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Da "Umanità Nova" n. 11 del 24 marzo 2002
Destra "antimondialista"
Tecniche di infiltrazione nazista da Seattle a Mosca
I falliti tentativi di inserirsi nel movimento No-Global
Il radicalismo di destra e la critica alla mondializzazione non sono
necessariamente incompatibili, anzi; basti ricordare i nazi americani della
"National Alliance" che parteciparono alle manifestazioni contro il WTO a
Seattle nel 1999, urlando le loro parole d'ordine antisemite, ai quali soltanto
grazie alla decisa azione degli antifascisti presenti fu impedito di
presentarsi come parte integrante del movimento anti-global.
Tentativi analoghi d'infiltrazione e di mobilitazione si sono registrati in
questi anni anche in Europa, vedendo come protagonisti componenti diverse della
destra radicale "antimondialista", dai nazional-comunitaristi su accese
posizioni antiamericane ai fascisti di Forza Nuova scesi in campo contro la
Trilateral.
Tra tutte tendenze quella che si è dimostrata più disinvolta e
dinamica nel saldare ideologicamente l'identità antiboghese e
antisistemica del primo nazismo ad alcuni settori dell'opposizione No-Global,
è probabilmente quella che si richiama al nazionalcomunismo, ben
presente sia in Germania che in Russia.
Proprio in Russia, appare esemplare il recente tentativo, fallito,
d'infiltrazione nei confronti di Indymedia Russia compiuto da Wladimir
Wiedemann, alias Wladimir Guzmann, che, prima di essere smascherato, dal
gennaio 2001 ha svolto per alcuni mesi la funzione di designer-creatore della
pagina russa di Indymedia, inserendovi un miscuglio pericoloso di contenuti di
sinistra e di destra poi veicolati attraverso Internet.
Wiedemann non è infatti uno sconosciuto: egli si è distinto tra i
radicali di destra tenendo conferenze nell'ambito della rete internazionale di
"Sinergie Europee" (facente capo in Italia alla Società editrice
Barbarossa), pubblicando un giornale sempre di neo-destra e tenendo contatti
con i circoli più radicali dei neonazisti russi. Avendo numerosi
contatti, Wiedemann è un elemento d'unione importante tra le destra
russa e la destra dell'Europa occidentale. Da dopo il crollo dell'URSS, le due
destre lavorano insieme, perseguendo strategie globali e alleanze geopolitiche
finalizzate alla realizzazione del progetto Eurasia, ossia di quell'impero
continentale, a struttura gerarchica, "da Dublino a Vladivostock", già
teorizzato da J. Thiriart.
Secondo tale strategia è importante dare al movimento anti-global un
carattere soprattutto "antiamericano" e quindi, conseguentemente, antiebraico.
E, tra i rappresentanti di questa strategia, Wiedemann è un ideologo di
punta.
Ciò è emerso molto chiaramente nel corso della sua partecipazione
alla conferenza di "Sinergie Europee", nell'aprile 1999, dove riferiva su le
"opzioni per un territorio russo-europeo". Il testo di questa relazione
è stato in seguito pubblicato sul giornale della nuova destra "Hagal"
(3/2000) e in "Imperatif" (5/1999), il giornale pubblicato dallo stesso
Wiedemann. In un'intervista, Wiedemann definisce Reinhold Oberlercher e Josef
Schüsslburner gli autori più importanti che scrivono sul suo
giornale. Altri autori di "Imperatif" quali Wolfgang Strauss (esperto
dell'estrema destra russa), Rigolf Hennig, Alexei Mitrofanov ed Alexandr Dugin
mettono in luce la posizione politica del progetto: Mitrofanov, in particolare,
è il presidente del Comitato Geopolitico e deputato in parlamento per il
partito fascistoide LDPR di Wladimir Zhirinovsky e riveste, quindi, un ruolo
chiave concernente i contatti ufficiali con alcuni esponenti della destra
radicale europea. Dugin e il suo organo "Arktogaia" rappresentano la struttura
più importante per lo sviluppo di una sintesi ideologica su vasta scala
mirante a legare gli elementi della tradizione russo-sovietica con certi
elementi della destra radicale occidentale. Sin dai primi anni `90, nel suo
giornale "Elementy", Dugin presentava ad un vasto pubblico quasi l'intero
spettro delle ideologie occidentali di estrema destra. La prova più
evidente circa l'opinione politica di Wiedemann ci è data da
un'intervista al giornale neo-nazista "Nasledije Predkov" ovvero
"L'eredità degli avi"- (7/1999), il quale pubblica, tra l'altro, delle
interviste con alcuni neonazisti occidentali, come Jürgen Rieger (un
avvocato tedesco che, tra l'altro, è fortemente implicato nelle
manifestazioni a sostegno di Rudolf Hess) e altri articoli di argomento non
meno significativo di ricerca sulle razze e su l'eugenetica. In merito alla
collaborazione russo-tedesca, Wiedemann è esplicito: "Qui bisogna tener
conto delle esperienze della diplomazia russa. Essa ha sempre cercato di trarre
profitto dalle contraddizioni delle parti nemiche per trarne il maggior
vantaggio possibile. Si deve, cioè, approfittare delle contraddizioni
tra la Germania e l'Occidente per trovare un punto comune nella collaborazione
russo-tedesca. Personalmente, so che esistono in Germania degli ambienti
economici e politici interessati ad una cacciata degli USA dall'Europa e
favorevoli ad un avvicinamento alla Russia. Solo questo riavvicinamento darebbe
alla Germania l'opportunità di ricreare la sua entità
territoriale e di preservare la sua influenza in Europa, dividendo le sue sfere
di dominio geopolitico con la Russia".
A cura dell'Archivio Antifascista
Fonte di informazione: Archivio tedesco Apabiz
(Traduzione dal francese di Anna Di Gaetano)
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