Gli IMMAGINARI della COMUNICAZIONE
Una cosa stupisce in modo particolare del fenomeno Internet: il fatto che sia giunto totalmente inaspettato ed abbia in brevissimo tempo monopolizzato capitali, energie e risorse immaginative su scala mondiale.
Oggi è praticamente impossibile considerare o ipotizzare mondi futuribili a prescindere dall'esistenza della grande rete. Se teniamo conto che la sua origine risale a meno di trent'anni fa è facile fare paragoni con invenzioni epocali che determinarono trasformazioni radicali nel corso della storia. Tuttavia appare ancora più incredibile l'irruenza e la velocità con cui il fenomeno si è diffuso in un mondo totalmente impreparato ad accoglierlo.
Se andiamo ad analizzare l'immaginario fantascientifico popolare e soprattutto la mitologia futuristica del periodo pre-Internet, ovvero quella degli anni Cinquanta e Sessanta, scopriamo quanta importanza fosse data alle tecnologie inerenti il trasporto o lo spostamento di mezzi e persone. Così gli scenari fantascientifici del tempo sono costellati da astronavi che viaggiano alla velocità della luce, da elicotteri usati come utilitarie, da automobili mosse da propulsione atomica o da colonie spaziali che fanno la spola fra la Terra e lontanissimi pianeti. Tutto gravita attorno al concetto di energia, propulsione, velocità meccanica, spesso considerate come porta d'accesso al viaggio nel tempo, utopia dello spostamento di ogni momento in ogni luogo.
In tutto ciò è totalmente assente la percezione di quanto sarebbero state importanti le tecnologie della comunicazione da lì a pochi anni. Tutte le speranze venivano riposte nell'innovazione delle tecnologie fisico-meccaniche che avrebbero permesso la scoperta di nuovi mondi o semplicemente la conversione delle metropoli congestionate in oasi di efficienza e dinamismo. La diffusione di Internet e delle tecnologie che ne permettono il funzionamento ha portato in una manciata di anni una forte correzione di rotta, ha mostrato al mondo come la centralità delle tecnologie della comunicazione fosse la chiave di lettura e costruzione di un possibile domani. Nessuno oserebbe più pensare un futuro prossimo con automobili che al posto delle ruote hanno le ali o con città in cui sofisticatissimi robot fanno la spesa, puliscono la casa e si applicano manualmente nei lavori del fai da te.
Oggi il futuro è affidato alle tecnologie della comunicazione il cui momento temporale è rappresentato dalla simultaneità; così al limite possiamo spingerci ad immaginare città senza più libri, cinema o spazi pubblici di incontro, poiché tutto sarà disponibile attraverso reti telematiche; possiamo fantasticare di televisioni interattive e supermercati telematici, vacanze virtuali e democrazie globali ma per le utilitarie con le ali dovremo ancora aspettare qualche centinaio di anni. A partire dalle scienze sociali fino a raggiungere i campi della cibernetica e delle nuove scienze della comunicazione il sistema a rete diviene il nuovo modello interpretativo della realtà: non più un mo-dello dove l'uomo è sottoposto a principi e forze superiori o nel quale emerge come individuo totalmente libero e creatore; rete vuol dire sia autonomia del soggetto sia legame interattivo. Rete (come forma della mente e della percezione) ed immaginario sembrano intrecciarsi sempre più nelle so-cietà a capitalismo avanzato; ma questo non divie-ne ovunque un binomio esclusivo né riesce ad eliminare ogni diversità: difatti, le fonti dell'immaginario nell'epoca della globalizzazione sono divenute molteplici come non mai.
Non è un caso che alla fantasmagoria di una società diretta ad un'inarrestabile espansione verso la connessione generale di tutto con il tutto (affermatasi solo nelle frazioni privilegiate dei paesi lea-ders dello sviluppo) corrisponda, nelle parti del mondo sottoposte al dominio del Nord, l'implosione delle identità nelle forme dei conflitti neo-etnici. Inoltre, le stesse società occidentali vedono crescere le diseguaglianze socio-economiche e le bar-riere che separano le persone le une dalle altre. Questi muri non tengono semplicemente lontani mi-lioni di donne e uomini dalle fonti di ricchezza e dai suoi prodotti ma avvicinano ciascuno a differenti possibilità di azione sulle definizioni della realtà, comprensibili in misura diversa a seconda delle parole d'accesso possedute (culturali, immaginative, simboliche).
Non va dimenticato che i vecchi meccanismi di formazione del consenso e consolidamento di immaginari stereotipati per le masse continuano a persistere: l'accesso alla rete come immersione alienante nel futuro per alcuni affianca le tradizionali fonti dell'evasione e del senso comune imposte dai vecchi mass-media per la moltitudine restante.