» sabato, 14/12/2024

Una cosa da(L) Nulla – La vigilia

Jack è impegnato a fare gli ultimi ritocchi all’impianto del carro. Suda mentre fuma una sigaretta.
Il professor Brambilla inizia a leggere un saggio di urbanistica, ma è distratto. Sospira, borbotta qualcosa, chiude il libro e spegne la luce.
Sarah è stesa accanto a Marta. Fa caldo, ma non smette di abbracciarla forte.
Matilde è esausta, ha distribuito volantini tutto il giorno. È finita, pensa, e domani comincia davvero.
Farid chiama a raccolta gli amici, i compagni di sventura, sistemano i cartelli e lo striscione prima di cenare.
La Signora Donati prepara il pane e lo lascia a lievitare. Domani sarà pronto, lo porterà al grande evento.
Il cane Dodo sente l’agitazione, l’aria frizzante, e scodinzola qua e là, abbaia, piscia su un lampione.
Matteo, dieci anni, chiede alla mamma se è domani che c’è la festa.
-Sì, è proprio domani, tesoro. Ora và a dormire.
Lucia davanti allo specchio, in mutande, recita il comunicato da leggere al microfono. Si guarda, scoppia a ridere.
Il filosofo si stende sul letto, osserva il soffitto, le mani dietro la testa, prega senza rivolgersi a nessun dio in particolare.
Bill e Olli bevono birre in salotto, chiacchierano euforici. La coinquilina gli urla di abbassare la voce, che hanno rotto i coglioni.
Godzilla si riposa su un cantiere, lo ha ridotto ad un cumulo di macerie. Vuole essere al massimo delle forze domani.
L’assessore Cairoli trova un volantino mentre torna dall’ufficio, questo volantino, legge di sé stesso leggersi e rimane intrappolato in un paradosso. Sarà libero solo il giorno dopo.
Elia, il vecchio Elia, guarda la strada dal balcone: si chiede se quando passerà il fiume di persone potrà salutarle anche senza indossare una maglietta.
Paolo sta guardando un film, il ventilatore puntato addosso. È finita la settimana, finalmente. Ma domani sarà un sabato diverso: niente riposo, niente partite in tv al pomeriggio.
Mamadi chiude la serranda del negozio, il giorno dopo resterà chiuso, ha scelto di andare a difendere il posto in cui ha imparato l’italiano.
Luca si toglie i vestiti sudati, si butta in doccia. Poi si ferma davanti all’armadio aperto, si chiede come si vestirà domani. Si chiede se riuscirà a trovare Elisa in mezzo alla folla.
Stefi accoglie i tre amici venuti da Roma, un viaggio lungo, i treni in ritardo. Dovrebbero dormire, ma hanno tanto da dirsi, tante speranze da confessare. Rimangono a chiacchierare fino alle cinque del mattino. Poi Stefi si stende sul divano, gli occhi lucidi. Si alza, guarda il cielo vuoto, respira.
Sul tavolo della cucina, un volantino. Finisce così:
Ci vediamo domani, il 29 giugno.

Ci vediamo il 29 giugno in Piazza XX Settebre alle ore 16:00
Ci saremo tutt* con carri musicali, trattori, mondine, dj set, concerti, performance, artist* di strada e tanto altro per travolgere il nulla che avanza.

Il sole ed il caldo non mancheranno, porta con te:
– TANTA ACQUA;
– Il tuo bicchiere e/o una bottiglia da riutilizzare;
– Un cappellino e/o il costume da bagno;
– Cartelloni, scritte striscioni/strumenti musicali/travestimenti;
– La voglia di essere in strada tante, diverse, solidali, trans, punk, queer, abbestia, amorose e convivali;
– Soprattutto tanta voglia di tenerti XM!

Se hai bisogno cercaci in giro per il corteo, ci trovi su tutti i carri, in testa e in coda!

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