ROU: Ciao Mara, la prima domanda riguarda il concerto che avete tenuto il 30 Marzo a Milano al Rolling Stone. Com'è andata?
Mara: Abbiano suonato al Rolling Stone e mi sono venuti un sacco di pensieri perchè, adesso io non ricordo bene la data, comunque due anni fa abbiamo suonato al Leoncavallo ed è stata una cosa che mi ricorderò per tutta la vita, perché non avevo mai visto tanta gente davanti a me, erano veramente tanti. E queste sono belle soddisfazioni che comunque può offrire un concerto a prezzi bassi, un concerto popolare proprio, di un certo tipo. E' stata una soddisfazione immensa per noi suonare lì e soprattutto suonare lì a Milano. Cioè proprio una figura migliore non potevamo farla. La data di ieri sera è stata una data diversa, Siamo appena partiti con i concerti, questo è il terzo concerto che facciamo.
ROU: Comunque Tour che toccherà tutta l'Italia ?
Mara: Tour che toccherà tutta l'Italia non in primavera perché toccheremo solo Nord e Centro e poi invece d'estate andremo anche al Sud. Il concerto di ieri sera è stato diverso perché vabbè, il Rolling è un posto storico di Milano, cioè capivo che c'era del peso dentro, e comunque il nostro pubblico milanese ci ha riconosciuti e io li ho riconosciuti, quindi è stato bello perché in prima data così è stata una conferma. Noi torneremo a Milano il 30 Aprile a Cascina Monluè e speriamo che tutte le persone che avevamo visto al Leoncavallo ritornino di nuovo perché davvero, io capisco che molte volte suonare in posti anche in posti storici, belli, con una storia bella dietro, ma con un biglietto caro e con un tipo di promozione che non rispecchia il nostro gruppo, può creare problemi.
ROU: Ecco una cosa che rispecchia il vostro gruppo è il fatto delle colline, la tradizione emiliana, il fatto di avere usato il dialetto. Ora invece avete mutato il vostro stile, già da UST iniziavate a lasciare il dialetto e le sonorità più tradizionale. Cosa ha mutato questa scelta nel vostro modo di fare musica?
Mara: Non ci sono spiegazioni, a questo perché secondo me ogni gruppo deve seguire il proprio cammino e il cammino degli USTMAMO' è iniziato da dove dici tu perché noi siamo un gruppo molto radicato nella nostra terra. Amiamo tantissimo i posti in cui abitiamo e quindi i primi due dischi sono stati di omaggio nei confronti del dialetto che viene parlato dai nostri anziani, nei confronti del crinale dove abitiamo che amiamo tantissimo, poi però le cose devono proseguire in qualche modo. Noi non vogliamo essere un gruppo troppo fedele a se stesso, non abbiamo scelto un clichè a cui vogliamo assomigliare. Quindi UST ha creato uno stacco tra i nostri primi due dischi e il nostro proseguimento. Cioè il fatto che noi siamo molto affezionati alla musica sintetica, che amiamo moltissimo le nuove produzioni inglesi e questo fatto ha segnato il passo; diciamo che la nostra storia prosegue su queste linee, pur non abbandonando niente perché continuiamo ad avere le nostre canzoni dialettali anche se sono meno. Io amo scrivere in italiano quindi bisogna fare i conti un po' con tutto.
ROU: Voi siete molto presenti nel circuito cosiddetto "underground", fate parte del Consorzio ecc. Con l'ultimo disco avete avuto un lancio pubblicitario, di marketing, incredibile, avete partecipato a molte trasmissioni e a molte conferenze stampa. Cosa vi ha lasciato questo tipo di esperienza ?
Mara: Spiego meglio, il nostro primo disco è stato venduto subito alla nostra attuale casa discografica, quindi noi siamo un gruppo della casa discografica Virgin mentre come management facciamo parte della Dischi Del Mulo del Consorzio Suonatori Indipendente. Ma la nostra distribuzione è sempre stata curata dalla Virgin. Cioè dal nostro primo album in poi siamo sempre stati distribuiti dalla Virgin e da lei dipendiamo.
