CHRISTOPHE AGUITON *
IL MESE di dicembre ha visto moltiplicarsi, in Francia, le lotte dei disoccupati e degli esclusi grazie alla simultaneità di due mobilitazioni. Da un lato, un movimento di occupazione di sedi dell'Assedic (l'organismo paritetico sindacati/padroni che gestisce i sussidi di disoccupazione) per ottenere un "premio di natale", nato a Marsiglia, dal comitato di disoccupati della Cgt (il sindacato comunista legato al Pcf) già a fine novembre. Questo movimento si è esteso in numerose città, organizzato spesso dai comitati dei disoccupati Cgt e dalle associazioni di disoccupati (Ac!, Mncp e Apeis).
Dall'altro lato, una settimana di azione "Emergenze sociali" è stata organizzata dal 15 al 21 dicembre da associazioni e sindacati: Ac!, Mncp, Apeis, Dal e Cdsl (queste due ultime associazioni militano per il diritto alla casa), "Droits devants" che lotta contro tutte le esclusioni, e Cadac che milita per il diritto delle donne. Per i sindacati erano presenti la minoranza della Cfdt "Tous ensemble", la Fsu (sindacato di insegnanti), la federazione Cgt del fisco, e il gruppo dei 10 (i sindacati non confederali di cui fa parte Sud).
Questa settimana, centrata sulla lotta contro le diseguaglianze è stata organizzata in giornate tematiche. Martedì 16 dicembre era il giorno in cui il Cnpf, la Confindustria francese, eleggeva il suo nuovo presidente tenacemente opposto alla riduzione della giornata lavorativa: il barone De Seilliere, erede delle fucine della famiglia Wendel. Due azioni sono state organizzate, la prima in un ex castello della famiglia Wendel, l'altra alla sede della Cgip, la società di cui il barone De Seilliere è amministratore delegato.
Mercoledì 17 dicembre: occupato un Assedic a Parigi in solidarietà con le occupazioni a Marsiglia, Arras, e altre città. Poi oltre 200 militanti invadono il Louvre con l'accordo dell'Intersindacale Cgt/Sud/Cfdt dei lavoratori del museo. Questa azione comune fra disoccupati/precari/lavoratori si batte contro la precarizzazione del lavoro e per una riduzione dell'orario realmente creatrice di posti di lavoro. Un incontro col ministero della Cultura permette proposte sulla precarizzazione.
Giovedì 18 dicembre, giornata sui "minimi sociali": rivendichiamo il premio di natale di 3.000 franchi (circa 900.000 lire), l'aumento di tutti i minimi sociali di 1.500 franchi (450.000 lire), e il diritto al reddito minimo di inserimento per i giovani sotto i 25 anni (che oggi ne sono esclusi). Comizi davanti alla Cassa nazionale degli assegni familiari, e al ministero del Lavoro con la presenza della Cgt.
Venerdì 19 dicembre: associazioni e sindacati con il Cdsl che incontra la ministra della Gioventù per insistere sulle rivendicazioni dei ragazzi di 18/25 anni (reddito, casa, formazione).
Sabato 20 dicembre, forum al Louvre nella sala messa a disposizione dall'intersindacale, partecipano 350 persone, per fare un primo bilancio e accordarsi sulle prossime iniziative: appello al proseguimento della mobilitazione per il premio di natale di 3.000 franchi e l'aumento di 1.500 franchi di tutti i minimi sociali; appello per la riduzione della giornata lavorativa (un disegno di legge sulle 35 ore sarà presentato al parlamento a fine gennaio), che deve essere firmato prima del 10 gennaio da centinaia di militanti sindacali e associativi; una manifestazione contro l'esclusione per il 29 marzo. Domenica 21 dicembre, con Dal, occupazione di due palazzi a Parigi. L'insieme di queste azioni sono presenti su tutti i media francesi (telegiornali, Le Monde, Liberation).
Mercoledì 24 dicembre: comizio organizzato da Cgt e associazioni di disoccupati, con la presenza dei sindacati Sud, Fsu e la minoranza "Tous ensemble" della Cfdt, davanti alla sede dell'Unedic (l'organismo nazionale che gestisce i fondi della disoccupazione). Poi le associazioni di disoccupati occupano una sede Assedic e sono sgomberati dalla polizia qualche ora dopo.
Il governo comincia a reagire. E' un primo passo: dimostra che i movimenti sono stati sentiti, ma anche che non sono sufficienti. Associazioni e sindacati moltiplicheranno quindi le azioni nei giorni successivi, e una giornata di manifestazione è prevista per il 14 gennaio.
* di Ac! e Sud, co-organizzatore delle marce di Amsterdam