» venerdì, 19/04/2024

Eventi

Mar
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Ridisegnare le città attraverso il cibo e le grandi opere
Mar 2@19:30–23:45
Ridisegnare le città attraverso il cibo e le grandi opere @ Xm24 | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Da Expo a FIco,

Come grandi eventi e grandi opere devastano e saccheggiano immaginari e territori all’insegna del profitto, della governance e della gentrificazione .Proveremo ad analizzare il processo in atto di Bologna “City of Food”, che avrà il suo culmine con la costruzione della F.abbrica I.taliana Co.ntadina, con l’aiuto del collettivo Off Topic che tanto ha prodotto sul disastroso megaevento milanese.

Ore 20 Cena a cura di Eat The Rich!
Ore 21 Incontro/Dibattito

locandina scaricabile

Lug
19
Mer
Giro Di Boa – Presidio A Bordo Vasca Del Lido 24
Lug 19@19:00–23:45

Da Mercoledì 19 luglio la resistenza estiva di XM24 prende tutta un’altra forma. Nel lido urbano più chiacchierato della città apre i battenti una piscina di vicinato popolare ed autogestita.

A inaugurare questa rosa d’eventi sarà con noi la ciurma di eLaSTiCo faARTSui fondali disegnati per l’occasione dalle TO/LET con il premuroso sostegno d’ILa Sarda, a partire dalle 19 si alterneranno Alyz_ki, Elettra Irregolare e Opposit. Alle 22 UNA presidierà a bordo vasca con un live acustico e solidale.

Venite già spiaggiate!!!
Venite già spiaggiati!!!
Venite già!!!
Venite!!!

GIRO DI BOA

Dal 19 luglio nella riqualificazione della Bolognina, tra le forme solide e statiche della gentrificazione cementifera, appare un’altra forma: la forma dell’acqua!

Nei doppi sensi e nelle ambiguità della politica di palazzo, si sa, ci sguazza l’oca, ma noi veniamo da tutte altre sponde, da tutt’altro mare e goccia dopo goccia abbiamo generato un’altra marea, dando vita a un’oasi nel deserto del cemento, compatibile col quartiere e con la realtà ma anche irrimediabilmente incontenibile e strabordante di vita e desideri.

Scottate, spellate – ma mai raggrinzite! – dal susseguirsi dei colpi di sole e di scena dell’amministrazione comunale, seccate di sentirci da mesi con l’acqua alla gola, di ricevere in faccia le ondate dei maremoti decisionali e autoritari del mercato edilizio e le schiumate dei processi mediatici montati ad hoc, ci siamo tuffate a capo fitto in una serie di iniziative libere, aperte, autogestite e popolari, che presentino sotto un’altra luce quello che sembra diventato il palco scenico di una soap opera: un po’ sto al sole, un po’ anche no.

Per iniziare a metterle in campo abbiamo seminato nell’orto.
Dopo una sessione collettiva e interplanetaria di yoga, abbiamo cambiato pelle e ridipinto i fondali con Walls, per una riqualificazione fatta ad arte.
Sul filo di un equilibrio quantomai difficile, e sempre pronte per la prova costume, ci apprestiamo a tonificare i glutei e rifarci il trucco, continuando più convinte che mai il nostro circo con Hop! festival delle arti circensi.

Così, nell’eventualità di avvistare a largo comunicazioni dentro bottiglie che per ordinanza non possono essere più vendute, abbiamo scelto di non continuare più a cuocere nella loro brodagliaacqua nisciun è fess! – e di contribuire a modo nostro alla riqualificazione della Bolognina, ormai così in voga, vogando con tutte le nostre forze per far navigare il Galeone!

Apre i battenti una favolosa opera edilizia nel lido urbano più chiacchierato della città:
una piscina di vicinato popolare ed autogestita.
SOPPA! Spazio Occupato con Piscina Popolare Autogestita!

Vi invitiamo a prender parte con noi al primo presidio resistente a bordo vasca nella calda estate del Lido 24 e scegliere per chi parteggiare in questa soap opera bolognese, fuori bolla ma sempre sulla cresta dell’onda…Anomala!

…e poi, in fondo, quando l’aria in città diventa irrespirabile, afosa ed opprimente, l’acqua è un bene comunque!

Mag
5
Sab
La Maledizione del Fico – In bici accristo contro la city of food
Mag 5@12:00–18:00
La Maledizione del Fico - In bici accristo contro la city of food @ Xm24 | Bologna | Emilia-Romagna | Italia

Sabato 5 Maggio – Xm24 – 12.00 Pranzo – 14.00 Partenza Biciclettata

Venerdì 27 Aprile – Xm24 – 18.30 Assemblea pubblica e cena a cura di Eat the Rich

Una leggenda (a cui crediamo come crediamo nel capitalismo sostenibile) contenuta in due vangeli, racconta la maledizione del fico: “La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. E gli disse: “Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti”. E i discepoli l’udirono.”
Racconta di un personaggio che, seppur ritenuto da molti onnisciente, vide un fico in foglie e non trovandone i frutti perché non era stagione decise di seccarlo.
Quel Fico senza frutti deve averlo trovato anche quel profeta del food di Oscar Farinetti ma invece di seccarlo ne ha fatto un museo posticcio, lo ha reso una cattedrale del profitto.

