La lotta contro le basi militari è in questo momento la più partecipata e seguita in Sardegna. Questo perchè la situazione dell'isola è unica nel suo genere: infatti sin dal dopo guerra il suo territorio ha subito un intenso processo di militarizzazione. Questa massiccia presenza militare ha anche un grande impatto sociale e ambientale: i territori limitrofi alle basi subiscono da anni un forte spopolamento e un pesante inquinamento dovuto alle esercitazioni.
Ancora oggi in Sardegna è situato oltre il 60% del demanio militare italiano. Infatti la regione vanta il triste primato di ospitare tre poligoni militari (tra cui il più grande d'Europa) e uno degli aeroporti militari più attivi nelle operazioni in Medio Oriente della Nato. Nell'isola è in attività anche la produzione di armamenti, a causa della fabbrica di bombe della RWM Italia S.P.A., situata a Domusnovas, in provincia di Cagliari.
Il movimento contro le basi si pone l'obiettivo di combattere la presenza militare attraverso varie pratiche: quella più efficace è il taglio delle reti per consentire l'invasione dei poligoni e il blocco delle esercitazioni. Oltre al taglio delle reti, le varie realtà attive cercano di mettere in atto le più svariate pratiche per opporsi a tale presenza: tre campeggi in due anni, dibattiti, controinformazione, azioni individuali e contestazioni pubbliche degli incontri organizzati dai militari.
Proprio in merito ad una contestazione all'interno dell'università di Cagliari di un incontro organizzato dalla SARAS e dalla marina militare, ma anche a causa dei reiterati ingressi nei poligoni, nel mese di marzo sono stati notificati diversi decreti penali di condanna, che coinvolgono più di trenta compagni, con pene che ammontano dai 7000 euro agli 11.250 per un totale di più di 300.000 euro.
Pensiamo che ora più che mai sia necessario rispondere a questa ondata repressiva con un contrattacco portato attraverso la lotta ma anche con la solidarietà. Per questo abbiamo deciso di organizzare un'iniziativa benefit a XM24, che andrà a finanziare la Cassa per le spese legali contro le attività militari, per discutere insieme sugli ultimi attacchi repressivi e per diffondere le nostre pratiche anche al di fuori dell'isola.
Cassa per le spese legali contro le attività militari.
PROGRAMMA
// H. 19.00 //
INCONTRO PUBBLICO: "Il movimento contro le basi in Sardegna. Repressione e prospettive di lotta".
// H. 20.00 //
CENA SOCIALE VEGANA
A SEGUIRE DJ SET E SOCIALITÀ.
Una serata per rispondere collettivamente al foglio di via presentato al nostro compagno.
Dalle 18.30 musica e bar a prezzi popolari
– Alessandro Gamini (soul)
– Alga Kombu (U N I C O R N – T R I O experience)
– Intro e Outro trash a cura di Dj Cheesecake
Alle 19.30 SUPER CENA Eat the Rich
Dall’antipasto al dolce!
A leggere le innumerevoli storie ed epopee che riempiono gli scaffali della Questura di Bologna, si ha spesso l’impressione di trovarsi in una città con la rivoluzione alle porte. Il pericolo per la società civile è frutto di isterie collettive, chi governa la città trema e sa che il suo momento è prossimo, dietro ogni colonna si nascondono cospiratori sediziosi, le piazze e le strade sono state conquistate dall’autorganizzazione dei facinorosi, ogni tentativo di ristabilire l’ordine viene aggredito e respinto, coloro che ancora non hanno smesso la loro fedeltà al potere hanno però scelto la clandestinità e l’esilio, agli ultimi coraggiosi organi d’informazione giungono da ogni quartiere lettere anonime che affievoliscono la speranza nel ripristino della civiltà della democrazia liberale.
Certamente è difficile dubitare dei talenti narrativi che animano gli uffici e le mani di questi zelanti paladini della sicurezza pubblica, altrettanto lo è non rammaricarsi di quanto siano bugiardi. Non di rado Bologna è stata un laboratorio di tattiche repressive, tattiche che ogni volta esplicitano quello che sono intente a difendere: il ridente capoluogo emiliano oggi si vota a diventare un grande supermercato chic a cielo aperto, allungando la lista degli indesiderabili, rafforzando i confini e i checkpoint a ogni metro di strada.
