SOLIDARIETA’ A STUDENTI SERBI E KOSOVARI

Durante l’Assemblea d’ateneo promossa dal movimento contro la guerra e tenutasi il 12 Maggio nell’Aula Magna, l’Università della Calabria, nella varietà delle sue componenti, ha espresso un dissenso unanime rispetto all’intervento armato nei Balcani., che vede protagonista l’Italia accanto agli altri Paesi della NATO.

Il Rettore e la Facoltà di Ingegneria hanno accolto la proposta avanzata dagli studenti sulla possibilità di ospitare nel nostro ateneo un certo numero di studenti serbi e Kosovari, che a causa della guerra non possono più studiare nelle loro università, e si sono impegnati a discuterla in Consiglio d’Amministrazione.

Considerando necessaria l’immediata cessazione dei bombardamenti, che da ormai due mesi senza tregua perseguitano le popolazioni balcaniche, auspicando un ritorno alla diplomazia, e lavorando nell’ottica di costruire manifestazioni di forte dissenso collettivo rispetto al conflitto, quello che la comunità universitaria può fare nel suo piccolo in questo momento per tradurre in pratica la propria solidarietà, è contribuire in prima persona alla realizzazione di questo progetto.

Firmando questo appello, che verrà presentato al C.d.A. di questo ateneo, gli studenti e i docenti si dichiarano disposti a farsi carico in parte delle spese di soggiorno degli studenti serbi e kosovari, chiedendo di istituire per gli studenti una tassa facoltativa di £1000 per il prossimo anno accademico, e per i docenti un conto corrente presso il quale versare una quota annuale e significativa.

La Calabria è un esempio secolare di accoglienza e convivenza pacifica tra popolazioni diverse: l’Università della Calabria è il luogo dove le differenze culturali possono incontrarsi e coesistere.

 

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