità, farsi vedere, farsi sentire, anche spaccare in due il cuore della metropoli, magari lasciandosi maledire da chi lavora e da chi va in automobile. Il caos. Anche ieri, prima, ma non primissima mattina, uno squadrone di una sessantina di disoccupati della lista movimento di lotta di Napoli e provincia è entrato in azione con un piano studiato a tavolino. Si sono organizzati, si sono divisi, si sono dati una strategia.
Il primo round sulla tangenziale, vena delicata per la nostra mobilità, i senzalavoro sono intervenuti tra lo svincolo di corso Malta e quello di Capodimonte, direzione Pozzuoli, hanno ammucchiato vecchi copertoni e altri materiali di risulta e hanno dato fuoco. Un falò. Sorpresa, spavento, traffico paralizzato. Il fumo, alto e denso, si è infilato perfino nella galleria, aggiungendo preoccupazione a preoccupazione. Dieci minuti e via. Quando è arrivata la polizia stradale, i disoccupati, una decina, se l’erano già squagliata, ma erano ancora attive tutte le conseguenze del loro blitz, sono intervenuti i vigili del fuoco, spente e rimosse le gomme, gli automobilisti hanno ripreso lentamente la loro marcia verso la libertà.
Manco il tempo di riaversi, e già i disoccupati avevano colpito da tutt’altra parte, corso Vittorio Emanuele, altezza ex ospedale militare, un altro nervo scoperto del traffico e dei collegamenti tra il Vomero e il centro, replica pari pari, copertoni, fuoco e paralisi, ancora una decina di uomini, stessa tecnica, uguale rapidità d’azione. Il caos. La polizia. I vigili del fuoco. La Digos, forse allertata da fonti confidenziali, aveva messo in campo un dispositivo di prevenzione articolato e massiccio, sapevano, i funzionari della Digos, che i disoccupati avrebbero tentato il colpo grosso al Vomero. Era vero. E li hanno anticipati, muovendo uomini e mezzi a mano a mano che lo squadrone dei guastatori entrava, usciva, accerchiava o avvistava questo o quell’obiettivo.
Nessun collegamento con l’allarme-bomba scattato nell’agenzia del Banconapoli di via Merliani. Presidiati, invece, con strutture mobili e collegamenti continui via radio l’ospedale Santobono e le stazioni della metropolitana collinare, quando gli agenti si sono accorti che una sessantina di manifestanti si avviava senza dare nell’occhio verso la fermata del metrò di piazza Medaglia d’Oro, l’ordine è stato quello di incrociarli e bloccarli, vanificando l’azione più clamorosa di una serie di blitz che avevano già rischiato di rovinarci la giornata. Tre disoccupati sono stati fermati e condotti in Questura per un controllo, iscritti al Movimento di lotta per il lavoro di Napoli e provincia, nessun problema personale, sono stati subito rilasciati. Poi, nulla più. Pomeriggio tranquillo, ma la vertenza, purtroppo, non è conclusa, il lavoro ancora non c’è, e la città oggi stesso potrebbe ritrovarsi protagonista di un’antica battaglia che non fa bene a nessuno.

LA SEQUENZA
Tre «zampate» in venti minuti

Tecnica da commando, in venti minuti tre blitz in punti diversi della città. Ecco la sequenza.
Ore 10.20 - Piazza Medaglie d’Oro. La Digos intercetta una sessantina di disoccupati che si dirigono verso la stazione del metrò. La polizia interviene, Tre senzalavoro fermati e poi rilasciati,
Ore 10.30 - Tangenziale, Una decina di manifestanti danno fuoco a vecchi copertoni tra gli svincoli di corso Malta e Capodimonte. Dieci minuti di caos e paura. Il fumo entra in galleria.
Ore 10.40 - Corso Vittorio Emanuele. Falò e blocco stradale. Traffico in tilt.


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