L'ambiente post-fordista si mostra in un caleidoscopio senza precedenti.
In esso cambia lo statuto del Lavoro, la cui materialità si arricchisce di nuovi sfruttamenti.
Sfuma il confine tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, mentre il capitale finanziario si sottrae non solo ai controlli e ai vincoli sociali, ma anche al conflitto.
Esso è fantasmaticamente astratto, lontano perfino dagli sguardi di uomini e donne che ne subiscono l'azione.
All'interno di questa inaudita accumulazione di ricchezze e distruzione, inseparabile, di bio e sociodiversità, crescono, contro tutto, reti di esperienze che tentano di riappropriarsi dell'azione diretta, della socialità e della produzione di cultura, ma anche dell'economia e del senso dei beni, ad oggi "impronunciabili" per la gran parte dell'Umanità, al Sud come al Nord del mondo.
In copertina: cortile del familisterio di Guisa, 1859 all'interno, progetto di penitenziario, 1840. un detenuto, nella sua cella, dice le preghiere davanti alla torre centrale di sorveglianza.
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