Il mattino

                                                        Lsu, guerriglia in centro 

Allarme della Chiesa: situazione intollerabile
Città paralizzata dalle manifestazioni e dal traffico. Scontri a via Toledo con i disoccupati

PATRIZIA CAPUA 

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Tre persone fermate, denunciate per violenza e resistenza, e poi rilasciate, quattro poliziotti contusi e uno ferito, tafferugli, disordini, tanto panico e traffico automobilistico in tilt. È il bilancio di una durissima giornata che ha visto scendere in piazza nel centro di Napoli un centinaio di Lsu del Movimento di lotta per il lavoro. La protesta è sfociata nel lancio di oggetti, di cocci di bottiglia, calci e gomitate. La polizia ha forzato il blocco dei dimostranti. Il centro sociale «Officina 99» in un comunicato di ieri sera ha denunciato la carica degli agenti e un giovane «pestato a sangue». 
Tutto è cominciato quando un gruppo di Lsu del Movimento di lotta è andato a protestare davanti alla sede dell'Asia, l'azienda speciale per la raccolta della spazzatura. Circa 120 persone in corteo hanno raggiunto via Ponte di Tappia chiedendo un incontro con i responsabili dell'azienda per discutere dei criteri con cui si preparano le assunzioni degli addetti al servizio di raccolta dei rifiuti. Obiettivo della protesta: indurre l’azienda a cambiare le modalità di assunzione. Hanno urlato no ai contratti di «azienda speciale», chiedendo inquadramenti secondo i canoni della pubblica amministrazione. 
Non riuscendo ad essere ricevuti dai vertici Asia, si sono spostati in via Toledo, con un sit in di fronte ai grandi magazzini La Rinascente. Un piccolo gruppo di disoccupati è entrato nell'edificio, è salito su un balcone al piano superiore e da lì, attraverso un megafono, ha spiegato le ragioni della protesta. La zona è stata subito presidiata dalle forze dell'ordine, i grandi magazzini per alcune ore chiusi al pubblico.
L’Asia, che sta assumendo in questi giorni 1058 Lsu comunali appartenenti a vari movimenti di lotta, si è difesa. Non è la rivolta per i criteri, sono gli esclusi dalle assunzioni a fare ferro e fuoco. 
Come se non bastasse, ad aumentare il traffico e la confusione nel centro della città, un bus della Sepsa, nel tunnel della Vittoria, ha perso olio dal serbatoio. Il tunnel è stato chiuso alle automobili e ai mezzi pubblici. 
Nelle stesse ore dalla sede della Curia, in Largo Donnaregina, partiva un siluro contro il governo di centro sinistra. Ieri l’altro, gruppi di manifestanti avevano occupato per alcune ore la cattedrale. Rompendo il silenzio, don Enzo Pelvi, vescovo ausiliare, ha scritto in un comunicato: «Urge una mobilitazione sul tema del lavoro, perché i passi fatti in avanti sono pochi e la disoccupazione continua a toccare livelli intollerabili». Prende la palla al balzo il coordinatore regionale di Forza Italia, Antonio Martusciello: «La Curia ha ragione, sul lavoro non si muove nulla» dice, commentando la lettera aperta della diocesi sull'emergenza occupazionale.
E gli fa eco il deputato di An, Italo Bocchino: «Il documento della Curia rappresenta una voce autorevole che rompe la congiura del silenzio sul disagio occupazionale». Il segretario regionale di Rifondazione comunista, Vito Nocera, ha giudicato le proteste degli Lsu «più che legittime». «Appena 12 società miste costituite, di cui solo 9 operative, per un totale di 2256 occupati, di cui soltanto il 60 per cento Lsu: e i lavoratori socialmente utili in Campania sono più di 30.000. Queste cifre secondo Nocera evidenziano il fallimento delle misure messe in campo in questi anni dal Governo». 

