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Da "Umanità Nova" n. 30 del 11/10/98

La santificazione di un assassino

Domenica 4 Ottobre Mons. Stepinac, è stato beatificato a Spalato.

Mons. Stepinac fu Arcivescovo di Zagabria negli anni 1941-45, durante la dittatura ustascia dello stato indipendente croato. Egli, come massima autorità del clero cattolico in Croazia, appoggiò e incoraggiò quel regime. Durante quegli anni la dittatura di Ante Pavelic si rese colpevole di gravissimi crimini contro l'umanità, perpetrando lo sterminio degli ebrei e degli zingari, e perseguitando ferocemente i serbi ortodossi.

Si calcola che circa 600.000 serbi vennero uccisi in pochi mesi, altrettanti furono costretti a fuggire. Circa lo stesso numero di persone fu convertito forzatamente alla religione cattolica. Gli stessi occupanti nazisti dovettero imporre una sosta ai massacricompiuti dagli ustascia.

Mons. Stepinac, in quegli anni molto vicino a Pavelic, era membro del parlamento ustascia e venne decorato da quel governo. Non solo non fece nulla per fermare i massacri ma incoraggiò le conversioni forzate e benedisse con il suo prestigio e con quello della Chiesa un regime collaborazionista tra i più feroci.

Il suo appoggio non solo agli ustascia, ma anche ai nazisti fu incondizionato. Nel 1942 dichiarò: "Hitler è un inviato di Dio".

Wojtila, santificandolo, lo premia per quelli che, evidentemente, sono per lui dei meriti. Ancora una volta questo papa mostra la vera natura del suo papato e dell'organizzazione che dirige (la Chiesa Cattolica): chiede perdono per i massacri, le torture i genocidi dei secoli passati ma santifica con cerimonia ex-cathedra un uomo responsabile di massacri, genocidio e tortura.

E' un modo per premiare e incoraggiare il governo dell'attuale Croazia di Tujiman, che si ispira al regime di Ante Pavelic e alla sua politica ultranazionalista e al suo fanatismo cattolico.

A quando la riabilitazione di Adolf Hitler?

M.M.



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