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Da "Umanità Nova" n.25 dell'8 luglio 2001

inform@zione

Jesi bandiere rosso-nere al Municipio
Le compagne ed i compagni della FAI e del Kollettivo Giovani Libertari di Jesi, sabato 23 giugno scorso, hanno fatto un'iniziativa anti-G8 mettendo uno striscione ed una bandiera rosso-nera sul balcone del municipio con su scritto: "Fabbriche che chiudono, morti sul lavoro: oltre il G8, pensiamo alla Vallesina", ed effettuando contemporaneamente un volantinaggio. Lo slogan non è stato scelto a caso. Le Marche hanno registrato negli ultimi quattro anni un aumento degli infortuni sul lavoro di circa il 12% ponendosi così fra le regioni più insicure in Italia. Il tutto condito dal quotidiano bollettino di guerra dei morti sul lavoro che interessa la "piccola Svizzera", in un clima dove flessibilità e delocalizzazione aziendale scandiscono i tempi di una costante ristrutturazione capitalista con le conseguenze note della perdita di posti di lavoro o della corsa al ribasso del costo del lavoro, con conseguente aumento dei ritmi, dei tempi e congelamento dei salari.Inoltre abbiamo considerato importante sottolineare, scegliendo come "piazza mediatica" il municipio, il palazzo del potere locale, come sia l'agire quotidiano sul piano sindacale e politico che ognuno realizza sul proprio territorio e sul proprio luogo di lavoro che costruisce una reale opposizione ai potenti della terra (piccoli o grandi che siano). Un fatto che viene prima indubbiamente della preparazione di ogni tipo di spedizione per Genova, e che si proietta indubbiamente oltre le iniziative di luglio rendendo maggiormente visibile l'identità dell'azione politica ed il suo legame con le istanze di libertà presenti nel tessuto che circonda ognuno di noi.
Giordano

Palermo: cronaca di un brutto risveglio
Oggi, martedì 26 giugno 2001, andando ad aprire, come ogni mattina, il laboratorio ZETA, scopriamo di avere subito un'aggressione. È stata imbrattata l'intera facciata con un barattolo di vernice blu scagliato sulla scritta "zeta"; è stata distrutta la lavagna dove venivano indicati gli appuntamenti e le iniziative; le piante e i vasi ridotti in frantumi; tutti i volantini strappati e lo striscione bruciato. Le consuete e numerose ronde delle forze dell'ordine, che continuamente controllano la situazione di fronte al laboratorio, questa volta non si sono accorte di nulla.
Non è la prima volta che si verificano episodi analoghi: un mese fa qualcuno aveva dato fuoco allo striscione, qualche giorno dopo veniva fatto sparire quello che ne rimaneva.
Due giorni dopo le elezioni politiche veniva tentato lo sgombero del laboratorio ZETA; il giorno dopo le regionali subiamo un altro attacco.
Sarebbe facile collegare l'episodio con il clima euforico dei festeggiamenti per la vittoria elettorale. Ma questo non è il nostro piano, noi siamo abituati a fare un altro tipo di collegamenti, quelli tra la pratica sociale quotidiana e lo sviluppo di saperi e percorsi alternativi al modello dominante.
La distruzione, la minaccia e la sopraffazione sono atteggiamenti e comportamenti ai quali non riusciamo ad attribuire una dignità politica. La nostra risposta non sarà distruggere sedi o imbrattare portoni, ma continuare a esserci.
Laboratorio Sociale Occupato Zeta
Via Arrigo Boito 7 Palermo
zetalab@domeus.it

Milano IV settimana dell'editoria anarchica
Molto difficile, o quasi impossibile, raccontare in un breve resoconto la ricchezza di incontri, dibattiti, conoscenze, messe in moto dalla settimana dell'editoria libertaria che si è tenuta a Milano dal 18 al 24 giugno, promossa dalla Federazione Anarchica di Milano, nei locali dell'Ateneo Libertario.
Una settimana: un lungo periodo, soprattutto quando il ritmo degli incontri è fitto. Ma un periodo che ha dato modo a molti compagni e compagne l'opportunità di conoscere meglio non solo l'editoria anarchica, ma soprattutto il movimento anarchico, diverso nel tempo e nei vari luoghi.
Le presentazioni dei vari libri (9 in tutto), di un sito internet, e di un CD sono stati solo degli spunti per raccontare tra mille sfaccettature le storie, le vite, le passioni di anarchiche ed anarchici.
Storie che riguardano il passato lontano (il libro "Gaetano Bresci", per esempio), il passato più recente ("Cinque anarchici del Sud" ed "Underground italiana"), il presente (le esperienze comunitarie in Norvegia raccontate in "Oltre la solitudine e le istituzioni", le vite "Ribelli", gli "Zapatisti e Sem terra", la destra ogni giorno sempre più invadente in "Estranei alla democrazia", l'arte (dalla rivista "ApArte", alle canzoni e poesie di De Andrè e Ferrè, al nuovo CD "Ed avevamo gli occhi troppo belli", alla comunicazione artistica attraverso immagini virtuali con www.sitart.org)
Tutti spunti per incontrarsi, ridiscutere, non sempre trovarsi d'accordo, ma soprattutto per uscire con una esperienza in più ed una migliore capacità di comprensione della realtà.
Un ringraziamento a tutte e a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza: a chi ha partecipato da relatore e a chi da interlocutore, a chi ha allestito la sede, a chi tutti i giorni ha preparato da mangiare per permettere di stare meglio insieme ed a chi ha portato bellissimi libri ormai introvabili.
Il bilancio di questa settimana, estremamente positivo, ricorda anche le centinaia di libri venduti e tutte le persone che hanno partecipato, curiosato, animato la settimana.
Vi aspettiamo di nuovo, o per la prima volta, il prossimo anno.
R.P.



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