unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.30 del 3 ottobre 1999

InformAzione

Pisa: Vietato andare in bicicletta?

Cosa accade se, in un tranquillo pomeriggio di settembre, un piccolo gruppo di ciclisti si trova a pedalare insieme per le strade del centro di Pisa, quelle che di solito sono intasate dal traffico automobilistico e invase da pestiferi gas di scarico?

Succede che molti automobilisti si incavolano come se fosse colpa delle due ruote se loro sono costretti quotidianamente a lenti ed inutili cortei; che qualche passante parteggia per i biciclettisti, che qualche vigile si preoccupa troppo; se poi tra i forzati delle quattro ruote ci sono anche dei tutori del (dis)ordine allora si può arrivare anche al ridicolo.

Infatti, dopo circa un'ora, la passeggiata dei ciclisti viene bruscamente interrotta con una manovra di accerchiamento di vigili e polizia degna dei peggiori film americani e una ventina di pedalatori sono costretti al rito dell'identificazione e delle minacce di denuncia per "intralcio al traffico" (sic!), un po' come se - quando c'è un ingorgo - i vigili multassero tutti gli automobilisti per blocco stradale...

A solo un giorno dalla tanto strombazzata, demagogica e sponsorizzata "città senza auto" (a cui il Comune di Pisa ha aderito entusiasticamente) tutto è tornato come prima ed una semplice pedalata viene trasformata in una pericolosa manifestazione sovversiva, in tal modo la vera politica del traffico dell'amministrazione cittadina nei confronti dei mezzi di trasporto non inquinanti si mostra in tutta la sua reale mostruosità: mancanza di piste ciclabili, di rastrelliere, periodici sequestri delle bici dei pendolari e degli studenti parcheggiate alla stazione ed ora anche il tentativo di intimidazione contro un gruppo di ciclisti accusati di intralciare il traffico.

Cosa rispondere? Prendendo a prestito uno slogan i ciclisti fermati hanno dichiarato: "Noi non intralciamo il traffico, noi SIAMO il traffico".

Caotico Info (Pisa)

Livorno: lavoratori della scuola in lotta.

La manifestazione dei lavoratori della scuola, organizzata dall'Unicobas per protesta verso il contratto e l'esclusione dalla trattativa decentrata, si è svolta venerdì 24 settembre a Livorno.

L'esclusione dalla trattativa decentrata provinciale è avvenuta in un momento particolarmente delicato: il dibattito nelle scuole sull'introduzione delle nuove figure di sistema, le operazioni connesse alle utilizzazioni e così via. Questo ha contribuito a far avvertire da molti lavoratori la gravità dell'attacco antisindacale ed ha fatto sì che l'appello dell'Unicobas venisse raccolto e provocasse anche delle tensioni all'interno della CGIL.

Venerdì mattina quindi si sono ritrovati all'assemblea in una scuola adiacente al Provveditorato oltre duecento lavoratori, che hanno poi partecipato in gran parte al presidio sotto il Provveditorato stesso e si sono recati in delegazione di massa all'incontro con i rappresentanti dell'Amministrazione. In tale incontro l'Unicobas ha chiesto di essere riammesso alle trattative, in attesa della sentenza del pretore.

Ora di fronte al Provveditore si aprono due strade: o cedere alle richieste dei lavoratori e dell'Unicobas, smantellando uno dei punti cardine del contratto e delegittimando ulteriormente i sindacati di Stato, o continuare sulla strada della discriminazione tentando di governare una scuola attraversata dalla ribellione dei lavoratori.

Intanto l'Unicobas continua la propria mobilitazione, e chiede il sostegno dei lavoratori e delle loro organizzazioni.

T.



Contenuti UNa storia in edicola archivio comunicati a-links


Redazione: fat@inrete.it Web: uenne@ecn.org