Settembre 2007 |
Molestie sessuali: un problema inesistente? Per molestia sessuale si intende un comportamento indesiderato, a connotazione sessuale, espresso in forma fisica o verbale, avente ad oggetto o l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice (o di un lavoratore) e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo (DD.Lgs. 215 e 216 del 2003, Direttiva 2000/43/CE del 29 giugno 2000 e 2000/78/CE del 27 novembre 2000). Si tratta di una definizione ampia, di immediata e facile comprensione. Eppure l’intervento puntuale del legislatore è del tutto insufficiente a rispondere alle esigenze dei casi concreti. Infatti, dopo circa dieci anni di sportello sindacale a cura dello studio legale con il quale collaboro (impiego pubblico e privato i casi che si sono presentati sono due o al massimo tre.Il dato della mia esperienza - associato al ben più importante monito delle associazioni che si occupano di molestie e violenza sessuale - conferma che il principale “nemico” del problema è costituito dal silenzio, dall’omertà, dal timore di raccontare la propria storia “lavorativa”. Questo breve intervento si propone quindi di contribuire a rompere il silenzio e crediamo che l’aver esposto la definizione giuridica di molestia possa già costituire un piccolo aiuto. Peraltro, a questo proposito, va però sottolineato che l’indesideratezza del comportamento ritenuto illegittimo, non va valutata solo nell’ottica del soggetto che la subisce ma deve avere certi requisiti oggettivi idonei a ledere la sfera sessuale e personale nel contesto di lavoro. Per le vostre denunce o segnalazioni ci mettiamo a disposizione nell’ambito dello sportello legale del martedì (sede CUB-USI Ospedale Nuovo, 14.30-16.30) o mediante contatto e-mail. (latinocesana@yahoo.it) Avv. Daniela Cesana
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EXTRAPARLARE E’ estate, straparlare in questo periodo è un classico, si può dire che…. “è colpa del caldo” oppure….. “poverino non ha ancora fatto le ferie” ecc.… Ma la letteraccia del segretario della CGIL Brianza G.PIOVESANA supera ogni possibile giustificazione. Questo signore, come i suoi predecessori, arriva con il suo bel carico di pregiudizi nei nostri confronti e soprattutto con la convinzione che essere segretario di una organizzazione sindacale che ha 100 anni di storia di per se legittimi qualsiasi tipo di presa di posizione. La storia, che non è fatta solo di passato remoto, per continuare ad essere tale deve trovare continue affermazioni nell’agire quotidiano. Solo così il patrimonio si può arricchire di altri anni da “storicizzare”. Altrimenti si pretende di campare di rendita !!! Per entrare nel merito, noi abbiamo diffuso un comunicato con il quale invitavamo i lavoratori del dipartimento materno-infantile a non sottoscrivere nessuna accettazione del “comando” che li vedrebbe automaticamente inglobati nella neonata FONDAZIONE “MBBM”. Questo perché, pur sapendo che rimarranno dipendenti pubblici, la gestione che sarà privata, non è certo se potrà garantire loro il mantenimento delle attuali condizioni sia economiche che normative. Dicevamo anche che la RSU a settembre terrà delle assemblee specifiche con detto personale, per capire quali siano le paure, i timori o le aspettative dei lavoratori. Abbiamo accusato CGIL-CISL-UIL e FIALS di aver sottoscritto il protocollo d’intesa che ha dato il via all’operazione senza aver mai incontrato i lavoratori interessati e neanche i loro rappresentanti della RSU. Inoltre abbiamo diffidato le stesse OO.SS. a non perseverare nell’esclusione sottoscrivendo ulteriori accordi. Chi ci accusa ( PIOVESANA) di aver raccontato balle, di aver creato allarmismo, di nasconderci quando si devono assumere decisioni….. ci dovrebbe dire quando è stata convocata un’assemblea con il personale del
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