1- La crescita generale della disocupazzione, della miseria e delle esclusioni, i coordinamenti delle politiche liberiste e padronali, la messa in competizione dei lavoratori, tutto ciò richiama a lotte sociali coordinate a livello internazionale. La costruzione dell'Unione europea sposa una logica liberista, capitalista, antidemocratica, con conseguenze disastrose per i lavoratori, i precari e i disoccupati di tutti i paesi dello spazio europeo, sulla base dei criteri di convergenza del Trattato di Maastricht, il Patto di Stabilità, gli accordi di Schengen e quelli di Amsterdam. Ed è per questo che le convergenze e la solidarietà delle lotte sociali sono necessarie in questo quadro e per tutta l'umanità.
2- Le marce europee e la manifestazione di Amsterdam hanno permesso per la prima volta un confronto ed un'azione comune a lavoratori dipendenti, disoccupati ed esclusi. Nella continuità di questa esperienza, decidiamo la costituzione di una rete internazionale di lotta contro la disoccupazione, la precarietà e la flessibilità, le esclusioni, di ampiezza europea ed aperta alla solidarietà con i popoli, i lavoratori dipendenti e i disoccupati del mondo intero.
3- Le basi rivendicative di questa rete sono contenute nei due testi pubblicati durante la preparazione delle marce europee : l'Appello di Firenze che è stato alla base del lancio delle marce e il Contributo rivendicativo di Bruxelles. Fondamentalmente, questa rete lotta per una riduzione massiccia della giornata lavorativa con la creazione di un corrispondente numero di posti di lavoro, senza diminuzione dello stipendio e del potere d'acquisto, per un Diritto ad un reditto che permetta a tutte e a tutti di vivere dignitosamente, per una ridistribuzione delle ricchezze, nel quadro di un Europa democratica, aperta e solidale, ambientalista, senza discriminazione, senza razzismo, senza sciovinismo nè frontiere. Vogliamo un'Europa che garantisce i diritti sociali, l'uguaglianza degli uomini e delle donne, la libera circolazione delle persone.
4- La rete mette insieme associazioni di disoccupati, di lotta contro la disoccupazione ed ogni forma di esclusioni, e le organizzazioni sindacali, i militanti, le organizzazioni di base, le correnti sindacali che si ritrovano su queste basi e desiderano lavorare in un quadro comune.
5- Questa rete europea di iniziativa e di dibattito non si sostituisce alle reti esistenti di lavoratori dipendenti, di disoccupati, di contadini o di giovani. Essa spera invece di contribuire a convergenze già abbozate attraverso le marce europee. È' quindi una rete trasversale, aperta, pluralista, che non pretende di costituirsi come nuova organizzazione.
6- La rete è un mezzo per fare circolare le informazioni sulle nostre lotte e sulle condizioni nelle quali esse si svolgono. Quadro di dibattito, la rete permette il confronto libero delle opinioni. Essa contribuisce a elaborazioni il più possibile comuni. Essa potrà organizzare iniziative e favorire legami e azioni, resistenze coordinate.
7- Le grandi decisioni della rete sono prese dalle riunioni di coordinamento europeo in cui tutte le componenti sono invitate a partecipare o farsi rappresentare, e in cui la maggior parte dei paesi interessati sono presenti. Le decisioni devono raggiungere il consenso di tutti. Ogni componente o colletivo rimane ovviamente libero del suo agire. Una segrataria europea senza mandato decisionale è formata per assicurare la permanenza della rete. La partecipazione di ogni struttura alla rete implica un contributo finanziario secondo le proprie possibilità al fine di assicurare l'esistenza e l'independenza della rete.
8- La rete si chiama "Marcia europa contro la disoccupazione, la precarietà e le esclusioni" al fine di marcare la genesi e la continuità di una lotta comune. Non cesseremo di camminare, insieme, solidali, senza frontiere...