TUTTO QUELLO CHE CONQUISTIAMO CON LE LOTTE, LO PERDIAMO CON IL VOTO

In questi giorni strani figuri si aggirano per le strade dell’Università:li si può trovare davanti ai bar,in un’aula prima fella lezione,seduti ai tavoli della mensa mentre si consuma il "rancio".Raccolgono firme,espongono programmi,promettono cambiamenti.Qualche matricola attenta potrebbe chiedersi da dove sono apuntati tali soggetti,vista l’assenza sistematica in altri momenti della vita universitaria.E’ peraltro molto facile immaginare come,finita la sarabanda elettorale,scompariranno nuovamente nel buco nero dal quale sono emersi.Per tornare a confabulare in qualche auletta buia con amministratori conniventi o ad approntare strategie preconfezionate da partiti e strutture varie che appoggiano le diverse liste ,con il compito attento r meticoloso di sempre:"vendere aria fritta"!

Forse anche per questo,negli ultimi anni,il primo "partito" nelle elezioni universitarie è stato quello astensionista,un astensionismo però determinato dalla noia,dal qualunquismo,dallìindifferenza;non da una chiara coscienza di rifiuto.

Anche noi proponiamo di non votare,ma lo spirito che ci anima è ben diverso.

Non ci soffermeremo sul peso (nullo) che i rappresentanti studenteschi hanno in seno ai vari organi,ma siamo convinti che la rappresentanza sia ,comunque,un meccanismo perverso,un mezzo di esclusione,un inganno ben orchestrato(per quanto ormai piuttosto traballante).

Ci si invita a votare con l’illusione di partecipare alla gestione dell’Università,di "contare qualcosa",di essere coinvolti nelle decisioni;in realtà l’unica cosa che facciami è tracciare un segno su un foglio di carta e lavarci la coscienza per altri due anni,facendo in modi che qualcuno decida per noi (!) ,calpesti i nostri diritti,continui i suoi sporchi giochi di potere e tutto ciò in nome di una sempre più fantomatica democrazia.

Noi pensiamo che l’unico modo possibile per partecipare attivamente alla vita dell’Ateneo,e non solo,sia l’azione diretta,la gestione in prima persona di quelli che sono i nostri essenziali (bi)sogni,esigenze,proposte.Ci supporta l’eperienza di anni di lotte in cui gli unici cambiamenti reali sono avvenuti tramite la mobilitazione collettiva,il confronto fra le persone,l’iniziativa dal basso;non certo dalle sale dei Consigli d’amministrazione,né tantomeno all’ombra di partiti e correnti politiche varie.

Proponiamo la creazione di realtà diverse.Autorganizzate ed autodeterminate,libere e in continua trasformazione,come in continua trasformazione crediamo e voglismo che sia l’esistente.

L’attuale incapacità da parte delle "accademie" e delle strutture istituzionali di progettare e prefigurare modelli funzionali di vivere le città (anche quella universitaria), rende necessaria l’attivazione di spazi nuovi dove realizzare le basi di una cultura e di una socialità "altra",non elitaria,che concepisca il valore delle persone secondo la loro creatività e le loro differenze,lungo un percorso di crascita comune.

NON VOTARE LOTTA!!

f.i.p 27/01/’96-Arcavacata "FILO ROSSO"