Noi, prigionieri politici sahraui della prigione civile di El Ayoun , informiamo
l'opinione pubblica internazionale della nostra grande indignazione di fronte
alle intollerabili pressioni che stiamo subendo quotidianamente da parte di
alcuni funzionari dell'amministrazione penitenziario, da quando abbiamo deciso
di iniziare uno sciopero della fame (di avvertimento) nei giorni 13 e 14 gennaio
2003. Questa amministrazione infatti ha rifiutato di accettare il nostro avviso
di sciopero e ha minacciato alcuni di noi. Essa considera che qualsiasi sciopero
della fame sia vietato nella prigione di El Ayoun. Tale modo di agire dimostra
chiaramente che questa amministrazione viola le convenzioni internazionali che
ammettono tale diritto. Malgrado queste pratiche repressive noi continueremo
la nostra battaglia fino al raggiungimento delle nostre rivendicazioni, che
sono le seguenti:
Essere separati dai detenuti di diritto comune.
Essere riconosciuti come prigionieri di opinione ed essere trattati come tali
e con i nostri diritti.
Avere diritto alle visite durante i giorni stabiliti
Ottenere un luogo specifico per le visite.
Possibilità per le organizzazioni e associazioni di difesa dei diritti
umani così come per inviati dei media di contattarci e di farci visite.
Diritto di ricevere giornali nelle celle.
Nella continuazione della nostra lotta, informiamo l'opinione internazionale che noi abbiamo in programma di intraprendere un altro sciopero della fame di avvertimento della durata di 5 giorni a partire dal 20 gennaio 2003 per vedere se l'amministrazione penitenziaria farà prova di buona fede e di rispetto dei nostri diritti.
Facciamo appello a tutte le organizzazioni e associazioni di difesa dei diritti umani e a tutte le coscienze vive affinché ci sostengano e prendano la nostra difesa così da poter noi recuperare i diritti finora negati
Scritto nella prigione civile di Laayoune il 14 gennaio 2003.
I prigionieri d'opinione Sahraui
Fonte: pubblicato on line sul sito di Radio K Centrale - Bologna