Il più recente capitolo della saga della città pacificata è un foglio di via comminato a seguito di una perquisizione domestica: all’inizio di aprile un compagno veniva fermato nella notte e trattenuto dalle sentinelle dell’ordine che, rinvenendogli due bombolette e un coltellino in elegante ceramica, fiutavano una ghiotta occasione per affinare le loro armi e piombavano nella casa in cerca di armi ed esplosivi.
Una sveglia rotta, una tanica con qualche dita di benzina e un detersivo in polvere: il magro bottino è sufficiente al produttore editoriale per approvare la bozza del capitolo e ribadire le prodezze dei cacciatori dei nemici interni.
Sappiamo che ben più insopportabile del doversi inventare un capitolo a partire da così pochi spunti narrativi è la consapevolezza che, mentre il lavoro di assassinio della città procede alla maggior velocità che gli riesce, non tutti si sono rassegnati alle strade desertificate, ai coprifuochi notturni, alle relazioni cannibali, all’abitudine dell’ingiustizia normata. Non tutti si sono dimostrati volenterosi di essere derubati della possibilità di scegliere e costruire i propri spazi e i propri tempi. Non tutti si sono lasciati disciplinare a diventare i buoni clienti della città. Questo foglio di via arriva puntuale come il conto da pagare al ristorante, inutile come i rimproveri del catechista.
Non è un segreto che abbiamo scelto da che parte stare, che siamo ancora in grado di riconoscere i nostri nemici. Vorrebbero una città pacificata e per fare questo intendono ripulirla dalle forme di vita che non si piegano alle imposizioni, provano a imporre barriere per allontanare chi ha scelto di organizzarsi per romperle quotidianamente. Sappiamo che le geografie del potere possono essere sovvertite, che siamo e saremo sempre ingovernabili e che quest’ulteriore rappresaglia non sarà in grado di fermare chi si batte da tempo contro un mondo di speculazione e controllo.
Avremo bisogno di tutta la complicità e solidarietà attiva possibile per reagire a questi attacchi e far fronte alle spese che ne deriveranno.
Chiediamo aiuto a tutte i compagni e le compagne, le realtà autorganizzate che in questi anni hanno condiviso con noi battaglie, territori, scommesse politiche e reciprocità, consapevoli di essere sulla giusta strada.
Questa strada passa per ogni città e nessun divieto potrà interromperla. A fianco di tutti i compagni. Complici e solidali con tutti gli abitanti della città sediziosa.
Da Mercoledì 19 luglio la resistenza estiva di XM24 prende tutta un’altra forma. Nel lido urbano più chiacchierato della città apre i battenti una piscina di vicinato popolare ed autogestita.
A inaugurare questa rosa d’eventi sarà con noi la ciurma di eLaSTiCo faART. Sui fondali disegnati per l’occasione dalle TO/LET con il premuroso sostegno d’ILa Sarda, a partire dalle 19 si alterneranno Alyz_ki, Elettra Irregolare e Opposit. Alle 22 UNA presidierà a bordo vasca con un live acustico e solidale.
Venite già spiaggiate!!!
Venite già spiaggiati!!!
Venite già!!!
Venite!!!
GIRO DI BOA
Dal 19 luglio nella riqualificazione della Bolognina, tra le forme solide e statiche della gentrificazione cementifera, appare un’altra forma: la forma dell’acqua!
Nei doppi sensi e nelle ambiguità della politica di palazzo, si sa, ci sguazza l’oca, ma noi veniamo da tutte altre sponde, da tutt’altro mare e goccia dopo goccia abbiamo generato un’altra marea, dando vita a un’oasi nel deserto del cemento, compatibile col quartiere e con la realtà ma anche irrimediabilmente incontenibile e strabordante di vita e desideri.
Scottate, spellate – ma mai raggrinzite! – dal susseguirsi dei colpi di sole e di scena dell’amministrazione comunale, seccate di sentirci da mesi con l’acqua alla gola, di ricevere in faccia le ondate dei maremoti decisionali e autoritari del mercato edilizio e le schiumate dei processi mediatici montati ad hoc, ci siamo tuffate a capo fitto in una serie di iniziative libere, aperte, autogestite e popolari, che presentino sotto un’altra luce quello che sembra diventato il palco scenico di una soap opera: un po’ sto al sole, un po’ anche no.
Per iniziare a metterle in campo abbiamo seminato nell’orto.
Dopo una sessione collettiva e interplanetaria di yoga, abbiamo cambiato pelle e ridipinto i fondali con Walls, per una riqualificazione fatta ad arte.
