unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n.28 del 5 agosto 2001

Il Blocco Rosa

Claudio di Manta di Saluzzo ha partecipato alle iniziative del gruppo Rosa, i Pink, pacifisti, artisti, creativi decisi a dare l'assalto alla Zona Rossa con mezzi non violenti. Ecco la sua testimonianza sulla giornata di venerdì: "Venerdì alle 11 si parte dal piazzale Kennedy, il corteo rosa marcia a ritmo di Samba, siamo tutti colorati e truccati nessuno ha il volto coperto o ha un casco o un bastone. La gente esce dalle finestre e per ogni saluto è pronto un caloroso applauso.

Ci avviciniamo agli sbarramenti, qualcuno si arrampica e tira i fiori ai poliziotti fra gli applausi di tutti; una ragazza prova a legare una corda alle grate, non violenti sì ma determinati a negare qualsiasi zona rossa ! La reazione delle forze dell'ordine è pronta: aprono gli idranti e disperdono la folla che stava a ridosso delle grate, improvvisamente la polizia lancia dei lacrimogeni verso di noi generando un fuggi fuggi generale, dall'altra parte della piazza compaiono improvvisamente delle camionette della polizia ed anche loro sparano i lacrimogeni contro la folla, ci rifugiamo nelle scale di un condominio che gentilmente hanno aperto. Tante lacrime, difficoltà a respirare ma soprattutto un po' di stupore per il trattamento ricevuto.

Il gruppo si ricompatta e si dirige verso piazza Manin dove ci sono già i pacifisti italiani. C'è una tensione incredibile dicono che sta per arrivare il Black Bloc: camminano tranquillamente, sono armati di bastoni, alcuni hanno il passamontagna; non si fermano in piazza ma proseguono oltre. A questo punto arrivano le forze dell'ordine che camminando a 200 m. di distanza sembrano accompagnare i neri, la gente ha un po' paura sento ancora delle voci che dicono di star tranquilli con le mani alzate, di non aver paura perché siamo pacifici. Siamo tutti seduti, la polizia apre il fuoco di lacrimogeni ad altezza uomo da meno di 20 m., la gente scappa impaurita vedo la mia ragazza correre via, poi una signora sulla cinquantina piangere incapace di muoversi. Claudia ed io le andiamo incontro rassicurandola ed esortandola a scappare. La polizia spara ancora dei lacrimogeni poi improvvisamente carica, scappo con Claudia una infermiera del mio gruppo e più o meno in una dozzina ci rifugiamo in un vicolo sulla sinistra; arriva la polizia , alziamo le mani dicendo che siamo pacifisti, loro sembrano tranquilli ci raggruppano e nell'udire che siamo non violenti ci dicono che loro invece sono violenti e mi tirano un pugno in faccia, ci fanno sdraiare e ci riempiono di manganellate anche con il manico, io ne prendo almeno 15 un po' ovunque, si accaniscono sulle ragazze rompendo nasi, zigomi, teste e braccia, urlano pacifisti di merda vi ammazziamo tutti. Urlo di dolore e di paura, non capisco più nulla sento solo piangere. Mi tirano i capelli... nessuno di noi ha un casco o il volto coperto. Se ne vanno via.

Non so come ma non ho niente di rotto, Claudia non riesce a muovere un braccio, un ragazzo spagnolo con la telecamera è sanguinante dalla testa, una ragazza non riesce a muoversi ed è tutta sanguinante. La gente piange, abbiamo gli occhi pieni di paura.

Siamo più o meno in 100, la polizia gioca con noi fino alle 21 non lasciandoci raggiungere piazzale Kennedy e minacciando più volte di caricarci. Vaghiamo per Genova con le mani alzate e due elicotteri sempre su di noi. Nel gruppo si assistono a scene strazianti e crisi di nervi. Delle camionette arrivano veloci e tirano a mettere sotto due persone.

Arriviamo in piazzale Kennedy attraversando una Genova distrutta, è arrivata la notizia del morto." "(...) Ci dicono che la polizia ballava di felicità davanti alla questura, ci sono dei testimoni."



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