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La repubblica


Disoccupati, guerriglia in centro: feriti 5 agenti
Monito della Curia: finora solo parole su sviluppo e occupazione, una situazione intollerabile

MAURIZIO CERINO 
Il programma della giornata, secondo le loro intenzioni, prevedeva un incontro con i vertici dell'Asia, l'Azienda speciale d'igiene ambientale. Ma alla fine la manifestazione è degenerata: ci sono stati alcuni scontri polizia-manifestanti e anche l'occupazione del balcone centrale dell'edificio sede della Rinascente. Tre dimostranti fermati e rilasciati e cinque poliziotti feriti, uno dei quali in modo serio. 
Il film della giornata inizia alle 10, con il concentramento davanti Palazzo San Giacomo di un centinaio di dimostranti. Un folto gruppo di lavoratori socialmente utili, aderenti al movimento di lotta Lsu, si è poi recato alla sede dell'Asia. Volevano parlare o con il direttore generale, Lino Bonsignori, o in alternativa, con il presidente Gennaro Volpicelli. Invece si sono trovati l'ingresso sbarrato dagli agenti del reparto mobile. Secondo quanto raccontato dal leader storico del movimento, Da qui è cominciata a salire al tensione. Ai circa 120 dimostranti si sono uniti dipendenti licenziati dalle società della rimozione rifiuti che non hanno più l'appalto e, in un secondo momento, anche numerosi giovani autonomi dei centri sociali. 
Dalla sede dell'Asia il corteo di Lsu ha comunicato alle forze dell'ordine di volersi recare in piazza Matteotti, dove, con l'intermediazione della stessa polizia, c'era ad attenderli l'assessore al Lavoro Tommaso Sodano. Il corteo si è snodato lungo via Toledo, arteria pedonalizzata che, secondo i dettami dell'ex sindaco Bassolino, doveva essere preservata dagli itinerari delle manifestazioni e cortei. Invece gli Lsu non soltanto l'hanno utilizzata per il corteo ma vi hanno fatto anche un presidio per illustrare con il megafono i motivi della protesta. Lungo il percorso di via Toledo si sono verificati i primi incidenti tra manifestanti e poliziotti; da un lato, cassonetti di rifiuti rovesciati lungo il corteo; dall’altro, cariche con manganellate. 
E a questo punto le versioni sono discordanti: «Improvvisamente e senza un giustificato motivo la polizia ci ha assalito e ci ha picchiato selvaggiamente - prosegue nel racconto il portavoce del movimento Luigi Sito - Per trovare un ricovero e scampare a questa selvaggia aggressione un gruppo di lavoratori si è rifugiato all'interno della Rinascente. Nessuna occupazione, niente di tutto ciò». 
Diversa la versione fornita dalla questura. In pratica, durante il presidio della strada, in pratica i dimostranti hanno effettuato un sit-in davanti alla Rinascente impedendo il passaggio dei veicoli. All'invito dei responsabili della tenuta dell'ordine pubblico a lasciare libera la sede stradale, gli Lsu avrebbero iniziato ad aggredire i poliziotti che hanno reagito. Non c'è stata una vera e propria carica con il preavviso ma uno scontro in risposta all'aggressione. Tre Lsu sono stati fermati, accompagnati in questura, denunciati e rilasciati. I dieci Lsu entrati nella Rinascente, hanno iniziato a scandire slogan dal balcone del grande magazzino. Il negozio, oramai ad orario di pausa pranzo, ha chiuso i battenti in anticipo. Poco dopo i dimostranti hanno accettato l'invito a lasciare il balcone, mentre due delegazioni sono state rispettivamente dicevute dall'assessore comunale Losa e dal provinciale Sodano. Quest'ultimo ha ricordato che il 22 settembre i 36 sindaci della provincia hanno accolto favorevolmente la sua proposta di costituire un soggetto terzo (un'agenzia regionale?) cui affidare la fase di transizione verso la stabilizzazione degli Lsu, per la programmazione e gestione di interventi nei settori della tutela e manutenzione del territorio, e della salvaguardia ambientale.