Altri pezzi da novanta della criminalità organizzata nel supercarcere
di vocabolo Sabbione. Detenuti in regime di 41 bis hanno raggiunto nei giorni
scorsi la casa circondariale ternana, provenienti a quanto pare dall'istituto
penitenziario di Marino del Tronto, Ascoli. Trasferimenti per arginare la protesta
dei boss contro le regole del 41bis? Assolutamente no per il direttore del carcere
di vocabolo Sabbione, dottor Dell'Aira. «Si tratta di avvicendamenti nella
norma — spiega il responsabile dell'istituto di massima sicurezza di Sabbione
— in funzione dei processi che, per questo tipo di detenuti, vengono effettuati
a distanza. Il trasferimento quindi avviene nell'istituto prescelto per il collegamento,
in questo caso il nostro».
Che così rischia il sovraffolamento di boss mafiosi? Neanche per sogno.
«Attualmente — dice ancora il dottor Dell'Aira — i detentuti
reclusi a Terni in regime di 41 bis sono ventiquattro, a fronte di una capienza
massima della sezione di venticinque soggetti. Sezione quindi che può
dirsi completamente riempita». Ma non sovraffollata. Nei trasferimenti
di questi giorni insomma la protesta dei boss non ci sarebbe entrata neanche
di striscio. Protesta che era divampata anche a vocabolo Sabbione e che, seppur
in tono minore rispetto agli inizi». Innanzitutto — precisa il direttore
— non si è mai trattato di uno sciopero della fame, ma del rifiuto
del cibo fornito dall'amministrazione. Non di quello proprio portato dai parenti.
La protesta è comunque adesso in fase calante. Rispetto alla sua prima
fase, quando circa l'ottanta per cento dei detenuti in regime di 41 bis vi hanno
aderito, ora proseguono l'iniziativa in cinque o sei. Da noi comunque non c’è
stata mai tensione». Iniziativa che tra l'altro potrebbe essere interrotta
a breve, dopo la visita dell'altro ieri all'istituto carcerario di Sabbione
del parlamentare europeo onorevole Turco. «Il parlamentare — conclude
il dottor Dell'Aira — ha visitato a quanto mi risulta altri supercarceri
e si è intrattenuto a colloquio con i detenuti che protestano. Credo
che ciò possa bastare loro per interrompere la contestazione. Resto soddisfatto
del giudizio espresso sul nostro istituto: l'onorevole ha parlato di una situazione
privilegiata».