Sul filo di un equilibrio quantomai difficile, e sempre pronte per la prova costume, ci apprestiamo a tonificare i glutei e rifarci il trucco, continuando più convinte che mai il nostro circo con Hop! festival delle arti circensi.
Così, nell’eventualità di avvistare a largo comunicazioni dentro bottiglie che per ordinanza non possono essere più vendute, abbiamo scelto di non continuare più a cuocere nella loro brodaglia – acqua nisciun è fess! – e di contribuire a modo nostro alla riqualificazione della Bolognina, ormai così in voga, vogando con tutte le nostre forze per far navigare il Galeone!
Apre i battenti una favolosa opera edilizia nel lido urbano più chiacchierato della città:
una piscina di vicinato popolare ed autogestita.
SOPPA! Spazio Occupato con Piscina Popolare Autogestita!
Vi invitiamo a prender parte con noi al primo presidio resistente a bordo vasca nella calda estate del Lido 24 e scegliere per chi parteggiare in questa soap opera bolognese, fuori bolla ma sempre sulla cresta dell’onda…Anomala!
…e poi, in fondo, quando l’aria in città diventa irrespirabile, afosa ed opprimente, l’acqua è un bene comunque!
Dalle ore 16.00 Laboratorio sui canti di Caterina Bueno
A cura di Tore Panu (fisarmonica e voce) e con la partecipazione dei Disertori*: Giovanni Bartolomei (voce), Jamie Marie Lazzara (violino), Andrea Fantacci (voce e chitarra), Monica Tozzi (voce)
*I Disertori sono un gruppo nato per iniziativa di alcuni musicisti che hanno collaborato per anni con Caterina Bueno
Dalle ore 18.00 Presentazione del progetto di documentario CATERINA di Francesco Corsi.
Proiezione di materiali inediti d’archivio e incontro col regista
www.caterinabueno.com/film/
Dalle 20.00 Aperitivo, Cena e Canti sociali
Violenza di stato, violenza fascista, squadrismo. Sono solo alcune parole che richiamano la privazione delle libertà , l’esclusione e l’uccisione di chi dissente o non si conforma.
Ma come si traducono queste parole e le azioni che evocano, nella realtà, nelle esperienze, nella vita stessa delle persone?
Un evento tragico come la morte di Giuseppe Pinelli nella Questura di Milano nel 1969 rappresenta non solo un caso emblematico della violenza fascista e della violenza dello stato, ma è anche sintomo di come un evento possa trasformarsi in urgenza, in necessità di continuare a testimoniare, di riprendere a lottare.
Per permettere a chi non c’è più di “continuare a camminare, con altri stivali”.
Cosa è la Resistenza oggi? In che modo l’Antifascismo E’ oggi Resistenza?
Crediamo che Resistenza oggi sia contrapporsi alla violenza degli squadristi, alla violenza dello stato, ad OGNI forma in cui si manifesta il fascismo.
Dalle h 21.00 di tutto questo parleremo assieme a Claudia Pinelli.
Modera Alessandro Canella, redattore di Radio Città Fujiko
A precedere, dalle h19.00 MALCO [MIX] / STILL LIFE – Reading a due voci, di Adriano Padua e Lorenzo Mari
Alle 20.00 cena benefit a cura di EAT THE RICH
A seguire in concerto LES FAUVES TRIO [Gipsy Jazz Speed Manouche]
Presentazione di
“Fionda arma semplice 4meno1”
incursioni artistiche e live printing a cura della SeriXM – Xm24 @ Piazza dell’Unità
Dalle 19:00 @ XM24
19.00 Presentazione del fumetto “De core” con Aladin
20.00 cena sociale
21.00 in collaborazione con PERCHE’ NO – # MAI PIU’ FASCISMI : Tommaso Aicardi [cantautore]
Francesco Beni [cantautore]
Gattini Hardcore [Punk HC]
Blue Rays & Alfa [Massive Recordz Rap]
River’s End [Alternative Rock]
Eat the rich torna con un appuntamento fisso: tutti i mercoledì a
cena ore 20 nell’orto di Xm24!
Dopo averlo fatto per un anno in maniera nomade e saltuaria, proviamo
a ripartire dalla centralità della condivisione di un pasto sedizioso
e genuino. In un quartiere come la Bolognina, dove c’è una partita
tutta da giocare, un tentativo pluriennale di gentrificazione del
quartiere, proviamo a fare il nostro puntando di nuovo sul cibo come
fatto sociale, convinti della possibilità dell’accesso a un cibo
genuino a misura delle tasche di tutte/i. Con l’autogestione e la
socialità proveremo a piegare il tentativo di trasformare il volto di
un quartiere popolare anche con la foodification.
