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Nuove testimonianze: «Ad Abu Ghraib sevizie sui minorenni»

Michele Farina

Corriere della Sera, 6 luglio, 2004

La denuncia di una tv tedesca.

Cento bambini iracheni detenuti dagli americani. È vero? Nada Doumani, battagliera portavoce della Croce Rossa Internazionale (Cri) a Bagdad, ieri sera al Corriere rispondeva così: «Si parla di minorenni, non di bambini». Quanti anni ha il più piccolo? «Non posso dare informazioni di questo tipo. Ma ripeto: si tratta di minorenni». Avete registrato casi di violenze ai loro danni? «La Croce Rossa non entra nei dettagli sulle condizioni dei prigionieri». Questi ragazzi vengono tenuti separati dagli adulti? «Durante le nostre visite, possiamo dire di sì». L'incubo Abu Ghraib sui ragazzi iracheni. L'allarme arriva dalla Germania. Secondo il settimanale Der Spiegel il portavoce della Cri a Ginevra, Florian Westphal, ha detto al programma Report della tv pubblica Swr che «fra gennaio e maggio di quest'anno abbiamo registrato 107 bambini durante 19 visite in sei differenti centri di detenzione». Da Bagdad, Nada Domani non esclude che il loro numero possa essere maggiore. Anche l'Unicef si preoccupa. Stando alla tv Swr, l'Agenzia Onu per l'infanzia avrebbe confermato in un documento interno gli arresti di minori da parte delle truppe straniere. In un documento finora inedito del giugno scorso si afferma che «bambini arrestati a Bassora e Karbala per presunte attività contro le forze di occupazione venivano regolarmente consegnati a un istituto di detenzione a Umm Qasr». L'Unicef sottolinea che «questi bambini possono essere detenuti a tempo indeterminato senza contatto con le famiglie e senza capo d'imputazione». Si è mossa anche la sezione tedesca di Amnesty International, che ha chiesto chiarimenti alle autorità Usa. Samuel Provance, 30 anni, sergente della polizia militare in servizio ad Abu Ghraib nel settembre scorso (ora è in Germania), ha raccontato a Swr due episodi. Un addetto agli interrogatori avrebbe molestato una quindicenne in cella: la polizia militare ha bloccato l'assalitore trovando la ragazza seminuda. Un sedicenne sarebbe stato inzuppato d'acqua, esposto al freddo e imbrattato di fango. Via da Abu Ghraib: tra ieri e oggi altri 300 detenuti sono stati rilasciati dalla prigione alle porte di Bagdad. Altri 2.200 rimangono dentro, ha detto il colonnello Barry Johnson. Dietro al filo spinato di Camp Bucca, nel Sud, vicino a Umm Qasr, ne restano 2.700. Negli ultimi due mesi, sono state liberate duemila persone da Abu Ghraib. Ad agosto, gli americani dovrebbero lasciare le chiavi alle autorità irachene.