Intervista a Niccolò di   
 

.Zip: Chi siete, da dove venite e cos’è il progetto INTERZONA?

Cominciamo dalla nascita, qui a Torino circa cinque anni fa, da un incontro più o meno fortuito di giovani interessati al fumetto. In particolare io e Marcolino era da tempo che volevamo fare una rivista e comunque eravamo interessati all’ambito grafico ed editoriale... ed è quindi venuto spontaneo provare a far delle cose usando questo mezzo di comunicazione. Così abbiamo iniziato; nel corso degli anni la cosa si è trasformata, arrivando oggi a comprendere oltreché i fumetti sempre più discorsi grafici, principalmente, ma anche racconti, articoli, cose varie... nell’ultimo numero ad esempio vi sono scritti sulla montagna, sui modi alternativi di organizzare la propria vita.
Come gruppo era nato esclusivamente nell’ambito torinese, oggi si è allargato moltissimo ed è molto difficile parlare di tutte le persone che si aggirano intorno ad INTERZONA. Sicuramente collaboratori sono sparsi un po’ per tutta l’Italia, e molti ci inviano cose anche da fuori, attraverso la rete. Il bacino di contatti si è allargato tantissimo, nel bene come nel male, perché anche il materiale è cresciuto e lo spazio per pubblicarlo no.

.Zip: Quali sono i limiti e le potenzialità di essere una rivista autoprodotta.

Le potenzialità... autoprodursi è una garanzia di fare le cose come più ci piace, ed è l’unico modo in cui siamo disposti a fare una rivista; perché non avevamo intenzione di fare qualcosa per la fama o per fare soldi, era l’unico modo per relazionarci con la comunità di persone a cui ci rivolgevamo e di cui pensavamo di far parte. Si portano avanti le prprie scelte e ne subiscono le conseguenze, avendone tutta la responsabilità.
I limiti emergono nel momento in cui si decide di uscire dalla comunità di cui ti parlavo... sono limiti di diffusione del proprio lavoro, e di conseguenza dei legami che si riescono a stringere... comunque arrabattandosi qualcosa si combina lo stesso.

.Zip!: e internet?

Mah, internet è stata una conseguenza quasi automatica. Dapprima la rivista è stata impostata con l’uso tecnico del computer, anche piuttosto massiccio. Da quest’uso delle tecnologie è venuto spontaneo, interessandosi ad internet, cominciare a girare sulla rete, prendere uno spazio ed inserire informazioni che riguardano INTERZONA sulla rete.
Il rapporto comunque è stato ambivalente; abbiamo anche tentato di fare una versione internet di INTERZONA, ma vi erano alcune difficoltà tecniche: da una parte lo sbattimento, dal momento che uno dedica a queste cose i momenti di libertà personale che si riducono sempre di più; e dall’altro, attualmente, le tecnologie non permettono ancora una diffusione adeguata del fumetto per la rete. Così, la momento, la nostra presenza su internet è soprattutto informativa e non vi è un grosso apporto grafico.

.Zip!: Come conciliate l’anima più militante e radicale della rivista con le collaborazioni esterne al mondo dei centri sociali e delle case occupate?

Si mescolano parecchie cose. In Italia appena qualche cosa esce fuori dalla norma attira subito l’attenzione, principalmente in ambito fumettistico. Vi sono in giro per l’Italia ragazzi appassionati di fumetti, che disegnano e altro e magari si sono fatti le ossa sui fumetti underground americani, ma non sono a contatto con la comunità di cui parlavo prima, dei centri sociali e simili. Appena entrano in una realtà come INTERZONA vengono a contatto con questi spazi, che sono i soli dove potrebbero esprimersi, e portano le proprie esperienze quasi solo esclusivamente fumettistiche, che sono ricche d’ironia e di elementi autobiografici, ma spesso non hanno molto a che fare con gli ambienti dei centri sociali e simili.
Per esempio il fumetto del Trattamento Sanitario Obbligatorio, per parlare di INTERZONA, il ragazzo che lo realizza non proviene da ambiti "underground" ma per la sua sensibilità produce delle storie che entrano in buona sintonia con essi.

.Zip!: che tiratura ha la vostra rivista?

Siamo e rimaniamo sulle mille copie; probabilmente non c’è quella diffusione ma anche quel riscontro che ci permetta di andare oltre, preferiamo piuttosto pensare ad altre cose...

.ZIP!: Progetti futuri...

Dal numero 10 INTERZONA è diventato semestrale, uscirà IL NUMERO 11 in autunno. Sempre a colori.
Accanto ad INTERZONA vorremo portare avanti una serie di iniziative legate a singoli autori, non una serie ad albi ma numeri diversi tra loro nel formato e nei contenuti. Il primo uscirà ad ottobre e sarà di Gianluca Costantini, che ha già pubblicato una serie di storie su INTERZONA, il titolo dell’albo (spillato) è FREETHINKER ed è la raccolta dell’omonima serie comparsa sulla nostra rivista, riscritta, ridisegnata e reimpostata poiché cambia il formato e l’impaginazione.

 

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