Unicobas scuola
Ufficio Stampa della Segreteria Nazionale
V. Conegliano, 13 00182 Roma
Tel., segr., fax: 06 7027683 7026630
________________________________________________________________________________- COMUNICATO STAMPA 16.10.2000 -
Oggi 50.000 in piazza a Roma ed almeno altri 50.000 nelle altre città: più del 50% di adesioni allo sciopero. Fra il 9 ed il 16 Ottobre ha scioperato l"intera scuola italiana ed almeno un 20% di quelli che hanno scioperato il 9 Ottobre ha aderito allo sciopero del 9 Unicobas che aveva dato la doppia indicazione di lotta.
Governo, Confederali e SNALS avrebbero voluto ancora imporre un'utilizzazione discrezionale dei 1.260 miliardi accantonati per il defunto "concorsone", perché quei soldi fossero dati solo ad un 20% di clienti
L'incontro del 18 fra Governo e Confederali, prelude ad un accordo al ribasso: che lo stipulino, a questo punto, se ne hanno il coraggio!
Il gioco sulle cifre della legge Finanziaria è ridicolo. Che siano 700 o 1.000 i miliardi "contesi", questi non sono altro che ciò che avrebbero già dovuto aver corrisposto da Aprile al personale della scuola come indennità di vacanza contrattuale, vista la scadenza del CCNL, chiuso con il Dicembre 1999. Un'indennità neanche sufficiente a coprire l'erosione inflattiva del potere d'acquisto del "salario da fame" (cfr. De Mauro) dei docenti italiani.
Nulla a che vedere con le retribuzioni UE: se 400 corrispondevano a 30.000 di "aumento", 1.000 miliardi equivarrebbero a 75.000 lire pro-capite. Quando il Governo parla di 150.000 nette, mente: vengono infatti inseriti nel computo anche i 1.260 miliardi stanziati per effetto della Finanziaria dello scorso anno per una ridicola operazione "premiale a quiz", che De Mauro ed i sindacati firmatari del contratto del "concorsone" intendono ancora portare avanti, destinandola, coerentemente con il contestatissimo art. 29 del CCNL, solo al 20% del corpo docente. Non si tratta quindi di "aumenti" per tutti, come invece vorrebbe l'Unicobas, tramite l'istituzione di un'indennità base per la funzione docente.
Dove sarebbe quindi la "svolta" del salario europeo, visto che il differenziale con gli altri Paesi è di almeno un milione e mezzo netto? Dove sono finite le richieste precedenti allo sciopero del 9 Ottobre? Altro che gran rifiuto: CGIL, CISL, UIL e SNALS, dopo aver rigettato la "pizza", stanno svendendo la vertenza per un piatto di lenticchie! Dopo tanti contratti al ribasso, occorre, dal primo Gennaio, almeno un terzo del differenziale relativo alla media retributiva della UE: 500.000 lire nette.
Le lotte non si fermeranno, se non con il soddisfacimento di questa richiesta, unitamente ad un solido piano triennale di investimenti complessivi, per raggiungere e stabilizzare uno stipendio degno dei professionisti dell'educazione, nonché per rivedere e rifinanziare il "Disordino" dei Cicli, altrimenti destinato a tagliare 80.000 cattedre.
Stefano d'Errico (Segretario nazionale dellíUnicobas scuola)