20 Gennaio 1998

I disoccupati continuano a occupare

Il governo Jospin alla ricerca di una soluzione: l'aumento dei minimi sociali?

ANNA MARIA MERLO - PARIGI

C'ERANO IERI ancora una ventina di occupazioni in Francia, tra cui i comuni di Brest e Guingamp e, per un'ora, la Prefettura di Parigi, mentre alle 18 i disoccupati hanno abbandonato i locali della Normale Sup a Parigi. Dopo il successo delle manifestazioni di sabato e gli episodi che hanno seguito il corteo a Parigi - in particolare la cena a base di champagne che un gruppo di disoccupati è riuscito a farsi offrire dal famoso ristorante di Montparnasse La Coupole e che ha fatto parlare il ministro degli interni Chevnement di tendenze anarcoidi - il movimento pensa alle prossime mosse.

La mobilitazione dei lavoratori occupati non è stata difatti all'altezza delle aspettative. Malgrado il fatto che l'opinione pubblica continui ad appoggiare la protesta. Un sondaggio di Liberation spiega le ragioni della popolarità dei disoccupati: il 78% dei francesi hanno o hanno avuto un disoccupato in famiglia o tra gli amici più stretti, il 38% dichiara di aver vissuto personalmente il dramma della disoccupazione, il 33% di chi ha un lavoro teme di perderlo (e il 62% teme di non trovarne più). Insomma sono una minoranza (46%) i francesi che non hanno avuto a che a fare con la disoccupazione e solo il 21% non ha mai avuto in famiglia o tra gli amici più stretti qualcuno che ha perso il lavoro. Il 47% dice di aver aiutato disoccupati.

I disoccupati aspettano la risposta di Jospin. Il primo ministro, messo in seria difficoltà, ha deciso di intervenire in tv, forse già da stasera o forse domani. La principale richiesta dei disoccupati è un aumento dei "minimi sociali".

Il governo sembra sostanzialmente d'accordo per un finanziamento ulteriore ai sussidi, ma spera di poterlo fare solo con la finanziaria del '99. Qualcosa potrebbe essere concesso quest'anno, nell'ambito della legge sulla lotta all'emarginazione. Nel frattempo, Jospin ha affidato a una funzionaria, Marie Terse Join Lambert, che ieri ha ricevuto le associazioni dei disoccupati, il compito di rivedere la giungla che esiste nel sistema di erogazione dei sussidi. Secondo uno studio diffuso ieri, lo stato spende 300 miliardi l'anno per l'occupazione, cifra che sale a 1100 miliardi se si calcolano gli sgravi fiscali concessi al padronato (che incassa, ma non fa la sua parte in termini di assunzioni, perché sembra che l'80% delle assunzioni fatte grazie ai contratti sovvenzionati avrebbero avuto luogo lo stesso). Le forze governative rimangono molto divise. In settimana ci sarà un "chiarimento" tra Jospin e Robert Hue, segretario del Pcf, che ha moltiplicato le dichiarazioni a favore dell'aumento dei "minimi" sociali. Per Hue, bisogna trovare i soldi aumentando la patrimoniale. Il socialista Laurent Fabius gli ha risposto che la pressione fiscale ha già varcato un "limite" persino eccessivo.