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Camp Delta, la scuola privata per «interrogare» il nemico

Guido Olimpio

Il Corriere della Sera, 9 maggio 2004

Il prossimo corso per diventare dei buoni «interrogatori» è previsto per la fine di giugno. Località: Campo Delta, Pennsylvania, o in Georgia centrale. Durata: quattro giorni. Costo: poco meno di 900 euro. «Team Delta sta cercando pochi buoni prigionieri...», annuncia il sito e avverte: «I partecipanti dormiranno poco o niente, le condizioni saranno dure, subiranno uno stress psicologico e fisico, saranno spinti fino al loro limite psicologico e fisico». Gli istruttori del Team Delta, tra cui una donna, sono ex membri dell'Us Army. Il loro capo Mike Ritz è uscito dalla speciale scuola dell'esercito di Fort Huachuca, Arizona, la stessa frequentata da uno degli indagati per gli abusi. Smessa la divisa Ritz, ha creato una società privata dove insegna a sopravvivere in mano nemica, ma anche a condurre interrogatori. Oggi è conteso da tv e giornali americani che lo intervistano in qualità di esperto. L'ex soldato non assolve gli aguzzini di Abu Ghraib e denuncia la loro scarsa professionalità. Ma non dimentica di essere stato un militare: «Se le pressioni psicologiche esercitate su qualcuno hanno salvato la vita di 200 soldati americani, allora queste pressioni sono state utili». Lo stesso vale, sostiene, per certe forme di umiliazione: come denudare il prigioniero, privarlo dell'acqua per lavarsi e tenerlo con un cappuccio in testa. Il concetto è elementare: «Quello che avviene può disturbare la sensibilità dei civili, però qui c'è in corso una guerra». Ritz comunque si dice contrario all'uso della tortura in quanto «il prigioniero è più spaventato dall'incertezza del suo futuro che dalla violenza fisica». Quindi meglio disorientare il detenuto, debilitarlo, piuttosto che aggredirlo. Secondo Ritz i carcerieri di Abu Ghraib sono un classico esempio della «sindrome da secondino» e cita uno studio fatto dall'università di Stanford nel 1971. Il Dipartimento di psicologia ha diviso un gruppo di studenti in guardie e carcerati, quindi ha creato una finta prigione. La ricerca prevedeva un periodo di detenzione di due settimane, ma i professori hanno dovuto bloccare tutto dopo appena sei giorni in quanto gli studenti-guardie si abbandonavano ad atti di sadismo. Ciò che conta, sottolinea l'esperto, è la catena di comando. Senza controllo il secondino prende la mano. Chi si iscrive ai corsi di Campo Delta subirà un intero giorno di interrogatori, seguito poi da una lezione sulle tecniche impiegate. Il programma, spiega Ritz, copre quattro specialità. 1) Pianificazione e preparazione: determinare l'informazione che si vuole avere dalla fonte e trovare il miglior modo per ottenerla. 2) Approccio: come indurre una persona a parlare. 3) Linguaggio del corpo: scoprire dalle reazioni della fonte se sta mentendo e individuare il modo migliore per conquistare la sua fiducia. 4) Domande: conduzione degli interrogatori e verifica delle risposte. 5) Conclusione: creare nella fonte uno stato mentale che lo porti a collaborare in futuro anche con altri team. A Campo Delta viene anche insegnato a resistere agli interrogatori. In codice R2I, resistance to interrogation. Ed è questo tipo di corso, usato dalle forze speciali, che è stato adottato dai soldati di Abu Ghraib. Alcuni reduci dall'Iraq, intervistati dal quotidiano inglese Guardian, sostengono che le umiliazioni sessuali fanno parte del normale addestramento dei reparti che in caso di guerra opereranno dietro le linee nemiche. Ma a Bagdad, affermano le stesse fonti, l'R2I è stato utilizzato dalle guardie private senza alcun controllo. «Dai colloqui avuti con i contractors americani è evidente che impiegavano questi metodi», ha dichiarato un commandos dei Sas britannici (Special Air Service), appena rientrato dalla zona d'operazione: «Le offese sessuali, il tenere i prigionieri nudi e in condizioni degradate rientrano nel programma chiamato "prolungamento dello shock di cattura"». In un centro d'addestramento britannico - ha raccontato - le donne-soldato subiscono molestie «di tipo lesbico». «Molti ridono davanti a questo tipo di training - ha aggiunto il militare -. Però l'intera esperienza può essere traumatica. E c'è chi dice basta». Un ufficiale britannico ha spiegato che il ricorso indiscriminato al sistema R2I in Iraq è legato al mood delle truppe statunitensi. «Mi sembra che i soldati Usa ritengano di doversi "levare i guanti". In tanti pensano di avere di fronte i nemici responsabili dell'attentato dell'11 settembre». Oggi tutti si indignano, ma diversi sondaggi avevano rivelato all'indomani dell'assalto all'America che nell'opinione pubblica c'era chi approvava forme di violenza sui terroristi catturati. Un consenso cresciuto quando la Cia e l'Fbi hanno messo le manette ai polsi di alcuni importanti dirigenti di Al Qaeda. Come Ramzi Bin Al Shibh e Khaled Sheikh Mohammed, i due organizzatori del complotto dell'11 settembre. Oppure Abu Zubeyda, il palestinese considerato il capo delle operazioni in Occidente. Sottoposti a pressioni, più psicologiche che fisiche, avrebbero accettato di collaborare fornendo informazioni dettagliate sul loro gruppo. E infatti i dirigenti di Campo Delta, nel fare pubblicità ai loro corsi, ricordano come sono stati fatti parlare i capi qaedisti catturati. Chiusi in isolamento, dentro celle illuminate giorno e notte, senza cibo e poca acqua, bombardati da musica ad alto volume. Il trattamento ha spezzato la resistenza di molti. Abu Zubayda, ad esempio, ha indicato il nome di Josè Padilla, un terrorista sospettato di preparare un attentato con una «bomba sporca». Altri hanno ricostruito le reti logistiche operanti in Occidente. Ma, pensando che i terroristi fossero stati addestrati a mentire anche sotto tortura, gli investigatori non hanno creduto subito alle rivelazioni. Ed hanno perduto del tempo per le verifiche. Per questo gli istruttori di Campo Delta insistono sulla fonte. Gli allievi devono ottenere la piena cooperazione del detenuto, assicurandosi che possa essere usato nel tempo. L'esatto contrario di quello che hanno fatto i torturatori ad Abu Ghraib.