ROU: No, io intendevo il fatto che siete andati in tante trasmissioni, vi ha cambiato, cioè vi ha lasciato qualcosa?
Mara: No a noi ci ha fatto bene perché ci ha fatto conoscere ad un pubblico più ampio, e ti dico il discorso della promozione della casa discografica è un discorso a cui noi possiamo rispondere molto poco, se noi facciamo il disco e lo facciamo come noi vogliamo, fedeli a tutto quello che noi vogliamo fare, poi a me dove ci mandano non importa, l'importante è che io abbia fatto le cose che mi sono piaciute. E poi è chiaro che io i posso opporre ad andare in alcune trasmissioni, però per il resto la cosa migliore che mi possa capitare quando io sono molto contenta di quello che ho fatto è che tutti lo possono ascoltare. Quindi io non ho la puzza al naso, per me vanno bene i rappresentanti, gli impiegati di banca, cioè tutti quanti, mi va bene che tutte le radio lo propongano. Per me non è un fatto negativo, insomma ci si deve staccare un attimo, ma non solo noi USTMAMO' ma tutti i gruppi del nostro calibro, da questa storia che comunque noi siamo considerati un gruppo alternativo, perché invece il nostro pubblico ci capisce e non è un pubblico particolarmente alternativo.
ROU: Comunque, da quello che so, la Virgin non mette mano sul vostro lavoro lasciandovi lavorare in piena libertà
Mara: Hai ragione, ma vedi al promozione che dopo loro scelgono ovviamente è del tipo commerciale, quindi come faccio io a dispiacermi di una cosa del genere. Quando ho fatto il disco che mi va bene il resto non conta o meglio, la cosa che per me conta di più al di là di tutto, è che la gente lo ascolti.
ROU: Torniamo a parlare del disco. STARD'UST, la cometa, cosa vi ha portato di nuovo come sonorità, come stile in generale, cioè diciamo che è la maturazione di UST, e questo maturare dove vi ha spinto?
Mara: STARD'UST ha portato una produzione interna del disco, perché questo disco è stato prodotto da Luca Rossi che è il nostro bassista, ed è stata una decisione molto importante per noi perché è il primo disco autoprodotto della nostra storia. Non avevamo alle spalle ne' Massimo e Giovanni ne' Vermetti che ha prodotto il terzo, quindi è sto un disco di grande responsabilità. Un'altra cosa nuova dentro STARD'UST è il messaggio che è stato fatto da Danton Sapple che è un fonico, il quale ha ricevuto i nostri provini dopo quattro cinque mesi di lavoro, ha apprezzato molto il nostro tipo di musica ed è venuto allo studio Metropolis di Milano a fare i missaggi con tutto il gruppo.
ROU: In passato avete partecipato al premio Tenco, ci ritornerete ?
Mara: Non lo so, spero che c'invitino…
ROU: No perché io avevo partecipato alla presentazione del vostro disco nella quale vi hanno tempestato di domande su San Remo.
Mara: ah sì è vero, comunque San Remo non è il nostro posto, preferisco che ci invitino al premio Tenco.
ROU: Ultimo domanda, intimista tanto per parafrasare il titolo di una canzone, ma COSA CONTA ?
Mara: COSA CONTA !!! Io mi sto strappando i capelli a furia di chiedermelo. Non lo so. La risposta e nel ritornello, sto pensando a camminare. Cioè la cosa migliore da fare quando una persona non riesce a capire quali sono le cose importanti è vivere bene ogni secondo della propria vita. Essere molto dentro alle cose che si stanno facendo nel migliore dei modi.
ROU: Ed è un po' il messaggio racchiuso nel singolo appunto. Salutiamo quindi Mara che ci ha fatto compagnia in questa puntata.
Mara: Grazie a tutti voi. Ciao !!
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