“Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero”, art. 18
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, compreso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee, attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”, art. 19
“Ognuno ha diritto alla libertà di pacifica riunione e associazione”, art. 20.
All’alba del 15 novembre, decine di attiviste e militanti meridionali del movimento ‘no global’ sono stati arrestati su ordine della procura di Cosenza. Tra loro, il portavoce napoletano del movimento, Francesco Caruso. Sono stati arrestati in base ad articoli del codice penale introdotti dal regime fascista, per reati d’opinione. Sono stati arrestati perché sovversivi, cioè perché pensano che l’ordine economico e sociale del liberismo è ingiusto e dannoso, e che un altro mondo è necessario e possibile.
Questi arresti sono perfettamente coerenti con il costante tentativo di delegittimare e criminalizzare il movimento. Da Seattle a Firenze, i governi ed i mezzi di informazione dei paesi ricchi hanno sempre cercato di associare il ‘movimento dei movimenti’ alla violenza, rifiutando sistematicamente il confronto e negando la diffusione dei suoi temi e delle sue proposte.
Eppure, particolarmente negli incontri del World Social Forum di Porto Alegre, ed in quello più recente dello European Social Forum di Firenze, abbiamo sollevato problemi che non possono essere elusi. Quello della guerra, che rifiutiamo perché, lungi dall’essere praticata per il rispetto dei diritti umani, essa ne è in sé la negazione, mentre serve per l’imposizione dell’egemonia delle nazioni industrializzate del nord del mondo ed per la compressione delle libertà civili e politiche al loro interno. Quello della globalizzazione neoliberista, di cui la guerra è fenomeno strutturale, che aumenta le già enormi disuguaglianze tra ricchi e poveri, così sul piano internazionale come all’interno di ogni singolo paese. Il fallimento delle politiche imposte dal Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale - ultimo, drammatico esempio, l’Argentina – dimostra come il neoliberismo riduca alla disperazione intere popolazioni per favorire l’arricchimento di sparute oligarchie e di poche multinazionali.
Se rifiutare la guerra ed il liberismo significa essere sovversivi, allora i sovversivi non sono solo i venti arrestati, ma siamo milioni e milioni di donne e di uomini di tutto il mondo. E per saperlo non c’è bisogno di controllare illegalmente posta, telefoni e computer, perché queste idee le affermiamo e le pratichiamo ogni giorno alla luce del sole. Nessuna repressione potrà fermarne la diffusione. Perciò, riteniamo scandaloso e invitiamo tutti a riflettere sul fatto che, nell’Italia democratica e civile del ventunesimo secolo, delle persone siano inquisite e detenute perché colpevoli di esprimere le proprie idee.
LIBERTA’ PER GLI ARRESTATI, ORA
laboratorio permanente contro le guerre