La manifestazione romana del 9 ottobre

Valutazione e commenti del coordinatore nazionale di Alternativa Sindacale, Beniamino Lami

9 ottobre 2000


Oggi si è svolta la manifestazione nazionale di CGIL-CISL-UIL e Snals. La manifestazione è riuscita molto bene ed ha visto una partecipazione assai più alta delle più rosee aspettative.
Una cifra ragionevole, vicina alla realtà, è di 50.000 partecipanti. Anche l'adesione allo sciopero, fino ad ora conosciuta, si mantiene su percentuali abbastanza elevate (40/50%).
Alcune considerazioni a caldo.
Il corteo ha dimostrato una fortissima capacità prganizzativa dello Snals. Era di gran lunga l'organizzazione con maggiori presenze. Consistente anche la partecipazione della Cisl. La presenza CGIL era decorosa, ma non entusiasmante. Si sono registrati alcuni "buchi" che denotano uno stato allarmante della situazione organizzativa di alcune strutture (es. Liguria), mentre altre assenze denotano problemi politici di rapporto con le scuole (es. Emilia Romagna).
Le attese della piazza andavano, a mio parere, verso la rivalutazione salariale degli stipendi e verso la difesa della scuola pubblica. In quest'ultimo capitolo, però, regna la confusione in quanto regionalizzazione, riforme, leggi di parità sono trattate un po'tutte allo stesso modo.
Il nostro segretario generale ha fatto un discorso molto accalorato, centrato soprattutto sulla questione della regionalizzazione della formazione e dell'attacco alla scuola pubblica che da questa deriva. Questo discorso non è stato molto gradito ai militanti dello Snals, che non avevano tanto piacere di sentire attacchi a Formigoni, piuttosto che alle giunte regionali piemontesi e venete. Dove il discorso di Enrico è parso meno convincente, è stato sulla questione salariale. In modo un po' evasivo sono stati affrontati i termini delle quantità rivendicate, mentre più spazio è stato dato al rapporto riforme, autonomia, lavoro, in termini di riconoscimento della professionalità. Chiaramente non sono state mai pronunciate le parole "merito", "valutazione", "carriere", ma sono ancora così recenti i ricorsi del concorsone e del contratto, che la piazza ha accolto con diffidenza questa parte del discorso. Molto più determinata, invece, nel rivrendicare un corposo aumento dei livelli retributivi, utilizzando tutte quante le risorse a disposizione, è stata invece la CISL, che di questo ha fatto il contenuto centrale del proprio intervento, rimandando ad un "poi", il tema della valutazione e del riconoscimento della professionalità.
Il nostro Comitato Direttivo nazionale ha fatto sicuramente grossi passi in avanti, ma evidentemente questo non è ancora sufficiente perché il nostro sindacato esca dalla situazione vischiosa in cui con tanta abilità si era cacciato.
Di sicuro la manifestazione e l'adesione allo sciopero che, al di là della prevedibile guerra sui numeri che ci sarà, ha avuto esito positivo, dimostra che le possibilità di recupero, per il nostro sindacato, esistono, e che vanno rapidamente sfruttate con decisione e linearità di comportamenti e parole d'ordine.
Ancora una volta, e ci fa piacere dirlo, abbiamo avuto ragione, nel produrre il massimo sforzo che ci è stato possibile, per impedire che si arrivasse all'indizione di scioperi separati, che ci avrebbero visto inevitabilmete soccombere, ed aver invce favorito una situazione come quella odierna, in cui alla nostra organizzazione avrà fatto sicuramente bene il conoscere ed il riconoscere un mondo della scuola che forse aveva perso di vista.
In questo modo si può certo affermare che la nostra organnizzazione non è estranea al movimento nelle scuole, e forse si è anche definitivamente impedito che si formasse un'asse molto pericoloso tra Gilda e Snals.


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