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Le deposizioni giurate dei torturati ad Abu Ghraib

il manifesto, 22 maggio 2004

Oltre alle foto e ai filmati, il Washington Post ha ottenuto anche le traduzioni ufficiali delle deposizioni giurate di 14 prigionieri iracheni torturati ad Abu Ghraib. Ecco alcuni stralci . Shalan Said Al Sharoni accusa Grainer e Davis. «Prima torturarono un uomo chiamato Amjid Iraqi. Lo denudarono e lo picchiarono finché non svenne e loro imprecarono contro di lui e e quando gli sollevarono la testa vidi il sangue che colava » (....) «Portarono tre prigionieri ammanettati e li spinsero uno sull'altro perché sembrassero dei gay e quando rifiutarono, Grainer li picchiò finché non li mise uno sopra l'altro e scattò le foto. E poi picchiarono un uomo di nome Asaad, al quale ordinarono di mettersi in piedi su una scatola di cartone e gli gettarono acqua addosso. Faceva molto freddo. Quando lo torturavano mettevano guanti di gomma. Gli colpirono il pene e i testicoli coi guanti, e poi lo ammanettarono alla porta della cella per mezza giornata, senza cibo né acqua».
Abd Alwhab Youss: «...mi portarono in una stanza chiusa e in cinque mi gettarono addosso acqua fredda, e mi spinsero la testa nell'urina di qualcuno che era già stato nella stanza. Dopo di che mi picchiarono con una scopa e mi schiacciarono la testa sotto i loro piedi tenendola nell'urina».
Kasim Mehaddi Hilas: «Mi spogliarono completamente. Mi costrinsero a indossare biancheria da donna, rosa a fiori, e mi incappucciarono. Uno di loro mi sussurrò all'orecchio: "oggi ti scoperò", e lo disse in arabo. (...) Il trasferimento da Camp B all'Isolamento avvenne tra le botte».
Mohamed Juma: «... portarono due prigionieri, padre e figlio. Entrambi erano nudi. Li misero uno di fronte all'altro e contarono fino a tre, poi tolsero i cappucci. Quando il figlio vide il padre nudo cominciò a piangere».
Ameen Sa'ed al Sheikh: «Mi denudarono e mi chiesero "Preghi Allah?". Io risposi "Sì". Dissero "Vaffanculo" e "Affanculo lui" ...Poi uno di loro mi portò alla doccia, mi tolse il cappuccio e lo vidi: era un nero. Mi disse di fare la doccia, che poi sarebbe entrato e mi avrebbe violentato. Avevo molta paura». Un testimone il cui nome è stato cancellato racconta: «Mi fecero mettere carponi come un cane, e mi fecero abbaiare come un cane, e ridevano» (...) «Il poliziotto mi sbatté la testa al muro. Allora il cappuccio sfuggì dalla testa e uno di loro mi disse di mettermi carponi, in arabo, e mi sputarono addosso e mi colpirono la schiena. (...) Andarono avanti fino (...) alle 4 del mattino».