Un 4 giugno 2000 da sequestrati
La notte fra il 3 e il 4 giugno 3 compagni e una compagna vengono fermati ed identificati da solerti e vigili tutori dell'ordine dopo le procedure di rito a cui purtroppo in questa Roma giubilare blindata siamo abituati, le solerti forze dell'ordine iniziano a perquisire le loro macchine da una delle quali sbuca fuori un "pericoloso" striscione con su scritto: "Processo Marini sanguinario è lo Stato". E da qui inizia questa storia che da qualunque parte la si guardi rasenta l'assurdo. I due tutori dell'ordine, ultimo ingranaggio della macchina repressiva, non capendo bene di cosa si trattasse informano i loro superiori. Sono circa le due di notte alla prima volante se ne aggiunge una seconda, poi una terza e poi una quarta. I 4 compagni vengono portati al commissariato di
Montesacro. Non si sa bene di quale "reato" siano accusati e il perché di questo sequestro di persona, fatto è che vengono trattenuti in quel commissariato fino alle 10 di mattina, ma la lunga notte non è finita, difatti dopo il commissariato di Montesacro si va in questura a via Genova dove vengono effettuate foto segnaletiche e prese impronte digitali ed è qui che arriva la comunicazione che nientepopodimenoche il Procuratore Capo della Repubblica Vecchione di domenica mattina non ha trovato di meglio da fare che ordinare la perquisizione nelle case dei compagni, i quali dopo essere stati accompagnati nelle loro case per assistere alle perquisizioni vengono riportati in questura e finalmente rilasciati dopo avere espletato le ultime formalità. Sono le 14, la lunga notte sembra essere finalmente conclusa, i compagni sono liberi, liberi di camminare in una Roma blindata che festeggia la guerra imperialista dell'Europa e ringrazia i bravi ragazzi italiani per i lutti e le sofferenze causate nei
Balcani.
Solidarietà ai compagn@ colpiti dall'ennesimo atto repressivo
Assemblea contro la repressione
Fonte: Un 4 giugno 2000 da sequestrati, comunicato del 5 giugno
2000 diffuso da liberi tutti nocarcere@disinfo.net