INTRO
In quest'ultimo scorcio di secolo fiumi di parole, immagini, suoni sono stati impiegati per la spiegazione, la critica, spesso l'esaltazione, del complesso mondo di Internet.
Questo che stai leggendo è l'ennesimo libro su quel mondo, un volumetto che si andrà ad annoverare fra la sterminata produzione letteraria sulla rete di tutte le reti. Tuttavia possiede alcune importanti peculiarità che vorremmo sottolineare. Innanzitutto è un libro di parte, estremamente di parte; ma non fazioso. Ci interessa parlare di quei luoghi virtuali del mondo telematico abitati da individui che comunicano sogni, desideri, progetti per una trasformazione radicale dell'esistente.
Individui che sono convinti che la società in cui viviamo non sia la migliore delle società possibili, individui che non ripongono i propri sogni nel cassetto ma nella rete e lottano per la loro realizzazione nell'esistenza quotidiana come nel mondo virtuale. Non abbiamo scritto un volume tecnico perché siamo convinti che l'immediata necessità dell'universo informatico sia quella di uscire dal gotha dei pochi eletti. Addentrarsi nel mondo della comunicazione telematica è stato sino a pochissimi anni fa un ruolo relegato a chi possedeva un possente bagaglio di conoscenza tecnologica.
Oggi, grazie soprattutto alla semplificazione del software, è cresciuto enormemente il numero di persone in grado di connettersi in rete. Tuttavia appare evidente come considerazioni, proposte, critiche in merito continuino ad arrivare solo da un ristrettissimo ambito di persone rispetto al crescente numero di utenti. Lo scenario è quello di un grande spettacolo in cui pochi sono i registi e sterminati gli spettatori, che spesso non sanno che in quello spettacolo tutti, ma proprio tutti, possono diventare registi, basta volerlo. Questo stato di cose è mantenuto e difeso da chi ha intenzione di usare la rete come veicolo pubblicitario, come mezzo per un marketing sempre più diffuso ed invadente che ha bisogno di recettori passivi più che di soggetti interrelazionali.
Questo libro tratta dunque di quegli ambiti della rete rivolti ad un'utenza attiva, che non si limita ad ascoltare ma vuole intervenire, proporre, farsi sentire, in una parola: comunicare. Se da una parte è palese il fine puramente commerciale di gran parte dei prodotti che vorrebbero "spiegare" Internet alle masse (dai libri, alle riviste, ai programmi televisivi) dall'altra è evidente che Internet è il fenomeno cruciale attorno a cui gravita l'immaginario del progresso del prossimo millennio. Esiste a prima vista un'incredibile confusione sul mondo della rete e su tutto quello che gli gira intorno.
Pareri e considerazioni sulla rete delle reti si sprecano sulle pagine dei giornali come nei talk-show televisivi, tuttavia il dibattito appare particolarmente confuso. Si nota innanzitutto l'assenza di posizioni precise e contrapposte attorno alle quali si possa sviluppare un dibattito costruttivo.
I prossimi anni saranno determinanti per definire le direzioni di sviluppo e gestione delle reti telematiche. Prenderanno forma organica le attuali controversie giuridiche sulla libertà di comunicazione nel cyberspazio e si affermeranno le modalità della produzione di valore e merce all'interno di Internet. La telematica è in questa fase terreno di scontro tra una cultura neo-liberista, una progressista ma rigidamente normativa e quant'altro la nuova frontiera è riuscita a portare nella piazza elettronica. Chi agisce in questo luogo è in cerca di una collocazione: si tratti di individui che rivendicano libertà di espressione o multinazionali che tentano di affermarsi in un sistema che è allo stesso tempo luogo di produzione di info-merci e di ridefinizione della forza-lavoro.
Nel cyberspazio si incontrano anche coloro che credono nella libertà di esprimere e agire i propri rapporti sociali cogliendo questa occasione di fine millennio per rimettere in discussione i dogmi del pensiero unico occidentale e del suo modello di sviluppo. Dal villaggio alla metropoli Internet non è solo un luogo privilegiato dove si costruiscono simulacri di nuovi immaginari, un mercato globale, una impresa diffusa e un paradosso del capitalismo, ma anche uno spazio virtuale in cui è possibile mettere in rete flussi di intelligenza collettiva, dove si attivano scambi e sinergie fra culture, saperi, conoscenze. In Internet viene spacciata per libertà assoluta la condizione di libero accesso ed espressione. In realtà, e questo è a nostro avviso il nodo centrale, ben altri sono i canali per i quali si determina la visibilità dei soggetti presenti in rete.
Questa pubblicazione ha l'obiettivo di dare visibilità alle espressioni più libere di quell'intelletto comune che è nel cyberspazio, e di contribuire a valorizzare l'uso sociale di questo bacino di risorse informative e comunicative. Non ci interessa una azione divulgativa finalizzata ad aumentare il numero di contatti, ovvero l'audience dei siti alternativi; bensì partecipare al processo di formazione di una politica ed una cultura nuove che si arricchiscano delle relazioni simultanee, molteplici, interrelate in tempo reale che solo la rete può offrire. Attraverso la visita di questi siti si può ottenere la geografia di un mondo virtuale, i cui abitanti non sono autoesiliati, utopisti, o rassegnati sognatori ma piuttosto individui, associazioni o gruppi che agiscono per la trasformazione collettiva dell'esistente. Tramite numerose ricerche abbiamo cercato di sistematizzare le nostre scoperte in questo mondo purtroppo quasi inesplorato se non dai suoi stessi abitanti. La difficoltà dell'opera è ovviamente nel tentativo di selezionare e dare un ordine ai siti più significativi, fornendo una guida d'orientamento in un ambiente mutante, che proprio nella trasformazione continua trova la sua ragione d'essere e le sue potenzialità. I siti sono stati scelti in base ai links contenuti dando priorità a quelli in lingua italiana; il testo è organizzato per aree tematiche e d'interesse.
