GLI AGENTI della Crs sono arrivati all'alba con un mandato preciso: sgomberare gli Assedic e le altre sedi occupate dagli chomeurs. Del resto, Lionel Jospin, prima di imboccare la strada della "fermezza" aveva già fatto alcuni passi significativi a favore dei disoccupati, riconoscendoli e legittimandoli. Li aveva ricevuti ufficialmente e aveva discusso insieme ai rappresentati che fanno capo alle quattro organizzazioni dei senza lavoro. Il presidente francese si è anche impegnato ad accogliere in parte le loro richieste - un miliardo di franchi concessi, troppi per la destra e per gli industriali francesi, un'inezia per i disoccupati organizzati che da settimane hanno riscaldato la scena politica e sociale, chiedendo un "premio natalizio" di 3.000 franchi e l'aumento dei contributi.
Era stato chiaro, Jospin: la legittimazione, un miliardo di franchi, ma in cambio le sedi occupate devono essere liberate. Detto fatto, ieri i disoccupati sono stati messi fuori dagli uffici che erogano i sussidi. Non è stata necessario l'uso della violenza, gli "occupanti disoccupati" sono usciti pacificamente ma hanno subito annunciato nuove, dure azioni di lotta. E il 13, martedì prossimo, manifestazioni di protesta in tutte le città francesi.
Dunque, l'azione di forza non è piaciuta ai disoccupati, che già nella giornata di ieri hanno piazzato tendoni di fronte alle sedi Assedic "liberate": a Marsiglia, dove il movimento è particolarmente organizzato e gli chomeurs sostenuti dalla Cgt sono riusciti a stringere alleanze con il mondo del lavoro e le forze politiche e sociali della città, e a Clermont-Ferrand. A dire il vero, in quasi tutta la Francia il sindacato comunista opera con una sua organizzione di disoccupati e sostiene politicamente, tecnicamente e legalmente le loro lotte. E forse non è un caso se gli unici posti in cui ieri c'è stato qualche scontro tra occupanti e polizia sono quelli in cui la Cgt si è dissociata da Ac!, la più importante organizzazione degli chomeurs, e dal movimento di protesta. Così è capito ad Arras, dove un disoccupato è rimasto ferito durante gli scontri con le forze di polizia arrivate a sgomberare il centro Assedic occupato dal 15 dicembre.
Nel corso di una conferenza stampa, indetta dai disoccupati per protestare contro gli sgomberi, è stata annunciata la giornata di lotta di martedì prossimo con manifestazioni in tutte le città ed è stato lanciato un appello alla Cgt perché "impegni fino in fondo le sue strutture" al fianco degli chomeurs. Manifestazioni sono state organizzate a Nizza, Guingamp, Rennes, Tour e Chatellerault. In mille sono scesi in piazza a Bordeaux e Montpellier. "Ma allora - gridava una donna durante gli sgombri - qual è la differenza tra la destra e la sinistra?".
Ma le proteste contro l'uso della polizia per affrontare un problema sociale scottante come quello della mancanza di lavoro, non è stata attaccata soltanto dai disoccupati: hanno protestato i Verdi ("si tratta di un atto politico grave" e il presidente del gruppo comunista all'Assemblea nazionale, Alain Bocquet, ha definito l'evacuazione dei centri "un errore umanamente e politicamente grave". Il conflitto, dunque, non è più soltanto tra Lionel Jospin e il presidente della repubblica Chirac, che come gli industriali e le destre chiede di mettere in testa a ogni preoccupazione il mercato e la competititività dell'"azienda Francia", costi quel che costi sul piano sociale; non è più soltanto tra la Cgt che sostiene le rivendicazioni dei disoccupati e gli altri sindacati che le osteggiano; il conflitto divide anche il governo, di cui il Pcf fa parte.
Più di 3,2 milioni di disoccupati "ufficiali", ecco il problema con cui deve fare i conti il primo ministro Lionel Jospin, ecco il primo nemico del governo di sinistra francese, un'eredità lasciata dal precedente governo di destra. I nemici non sono i disoccupati, che si battono per conquistare visibilità, diritti, e soprattutto lavoro. E tutte le iniziative politiche ed economiche intraprese dal governo per attivare nuovi posti di lavoro, dalle 35 ore settimanali alle assunzioni nel settore pubblico, hanno scatenato la protesta delle opposizioni, padroni e Chirac compresi. D'altronte, non si può pensare - nessuno al governo o all'opposizione, e neppure la Cgt e Ac! possono pensare - di risolvere il problema della disoccupazione aumentando il salario ai disoccupati.