ANALISI CRITICA DEL D.L.GS 626/94
La tanto decantata legge che dovrebbe tutelare la salute nei luoghi di lavoro e garantire la sicurezza dei lavoratori, la nuova pietra miliare sbandierata come l'anno zero della prevenzione e' ancora una volta un furto perpetrato ai danni dei lavoratori dal sistema politico padronale in combutta con le organizzazioni sindacali di parte.
Il D.l.gs 626/94 e tutte le modifiche, circolari e decreti applicativi servono a rendere sempre meno evidente la centralità' del lavoratore a favore di un'organizzazione verticistica e controllata della sicurezza in azienda.
Ecco alcune delle manovre che hanno determinato la perdita del ruolo operaio nella rivendicazione e controllo sulla sicurezza.
Il ruolo debole del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ( RLS
), vaso di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro, che da una parte ha ricevuto
i compiti già' svolti dal gruppo operaio omogeneo, dall'altro e' stato
lasciato solo nel confronto con il datore di lavoro ed i suoi delegati.
La confusione tra il ruolo contrattuale e quello di controllore dell' applicazione
delle norme di sicurezza affidato al RLS ( fortemente voluto dalla triplice
sindacale), posto quindi in condizione di "contrattare", ciò
svendere, anche la sicurezza.
Figure nuove quali il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione
aziendale ( SPPA) asservite al "Padrone" e sprovviste di qualsiasi
competenza in materia di igiene del lavoro se non un generico "capacita'
ed attitudine" che ha determinato lo sviluppo di un mercato di venditori
di valutazioni fotocopia a danno dell'integrità'" e della salute
dei lavoratori.
Lo stesso obbligo di formazione ed informazione svilito a mera produzione
di carte da far firmare ai lavoratori, sotto il ricatto occupazionale, piuttosto
che come obbligo a far conoscere processi produttivi e materiali utilizzati
e quindi a rivendicare fabbriche più' salubri e sicure. Il ruolo marginale
e poliziesco assegnato ai servizi di vigilanza che, a forza del D.Lgs 626/94,
si sono moltiplicati con competenze sovrapposte e non coordinate e determinando
inoltre lo svilimento della prevenzione a solo controllo della norma e non
ad un problema di salute complesso e partecipato con o soggetti che subiscono
l'ambiente.
Gli effetti di "rimbalzo" che la norma ha determinato:
? Prima di tutto la riscoperta del lavoro nero per non rientrare in alcune
fasce di obbligo previste dalla norma che, sebbene abbiano scarsa ricaduta
in termini di prevenzione, sicuramente vengono vissute dal padrone come costo.
? L?utilizzo di forme di lavoro quali la prestazione d'opera e l'appalto per evitare obblighi di sicurezza più' complessi.
C'è un solo modo per combattere tutto questo ed e':
LA RIPRESA DA PARTE DEI LAVORATORI
DELLA PROPRIA SALUTE CONTROLLANDO DIRETTAMENTE E COLLETTIVAMENTE I LUOGHI
DI LAVORO SENZA DELEGARE A NESSUNO NE' TANTOMENO AL PADRONE L'ORGANIZZAZIONE
E LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE FABBRICHE