La risposta del giorno 3 febbraio – XM24 risponde a: Virginio Merola, Bruna Gambarelli
Riassunto: Volevamo una guerra; ci ritroviamo ad estendere il beneficio del dubbio ai resoconti di Radio Città del Capo, Corriere di Bologna, la Repubblica. Dopo aver risposto ad Ara – speriamo per sempre – facciamo il punto sulle rutilanti novità da parte di Virginio Merola e, per induzione, di Bruna Gambarelli. Collegato con lo studio: il Viminale. In collaborazione con l’infermità mentale nostra e di chi ci legge.
Virginio Merola fu l’assessore artefice del grande laboratorio di Urbanistica partecipata (in cui l’XM24 fu, dodici anni fa, attivamente coinvolto) che decise le sorti dell’ex mercato ortoflorofrutticolo. Dei risultati di quel laboratorio, uno è importante ricordare: l’ex mercato sarebbe rimasto un luogo destinato ad attività sociali e culturali.
Dopo dieci anni di incompiute e dopo mesi di attacchi mediatici da parte di un PD gonfio (anche per aver perso ai voti il quartiere) giovedì 2 febbraio Merola dice: “su XM24 c’è un progetto, non posso svelarlo”. La sera stessa, comunica (almeno a qualche giornale) il proprio fallimento: tale è l’intenzione di fare dell’edificio dell’ex Mercato una caserma dei Carabinieri. Una boutade? Incredibile che proprio Merola minacci di trasformare così profondamente tutta l’area senza dare il minimo segno di voler coinvolgere la popolazione del quartiere. Una caserma. E’ proprio sicuro il sindaco che le abitanti della Bolognina accoglierebbero con entusiasmo una simile prospettiva? Non sarebbe meglio fermarsi un momento e parlarne prima?
La verità è semplice: la giunta Merola è stata rapita dal fantasma delle giunte passate. Da anni ha dichiarato guerra all’Autogestione; ora è decisa a togliersi dai piedi anche XM24. Nella splendida coreografia-scempio della Trilogia Navile e d’altri fallimenti.
Oppure: dalla Trilogia alle dietrologie. Spaccio, furti, deiezioni diffuse, la filiera delle narcomafie, il ritorno dell’eroina, lo smaltimento illecito di rifiuti – dietro la sede del Comune – sotto inchiesta dalla Procura, la sospetta legionella nella stessa sede, le case Acer sfitte, i cani ovunque, il sottopassaggio sabotato dalle altezze dei camion, la pioggia a bassa velocità in stazione, insomma il blocco dell’intera Bolognina è evidentemente un nostro eccezionale successo. XM24 sta diffondendo l’anarchia che è ordine, l’autonomia che è giustizia e l’intolleranza verso gli intolleranti che significa distruzione di ogni classismo; ma solamente dentro le nostre mura, con la forza dell’autogestione.
Oltre quelle, abbiamo saputo costruire ogni giorno il degrado, diffondere il caos ed avviare sabotandoli eccellenti processi di gentrificazione, infiltrando per anni gli interventi “istituzionali”. Da anticapitalisti perseguiamo ogni opportunità di sabotaggio dei meccanismi del dominio. [La vulgata vorrebbe il tracollo del processo accumulativo essere stato innescato dalla crisi dei mutui subprime. In realtà, nella piccola Bologna, dall’XM24, forze profonde si mossero per scatenare il terremoto economico fin dal 2005, addirittura dal famoso laboratorio partecipato di Merola.
E fu proprio nel 2008, quando i cantieri della Trilogia iniziavano a sbancare l’area, che un travisato Soros venne avvistato ad una iniziativa agropunk ad XM24. Merola non può che tacere certe frequentazioni: ma in non poche osterie campeggiano fotografie del riccone assieme al sindaco, con la dedica “il capitale scorre più del vino”. Il resto è storia, oggi fatalmente compiuta].
Meditate voi tutti. Non solo Ara: nessuno di voi ha mai capito di quale potere fossimo capaci. Se ora Merola si volge al lato oscuro è solo a nostro vantaggio. La schizofrenia è il nostro successo definitivo. Come Obi Wan Kenobi: “se mi abbatti io diventerò più potente di quanto tu possa immaginare!”
Il sindaco prevale mediaticamente, forte di dichiarazioni contraddittorie: nega ci sia un progetto approvato su XM24; poi pensa ad una caserma dei Carabinieri. Si completa, dialettico, dicendo necessario discuterne con l’Arma. Costretta a porre rimedio, l’ass. Gambarelli balbetta al Question time in Consiglio, sempre giovedì. Perfino dei leghisti ne hanno ragione. Ma, sempre Gambarelli, nel pomeriggio a Radio Città del Capo si diffonde: “Il mancato accordo con l’Xm24 “è stata una grande occasione sprecata”. l’assessore… comunque non chiude alla possibilità di trovare una sede alternativa. “E’ un’ipotesi che è stata ventilata in commissione…“il tentativo era incredibilmente nobile” … l’Xm “fu messo lì senza titolo”. Quindi “andavamo nella direzione giusta – insiste Gambarelli – … A breve non sono previsti incontri con gli attivisti del centro sociale … comunque avverte: “Se una realtà vuole collaborare con un’istituzione, per svolgere attività considerate importanti per il Comune e per i cittadini, deve sedersi al tavolo e avere una relazione di accettazione e rispetto reciproco. Queste sono le condizioni e valgono per tutti”.
Sotto scacco, l’assessore non può dir tutto: non smentire il nobile sindaco. Non può raccontare di alcun tavolo perchè non è un tavolo un unico incontro ingolfato da recriminazioni tecniche inerenti la “gestione delle serate” e le “mancate relazioni delle attività”, unici punti citati come ostacoli al rinnovo. Ironia ha voluto che la relazione delle nostre attività sia stata effettivamente prodotta: un documento di 41 pagine spedito proprio il giorno in cui perveniva la lettera di sfratto. Prima e dopo nessuna risposta alla nostra volontà di dialogo; nessuna voce chiara, neppure interpretabile come drastico cambio di rotta. Nessuna alternativa proposta. Ma, in particolare, nessuna smentita ufficiale di ciò che per 15 anni è stato il lavoro culturale che la convenzione VOLUTA DAL COMUNE, già riconosceva.
L’assessora non può dire quanto, a far due conti, il Comune abbia sempre e solo ricevuto dalla nostra presenza nell’area e dalle attività solidali nel quartiere: senza alcun obolo. Forse perchè la stessa non ne è a conoscenza. Allora: non “perchè noi”, privi di ogni vantaggio, carichi di ogni responsabilità, ma “perchè il Comune firmò la Convenzione” nel 2013? Un contratto in cui diceva di riconoscere il valore delle esperienze autogestite, senza mai rendere poi conto dell’etica autogestionaria?