TRATTO DA il Nuovo, 11-05-01 back


L'identikit del lavoratore interinale



Il primo studio nazionale sul lavoro interinale rileva che sono soprattutto i giovani maschi a venire assunti temporaneamente, per lo più nel settore industriale. Molti gli immigrati.

Giovane, maschio e occupato prevalentemente nel settore industriale. E’ questo l’identikit del lavoratore interinale medio tracciato dalla prima ricerca nazionale sul lavoro interinale fatta dall'Isfol (Istituto per lo Sviluppo e la Formazione dei Lavoratori) e dal ministero del Lavoro.

“Evidente anche la prevalenza delle classi giovanili ­ precisa la nota Isfol ­: circa i 2/3 delle missioni sono effettuate da giovani con meno di 30 anni e 1/4 da soggetti di età compresa tra i 30 e i 40 anni”. Le donne, nel complesso, ricoprono meno del 30% dei circa dieci mila incarichi finora assegnati.

Il lavoro interinale rimane fortemente connotato da mansioni manuali. “L’85% degli uomini ­ infatti ­ viene impiegato come operaio nel settore dell'industria. Per le donne tale sproporzione è meno marcata, dal momento che circa un 20% svolge attività di tipo impiegatizio (amministrative, centraliniste, addette al data entry) e quasi altrettante sono occupate in lavori non manuali di servizio (commesse, cassiere, addette alle attività di vendita).

Lo studio rileva anche un forte impiego di immigrati, cui viene assegnato quasi il 20% degli incarichi. Rispetto agli italiani, gli extacomunitari “sono prevalentemente adulti (60% contro il 28%), in maggioranza uomini (quasi il 90% delle missioni) e impiegati per attività di brevissimo periodo. Nel 99% dei casi, inoltre, svolgono un lavoro manuale”.

“La durata media delle missioni ­ spiega infine l’Isfol ­ è di 43,6 giorni. Più del 60% non supera i 30 giorni e quasi 1/3 è inferiore alla settimana. Le imprese ricorrono al lavoro interinale prevalentemente per sostituire lavoratori assenti o per ricoprire qualifiche normalmente non utilizzate”. Vista la durata delle missioni, “si stima che il volume effettivo dell'interinale nel 2000 sia stato di 50-60 mila occupati (anni/uomo)”.



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