07 Gennaio 1998

Jospin alla prova

CARLA CASALINI -

IN CASO DI SGOMBERO da parte della polizia di una sede occupata, se ne occupi subito un'altra". Questa era la parola d'ordine lanciata sabato scorso nella riunione nazionale dei collettivi di Ac!, una delle associazioni più attive nella lotta dei disoccupati. E la parola d'ordine è stata prontamente raccolta. Ieri, infatti, mentre la polizia cominciava a intervenire in diverse città, gli occupanti si spostavano subito su un altro bersaglio vicino. E' accaduto a Perpignano - sgombero di una sede dell'Assedic (centro per i sussidi di disoccupazione), e occupazione immediata di un'altra -, e a Parigi: i disoccupati cacciati da un ufficio del decimo arrondissement, sono entrati nella sede della Direzione dipartimentale del lavoro. A Nantes, intanto, il direttore della sede locale dell'Assedic ha denunciato per "occupazione illegale" i responsabili locali di Ac! e della Cgt, che saranno processati per direttissima domani mattina. I disoccupati hanno preso possesso di nuovi uffici, sedi Assedic a Elboeuf (Rouen), a Parigi, e a Asnieres - alla periferia nordovest di Parigi - dove hanno trovato il sostegno di cinque eletti nelle liste socialiste, tra i quali il sindaco di Clichy e consigliere generale di Hauts-de-Seine Gilles Catoire. Con lui, hanno preso le distanze dalla ministra del lavoro Aubry, fra gli altri, la segretaria federale socialista Gourevitch, e la vicesindaca di Nanterre Meyer (dirigente di "Agir", il movimento creato da Martine Aubry). Le azioni dei disoccupati si sono allargate in Gironda, a Lille, Roubaix, intensificate ad Arras, Fourmies, Clermont-Ferrand. Una cinquantina di sedi Assedic sono state chiuse per evitarne l'occupazione.

Un appuntamento decisivo è fissato per oggi, con manifestazioni e comizi in tutta la Francia: a Parigi sotto la sede dell'Unedic (il comitato paritetico nazionale sindacati-padroni che eroga i sussidi di disoccupazione), che riunisce il suo consiglio d'amministrazione, e che è sotto accusa per la recente decisione di restrizione dei sussidi.

La presidente dell'Unedic, che è anche segretaria del sindacato cattolico Cfdt (sostenitore dei socialisti), Nicole Notat, aveva ridicolizzato le "minoranze" degli occupanti sostenendo che erano "manipolati" e che il loro movimento doveva il suo "impatto" all'amplificazione dei media. Un messaggio che sembrava destinato non solo ai disoccupati ma piuttosto alla minoranza del suo stesso sindacato che appoggia direttamente il movimento. Ieri la frattura interna si è accentuata, con la scesa in campo contro Notat dell'intera federazione dei trasporti Cfdt, che ha invitato i militanti a partecipare alla manifestazione sotto l'Unedic organizzata dalla Cgt e da diverse associazioni.

Ma i problemi non riguardano solo i sindacati. Il governo di Jospin ne è investito in pieno, in un momento delicato, mentre la destra spia un suo possibile indebolimento in vista delle prossime elezioni regionali. Ieri il ministro delle relazioni con il parlamento Vaillant ha assicurato che il governo assumerà "collettivamente" la "difficoltà" creata dal movimento dei disoccupati. La verifica ci sarà domani, nella riunione a Matignon. Nel frattempo, dopo il ministro comunista dei trasporti Gayssot, è intervenuta anche la ministra dell'ambiente Dominique Voynet (Verdi) solidarizzando coi disoccupati e contro la segretaria della Cfdt - "trovo insopportabile che si parli di manipolazioni" -; mentre la ministra della Gioventù Marie-George Buffet si è contrapposta a Martine Aubry definendo "perfettamente legittimo" il movimento.