Nella città dei taglieri e del turismo gastronomico non tutto fila liscio come l’olio.
Sul finire dello scorso agosto persino gli editorialisti del Corriere descrivendo il boom di ristoranti e bistro, si chiedevano con maliziosa ingenuità “e se stessimo facendo indigestione?”*

Da allora sono passati diversi mesi, ma l’esplosione commerciale della City of Food non si è certo arrestata.
Anzi, con F.I.CO e l’apertura di alcuni nuovi imponenti centri commerciali nella prima periferia pare che il processo di allargamento del centro-ventrina stia aprendo nuovi scenari e possibilità in quartieri popolari dove un tempo sarebbe stato impensabile traghettare i turisti in arrivo da aereoporto e stazioni
La “riqualificazione” dei mercati rionali (dapprima fu quelle delle Erbe, poi il mercato S.Donato, quello di via Albani…) ha letteralmente aperto la strada a questo processo, che non sarebbe stato possibile senza l’allontanamento coatto dei poveri, il tentativo di disgregazione dei movimenti sociali, il potenziamento delle forze di polizia e dei dispositivi di controllo.

Verificata l’efficacia di queste operazioni, i tempi sono sembrati maturi per l’apertura della più grande cattedrale del “food” a due passi da un inceneritore nella zona del Pilastro (quartiere storicamente operaio, abitato per lo più da migranti, dove da diversi anni sono in atto processi di gentriFICazione basati sulla -costruzione continua di store e megastore, oltre che ovviamente sul cibo.**
E che a Bologna abbia aperto F.I.C.O è quasi impossibile non saperlo.
Per chiunque si sia perso – volontariamente o meno – il grande giubilo dell’apertura, i sacchetti della Coop fanno in modo di ricordarlo ad ogni euro speso dentro la grande famiglia di consumo col cuore emiliano.
Da come lo raccontano le foto, i selfie, gli storyteller pagati ad hoc, le istituzioni e gli investitori, l’ordine degli scaffali e la disciplina della merce esposta, la Fabbrica Italiana COntadina propone la più grande riunione del brand Made in Italy dopo il banco di prova di Milano Expo 2015. Tra la tartufaia e l’agrumeto, tra i panini con la mortadella e gli animali esposti, tra la spiaggia finta e le bici su cui sfrecciano visitatori, lavoratori e persino i postini, una patina verde riveste questo centro commerciale e accredita non solo il pensiero unico dello sfruttamento della terra e dei viventi, ma anche una forma di condiscendenza e compartecipazione a questi processi. Se da un lato i grandi attori economici e politici che dirigono F.I.CO (e pure il resto della città) hanno pazienza e zelo nel costruire una rete sempre più fitta di costrizioni e costruzioni, dall’altro hanno molta fretta di convinverci tutte/i che questa ennesima meraviglia sia una grande occasione per la città.
E così mentre le nostre esistenze si fanno sempre più precarie e difficili (come quelle di chi, assunto attraverso un’agenzia interinale con contratti a chiamata, lavora per qualche euro all’ora dentro a un centro commerciale che solo in termini di patrimonio pubblico rappresenta un investimento di ben 55 milioni di euro per l’amministrazione cittadina), chi le governa ci vorrebbe inclusi e sorridenti nella costruzione di una narrazione sulla sostenibilità del capitalismo in salsa green.
Per noi tutto questo è paradossale: ci fanno sorridere gli inviti al rispetto dell’ambiente fatti da chi si arricchisce con la devastazione di territori, ci si contorce lo stomaco di fronte a finte fabbriche di biscotti con operai sorridenti, giovani e belli; inorridiamo nel vedere animali in gabbie minuscole esposti come merce per i visitatori del centro commerciale; ci infastidisce constatare che il cibo è diventato “food” e poi “show business”, mangiare è uno status symbol, il rispetto dell’ambiente e del lavoro maschera solo nuovi profitti.

La narrazione del capitalismo sostenibile e del cibo bio se guardata con occhi attenti è solo retorica.
Per questo il FICO, da albero da frutto diventa colosso di cemento, fiorisce a novembre tra un inceneritore e una rotonda che collega grandi arterie stradali. Farinetti&Co di fichi veri non vogliono proprio parlarne, gli è bastato affidare alla Melinda la costruzione di una mega vetrina di mele all’ingresso del centro commerciale (uno dei tanti inni allo spreco della fabbrica italiana, che smaschera bene quali siano gli interessi che muovono anche il socio Andrea Segré, alla faccia del Lastminutemarket che lo ha reso celebre)

Ma dentro F.I.CO c’è un po’ tutta Bologna e in tutta Bologna c’è un po’ di F.I.CO
La città si fa sempre più vetrina ed estende il suo centro alle periferie, le vetrine che sorgono nelle periferie riproducono delle città commerciali dove è ammesso anche lo svago ma solo se costoso e disciplinato.

E poi da un lato sono i soliti a guadagnarci e mangiarci (Unipol, Coop ed Eataly, Granarolo, l’amministrazione comunale, le agenzie interinali, PosteItaliane, Hera, Trenitalia…), dall’altro sono gli stessi soggetti a pagarne le conseguenze.

Quello che vorremmo provare a fare è contestare F.I.CO. per attaccare la città del cibo e il suo governo, attaccare la city of food per incrinare la narrazione di F.I.CO.

Dopo la Biciclettata della Madonna dello scorso 8 dicembre, proponiamo a tuttei di attraversare la città con una biciclettata A-Cristo contro F.I.CO. e questa volta anche contro tutti quei soggetti economici e politici che sulla città del fico e del cibo speculano ed hanno speculato.

* https://reteeattherich.noblogs.org/post/2017/08/28/bologna-citta-dei-taglieri-e-delle-anime-belle/

* https://www.wumingfoundation.com/giap/2016/09/pilastro-2016-ovvero-la-gentrificazione-democratica-che-piace-al-partito/