Ogni sito è illustrato attraverso sintetiche descrizioni delle sue origini e del gruppo o associazione che lo cura, delle informazioni e dei dati disponibili (a volte citati a titolo d'esempio). Per ciascuno sono inoltre messi in evidenza l'indirizzo della pagina Web, l'indirizzo di posta elettronica, la data del nostro ultimo contatto ed eventualmente i canali alternativi per comunicare con i soggetti promotori (indirizzo, telefono, fax, frequenze radio, ecc.). I dati e le informazioni che sono disponibili nei siti possono essere molto diversi tra loro, oltre che per i temi e gli interessi emergenti anche per la forma. Connettendosi è possibile accedere a pagine d'informazione o di promozione di campagne politico-sociali; così come si possono incontrare anche testi letterari, storici, filosofici, richieste od offerte d'aiuto e scambio tra i gruppi promotori, intere ri-viste elettroniche, testi completi (dal cyberpunk alla guerriglia urbana), informazioni tecniche sull'uso della crittografia, sui virus, ecc.
Abbiamo sistematizzato questa mole di dati e di luoghi anche eterogenei in aree specifiche: siti underground-overground italiani (case editrici, radio, centri sociali, BBS, riviste su carta e no); siti di hackers, che è possibile contattare attraverso le pagine relative, siti sui Virus (metodi di contagio e d'infezione), sulla crittografia, su riviste e case editrici straniere (anarchiche, comuniste, cyberpunk, radicals), siti di gruppi politici, di sperimentazione creativa, associazioni di attivisti per i diritti civili, filo-Situazionisti, più e più Luther Blissett, gruppi femministi, antifascisti, antirazzisti, e quant'altro può offrire il mondo della "sovversione telematica".
Il lavoro che vi presentiamo non ha la pretesa di essere una ricerca esaustiva sulle risorse alternative di Internet ma uno stimolo per intraprendere un viaggio di conoscenza nel mondo estremamente dinamico del cyberspazio. A causa della dinamicità che caratterizza l'enorme flusso di informazione e di comunicazione della rete sarebbe impossibile fornire una mappa dettagliata dei "luoghi" se non limitandosi a scegliere punti di riferimento attraverso i quali navigare alla ricerca dei contenuti desiderati o semplicemente esplorando. Ora che state leggendo queste pagine (cartacee, statiche) lo scenario elettronico di Internet sarà ulteriormente mutato e alcuni dei siti di cui parliamo più avanti potrebbero essere scomparsi o aver migrato altrove... con i links e i riferimenti forniti dovrebbe essere comunque possibile ricostruire un percorso di ricerca interessante.
Questo lavoro è anche una fotografia dello stato attuale delle risorse di questo genere che può trasformarsi in preziosa testimoninza di luoghi destinati a non lasciare traccia di sè in un ambito in cui la memoria del proprio passato è sacrificata al costante aggiornamento: il presente si sovrappone sistematicamente al passato cancellandolo. Il testo che segue vuole respingere la mitologia tecnologistica che sembra dominare trasversalmente i fronti politici e culturali; e ciò solo in apparente contraddizione con la volontà di potenziare le voci alternative ed antagoniste della rete. Riconoscere la forza in atto di una tecnologia nuova, che muti il paradigma di un'intera società, può essere anche plausibile ed osservando a ritroso la storia occidentale degli ultimi tre secoli gli esempi certamente non mancano. Ciò che ci preme sottolineare è invece che i canali attraverso cui l'elemento tecnologico si diffonde sono vari, multiformi e si inseriscono in circuiti di retroazione nei quali un principio di mutamento produce conseguenze difficilmente prevedibili nei campi sociali più diversi, e questi non tardano a retroagire ed influenzare gli stessi motivi originari della trasformazione.
Tra cambiamento ed interpretazione dello stesso vi è una linea d'ombra che non è mai svelabile "in tempo". A causa di ciò, vogliamo quindi rigettare i troppo facili e sterili entusiasmi per le potenzialità dirette ed immediate della fruizione della rete e della connessione di sempre maggiori realtà. Vogliamo invece mettere in evidenza come il bisbigliare di mutamenti epocali, di "magnifiche sorti e progressive" (e spettacolari) spesso è solo l'espressione della falsa coscienza dei cattivi soggetti dominanti, i quali costruiscono accelerazione tecnologica e regresso sociale. La fibrillazione telematica degli anni a cavallo tra '80 e '90 non ha partorito la società nuova, né ha portato la consapevolezza di cambiamenti radicali negli stili di vita e di pensiero, nei modi di produrre e socializzare. Questa sbronza da anticipazione forzata del futuro si è arrestata fortunatamente a ciò che i redattori della rivista americana Wired definiscono "hangover" ovvero quello stato di malessere che sopraggiunge dopo una forte ubriacatura.
A dubbi del genere abbiamo tentato di dare voce, poiché a nostro avviso sono ben altre e più complesse le problematiche che cercano soluzione, i conflitti che emergono ed i saperi che puntano ad evolvere all'interno di una società il cui paradigma è in via di mutazione ed i cui strumenti scoprono nuove potenze.