11 Gennaio 1998

Marsiglia, occupazione e sgombero

GUIDO CALDIRON - MARSIGLIA

ERAVAMO in 20 quando, all'alba, sono arrivati per sgomberarci 150 agenti della Crs (compagnie républicaine de sureté), le squadre antisommossa francesi. Abbiamo deciso di non opporre resistenza e siamo usciti cantando. Poi ci siamo riuniti in sede e abbiamo deciso di confermare la manifestazione del 16 nel centro di Marsiglia. Ieri Jospin ci aveva promesso un miliardi di franchi, oggi ci ha mandato i manganelli". Si è conclusa così, ieri mattina, l'occupazione dell'Assedic di Frais-Vallon da parte dei disoccupati marsigliesi.

All'Assedic di Frais-Vallon è l'ora di pranzo di venerdì, il giorno prima dello sgombero, e nella cucina arrangiata dagli chomeurs di questo quartiere di Marsiglia c'è rumore di piatti. Virginie è costretta a urlare nel suo telefonino per rispondere alle nostre domande. Vent'anni, responsabile dei disoccupati della Cgt per la zona di banlieue de "les olivieres", risponde orgogliosa che, sì, è soprattutto da Marsiglia che ha preso il via la lotta dei disoccupati che investe tutta la Francia. "Come sempre, prima di Natale ci siamo riuniti per volantinare davanti ai quattro uffici dell'Assedic di Marsiglia per chiedere "il premio" di fine d'anno che serve ad assicurare il periodo delle feste anche ai disoccupati. E' cominciato tutto così. Poi è nata l'idea di fare il veglione di Capodanno nella stessa sede dell'Assedic".

E il capodanno dei disoccupati di Marsiglia - con tanto di cenone e orchestra che ha suonato gratuitamente - ha dato un segnale nazionale, subito raccolto un po' ovunque nel paese. "E' un'esperienza entusiasmante, che lascerà tracce anche quando sarà conclusa - spiega Virginie. "Durante l'occupazione siamo diventati come una grande famiglia. Attorno a noi c'è la solidarietà della gente dei nostri quartieri, dei lavoratori del sindacato, specie delle poste e di France Telecom, che ci hanno già dato il ricavato di un giorno di lavoro. Perfino i poliziotti di quartiere si comportano bene e qualche mattina ci portano le brioche calde".

Per gli occupanti di Marsiglia, militanti Cgt come di Ac! e delle altre associazioni di chomeurs, la lotta di questi giorni è il risultato di un lavoro costante, nei quartieri, tra i disoccupati di ogni età. Come precisa ancora Virginie: "Il ruolo del sindacato è soprattutto di offrire strumenti legali e assistenza di ogni tipo agli chomeurs. Nel mio quartiere, e in tutte le periferie popolari di Marsiglia, sono migliaia i dossier di disoccupazione. E la prima cosa che va spiegata ai disoccupati è proprio che possono avere dei diritti, che devono reclamarli a voce alta. Per questo giriamo per il quartiere cercando di informare sulle possibilità legali che esistono, sulle lotte che si possono costruire insieme. Ci appoggiamo anche a un centro sociale pubblico di una zona vicina, che mette a disposizione la sala riunioni una volta alla settimana".

Pochi giorni fa a Marsiglia, come nel resto della Francia, sono scesi in piazza in decine di migliaia, disoccupati ma anche lavoratori decisi a appoggiare questa lotta. Nella città mediterranea erano diecimila, ma per il prossimo appuntamento, fissato per il 13 gennaio, ne aspettano molti di più. "La disoccupazione può riguardare tutti, non solo quelli che sono disoccupati adesso", aggiunge la nostra interlocutrice. "In questi giorni abbiamo raccolto una vasta solidarietà a Marsiglia. Perfino i piccoli commercianti si rendono conto che anche per loro c'è il rischio dell'esclusione. E i lavoratori dei servizi e dell'industria ci appoggiano apertamente". Ma dal governo Jospin, gli chomeurs marsigliesi non sentono di essere presi sul serio. "L'anno scorso, con il governo di destra in carica, è bastato che facessimo un solo corteo per ottenere il premio di Natale . Quest'anno, sono già passate più di due settimane e solo ora abbiamo avuto un segnale, e anche deludente".

Prima dell'intervento di ieri, presidi e occupazioni si erano allargati in tutta la città e nell'intero dipartimento della foce del Rodano: Martigues, Vitrolles, Aubagne, Aix en Provence, con manifestazioni in molte localicalità.