PER LA COSTRUZIONE DI UN MOVIMENTO PER LO STATO SOCIALE

Il 13 settembre si è svolta una grande manifestazione a Venezia sulla questione del secessionismo indetta da associazioni, partiti, centri sociali e realtà cooperativistiche e culturali. Partendo da una forte critica alle ipotesi secessioniste della Lega, queste realtà hanno finito per riflettere asieme sull'importanza dell'attuale fase politica e sulle ricadute sociali delle scelte che verranno fatte.

Convinti della necessità di percorsi ampi che diano il senso di una partecipazione reale dei cittadini e delle cittadine aqlle scelte riguardanti lo Stato sociale, ovvero a scelte che riguardano direttamente le condizioni materiali di vita e di lavoro di milioni di persone, anche a Trieswte abbiamo voluto iniziare un confronto su questi temi.

Tale confronto ha avuto il preggio di rendere le nostre rispettive differenze altrettante ricchezze, creando un cortocircuito nel quale, ad esempio, le esperienze dell'ambientalismo possono dialogare e creare percorsii di progresso sociale con quelle studentesche e giovanili, così come quelle sindacali possono interargire con soggetti e realtà che si occupano di immigrazione. Tali differenze/ricchezze possono convivere e crescere se anche la discussione sul Welfare state viene affrontata, come tenteremo di fare, legando difeswa e innovazione, tenendo insieme resistenza e progettualità.

È infatti nostra convizione che vadano diffusi i diritti sociali e di cittadinanza conquistati con le lotte sociali del dopoguerra; che nessuna riforma debba umiliare il lavoro; che pensioni di anzianità, sanità e istruzione pubbliche siano diritti intoccabili. Allo stesso modo siamo convinti che tali diritti e molti altri vadano conquistati anche per le nuove figure sociali e prodottive che la mondializzazione dell'economia ha creato : lavoratori precari, flessibili, intermittenti, autonomi eterodiretti. All'interno di queste categorie i più svantaggiati sono sicuramente i giovani e gli immigrati : è anche per loro che quei diritti vanno difesi e innovati.

Siamo i primi ad augurarci la costruzione di una civilizzazione europea, ma a condizione che l'abbattimento delle frontiere non riguardi solo le merci e che questa Europa che sta nascendo metta al primo posto i suoi cittadini e non le sue monete, che sia un'Europa solidale e multietnica dove le differenze, appunto, siano sinonimo di ricchezza e non di esclusione sociale e razzismo. Vogliamo un'Europa che bandisca l'egoismo economico - ben rappresentato della Lega - e che lavori per una vera salvaguardia dell'ambiente e del territorio. Un'Europa che nei bilanci pubblici spenda di meno in armamenti ed esreciti e di più in servizi sociali, tutelando i suoi cittadini più deboli.

Abbiamo individuato, nella discussione, tre priorità di questa fase :

1- la riduzione della giornata lavorativa a parità di salario;

2- l'individuazione di strumenti che garantiscono un reddito decente a tutti coloro i quali sono esclusi dall'attuale sistema di tutele;

3- il sostegno allo sviluppo di un settore "pubblico non di Stato", sottratto alle regole di mercato, non finalizzato alla supplenza di prestatzioni non più garantite dalle strutture pubbliche.

Per questi motivi oggi, 10 ottobre, parteciperemo tutti, con le nostre reciproche differenze, all'Assemblea costituente di un movimento di cittadini-lavoratori-utenti del Nordest per la diffesa dello Stato sociale e la conquista di nuovi diritti che si terrà alle 18.00 presso l'auditorio di Piazzale Giovannacci angolo via Ulloa, a Marghera, Mestre.

Sempre con lo stesso spirito proponiamo la costruzione di due scadenze cittadine che anticiperanno di una settimana la grande manifestazione nazionale su questi temi che si terrà sabato 25 ottobre a Roma. Venerdì 17 ottobre partirà alle 16.00 da piazza Goldoni un corteo che, attraversando tutta la città, si chiuderà in una piazza del centro dove parleranno rappresentanti di forze politiche e della società civile. La mattina seguente si svolgerà un'altra manifestazione che vedrà scendere in piazza i soggetti che stanno rischiando maggiormente dalle riforme in corso, ovvero i giovani e gli studenti.

Crediamo sia un clemento nuovo e un segnale politico forte che si tratta di due manifestazioni promosse da associazioni e partiti differenti tra loro, aperte a tutti coloro la cui bandiera è quella dell'uguaglianza.

 

Prime adesioni alle manifestazioni cittadine del 17 e 18 ottobre:

Alternativa Sindacale, Ass. "Senza Confini Brez Meja", Ass Razzismo Stop, Centri Sociali del Nordest, Democrazia in divisa, Fillea-Cgil, Legambiente, Partito della Rifondazione Comunista, Radio Balkan, Sic-Cgil.


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