BANANA REPUBLIC
Nobel dell'altro mondo

di Guido Quaranta

Di solito, quando parlano di Berlusconi, i parlamentari di Forza Italia cedono all'adulazione: quasi come i gerarchi, durante il ventennio, con il duce. Una volta, ad esempio, l'onorevole Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha paragonato il Cavaliere a John Wayne. E l'ex ministro dell'Interno, Claudio Scajola,più colto, ha visto in lui un nuovo Re Sole.
Nessuno, però si era mai distinto come un senatore di Cosenza, certo Antonio Gentile, che, di recente,
ha proposto di assegnare a Berlusconi il nobel per la pace (attribuito a chi compie qualcosa di storico a favore dell'umanità). Il senatore ha detto che gli spetta perchè il premier: "ha restituito all'Italia un ruolo nel mondo".
E, a sostegno della sua comica iniziativa, ha già raccolto 500 adesione.
Qualcosa, intendiamoci, Berlusconi l'ha fatta.
Anzitutto ha svecchiato il paludato abbigliamento dei diplomatici, annunciando che il panciotto è piuttosto démodé. Poi ha liquidato le pomposità dei summit internazionali facendo allegramente le corna alle spalle dei colleghi e ha dispensato, con magnanimità, orologi in fibra di carbonio o tempestati di diamanti, a 12 colleghi dei partiti popolari europei. Si è pure sobbarcato l'arduo compito di leggere, in inglese, il discorso con cui, giorni fa, si è presentato all'Onu. E ora che sta organizzando una band per incidere un cd di canzonette, ha chiesto a Bill Clinton di esibirsi, insieme a lui, con il suo sassofono. E' anche vero che Berlusconi si professa un amicone di George Bush, chiama Tony Blair per nome e ospita nelle sue ville in Sardegna le figlie di Vladimir Putin. Ma è improbabile che queste cose meritino un Nobel come quelle che valsero il premio al Dalai Lama o a Nelson Mandela. Peccato!

 

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