Ci daremo una continuità negli spazi di Xm24, spazio vitale che
difenderemo con coltelli e forchette, ma non si fermerà il nostro
intervento nomade in città per portare solidarietà alle occupazioni
e per mangiare in faccia ai padroni.
Eat the Rich è un progetto di mensa popolare e autogestita, a partire
dal 16 Maggio ci troverete ogni mercoledì dalle 16 in cucina.
Back to Eat the Rich, indietro solo per prendere la rincorsa.
I cucinieri e le cuciniere sovversivi/e di Eat the Rich
Gastronomia Precaria per l’Insurrezione
https://reteeattherich.noblogs.org/post/2018/05/15/back-to-eat-the-rich/
Eat the rich torna con un appuntamento fisso: tutti i mercoledì a
cena ore 20 nell’orto di Xm24!
Dopo averlo fatto per un anno in maniera nomade e saltuaria, proviamo
a ripartire dalla centralità della condivisione di un pasto sedizioso
e genuino. In un quartiere come la Bolognina, dove c’è una partita
tutta da giocare, un tentativo pluriennale di gentrificazione del
quartiere, proviamo a fare il nostro puntando di nuovo sul cibo come
fatto sociale, convinti della possibilità dell’accesso a un cibo
genuino a misura delle tasche di tutte/i. Con l’autogestione e la
socialità proveremo a piegare il tentativo di trasformare il volto di
un quartiere popolare anche con la foodification.
Ci daremo una continuità negli spazi di Xm24, spazio vitale che
difenderemo con coltelli e forchette, ma non si fermerà il nostro
intervento nomade in città per portare solidarietà alle occupazioni
e per mangiare in faccia ai padroni.
Eat the Rich è un progetto di mensa popolare e autogestita, a partire
dal 16 Maggio ci troverete ogni mercoledì dalle 16 in cucina.
Back to Eat the Rich, indietro solo per prendere la rincorsa.
I cucinieri e le cuciniere sovversivi/e di Eat the Rich
Gastronomia Precaria per l’Insurrezione
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Dopo averlo fatto per un anno in maniera nomade e saltuaria, proviamo
a ripartire dalla centralità della condivisione di un pasto sedizioso
e genuino. In un quartiere come la Bolognina, dove c’è una partita
tutta da giocare, un tentativo pluriennale di gentrificazione del
quartiere, proviamo a fare il nostro puntando di nuovo sul cibo come
fatto sociale, convinti della possibilità dell’accesso a un cibo
genuino a misura delle tasche di tutte/i. Con l’autogestione e la
socialità proveremo a piegare il tentativo di trasformare il volto di
un quartiere popolare anche con la foodification.
Ci daremo una continuità negli spazi di Xm24, spazio vitale che
difenderemo con coltelli e forchette, ma non si fermerà il nostro
intervento nomade in città per portare solidarietà alle occupazioni
e per mangiare in faccia ai padroni.
Eat the Rich è un progetto di mensa popolare e autogestita, a partire
dal 16 Maggio ci troverete ogni mercoledì dalle 16 in cucina.
Back to Eat the Rich, indietro solo per prendere la rincorsa.
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Gastronomia Precaria per l’Insurrezione
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Dopo averlo fatto per un anno in maniera nomade e saltuaria, proviamo
a ripartire dalla centralità della condivisione di un pasto sedizioso
e genuino. In un quartiere come la Bolognina, dove c’è una partita
tutta da giocare, un tentativo pluriennale di gentrificazione del
quartiere, proviamo a fare il nostro puntando di nuovo sul cibo come
fatto sociale, convinti della possibilità dell’accesso a un cibo
genuino a misura delle tasche di tutte/i. Con l’autogestione e la
socialità proveremo a piegare il tentativo di trasformare il volto di
un quartiere popolare anche con la foodification.
Ci daremo una continuità negli spazi di Xm24, spazio vitale che
difenderemo con coltelli e forchette, ma non si fermerà il nostro
intervento nomade in città per portare solidarietà alle occupazioni
e per mangiare in faccia ai padroni.
Eat the Rich è un progetto di mensa popolare e autogestita, a partire
dal 16 Maggio ci troverete ogni mercoledì dalle 16 in cucina.
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Gastronomia Precaria per l’Insurrezione
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