ANCORA DECINE DI MIGLIAIA di persone in piazza in tutta la Francia ieri. Grande manifestazione a Parigi, con circa 20mila persone. Hanno protestato, tra l'altro, Grenoble, Perpignan, Clermont Ferrand, Lilla, Nantes, Montpellier. Delusione solo a Marsiglia dove il finanziamento d'emergenza di un assegno di 2000 franchi (600mila lire circa) per i disoccupati in maggiore difficoltà ha indebolito la partecipazione (più che dimezzata rispetto a martedì scorso). Anche le occupazioni continuano: ieri 15 luoghi simbolici, tra cui il comune di Cahors e Normale Sup a Parigi, erano sotto il controllo del movimento dei disoccupati
Il conflitto, che entra nella sua sesta settimana (è iniziato in sordina l'11 dicembre a Marsiglia), non accenna a finire. Secondo il sociologo Pierre Bourdieu, un movimento simile "non ha mai avuto luogo nella storia, perché in genere i disoccupati sono depressi, privati di tutto. L'azione di tutte le associazioni è stata estremamente importante. Un'azione finalmente ragionevole". "Lottiamo tutti assieme contro la disoccupazione e l'esclusione" diceva uno dei principali striscioni del corteo parigino di ieri. Erano presenti in forza i disoccupati, le loro associazioni, la Cgt, l'ala dissidente della Cfdt, anche una timida delegazione dissidente di Force ouvriere, ma il grosso dei lavoratori occupati non si è mobilitato. Anche se i sondaggi rivelano che l'opinione pubblica è sempre più favorevole al movimento: il 70% dei francesi sostiene i disoccupati per l'istituto Csa, in crescita del 7% rispetto a due settimane fa.
"Chi semina miseria, raccoglie rabbia" diceva uno slogan. E poi le affermazioni e le richieste che rivelano tutta la durezza della vita da disoccupati: "denunciate la miseria, la galera di vita, assumete"; "non siamo dei mendicanti"; "ritroviamo la dignità nella lotta"; "esistenza/resistenza"; "alt al ricatto: assunzione o maternità"; "tassate il mondo finanziario"; "no alla dittatura dei mercati, per la dignità umana". Fino ad arrivare a disoccupati che sfilavano con una maschera bianca, per significare la perdita di identità, o dei ragazzi con un passamontagna rosso che scherzavano pesantemente: "vogliamo un lavoro di merda, pagato una minuzia. Dividiamoci la schiavitù". E fino all'estremo del tragico grido di Act up: "sussidio per gli adulti handicappati, 3000 franchi per crepare". Dopo tutto ciò sentire un gruppo gridare con gioia: "rivoluzione, è la sola soluzione" dava un po' di utopia e allegria in un corteo grave. Anche i sindacalisti del "gruppo dei dieci" si sono sforzati di rallegrare il clima, con una canzone tipo vecchia Francia su "Martine Aubry, avanti", che incita la ministra del lavoro a fare qualche sforzo a favore dei disoccupati. Nel corteo parigino erano presenti rappresentanti dei sans papiers e delle "marce europee dei disoccupati" che prima del vertice comunitario sul lavoro di Lussemburgo avevano attraversato l'Europa. C'era anche uno striscione in tedesco e qualche scritta in spagnolo. Tutte le manifestazioni si sono svolte nella calma, salvo alcuni scontri a Parigi davanti alla Ecole nationale Superiore e in place d'Italie.
Il movimento dei disoccupati prepara già nuove iniziative. Una "giornata nazionale di lotta" è prevista per il 27 gennaio, quando inizierà la discussione parlamentare sulla legge delle 35 ore. Il governo - e i due partiti della coalizione che appoggiano il movimento, Pcf e Verdi, con la Cgt e l'ala dissidente della Cfdt - sperano di canalizzare la protesta contro il padronato, ostile alla riduzione di orario. Nei prossimi giorni, le azioni del movimento dovrebbero rivolgersi contro obiettivi "padronali".