NO ALLE BOMBE NATO, NO AI MASSACRI DI MILOSEVIC!
I criminali bombardamenti lanciati dalla NATO contro obiettivi jugoslavi vengono ipocritamente giustificati con la necessita' di arrestare i massacri contro la popolazione albanese del Kosova. In realta' gli stessi paesi NATO, fin dall'inizio in Kosova della sanguinosa guerra del regime di Belgrado contro la popolazione albanese, hanno a piu' riprese cercato e ottenuto il soffocamento della lotta di liberazione del popolo del Kosova, come e' avvenuto un anno fa quanno hanno apertamente dato il via libera ai massacri nella Drenica, con i quali e' iniziata la guerra, o questa estate, quando hanno avallato la distruttiva offensiva serba che ha causato centinaia di migliaia di profughi. Falliti questi tentativi, di fronte alla massiccia mobilitazione della popolazione albanese, i paesi della NATO hanno deciso per la cooptazione di un'irresponsabile dirigenza politica albanese che ha aderito ai suoi piani, con l'opposizione oggi minoritaria di alcune forze, impegnandosi alla smobilitazione e rinunciando a quello che chiedeva il suo popolo: l'indipendenza decisa democraticamente. Sono questi interessi imperialisti che dettano la politica di aggressione della NATO, ai cui disegni non sono certo estranei i nuovi massacri e le nuove distruzioni che le forze serbe stanno massicciamente mettendo in atto contro la popolazione del Kosova da giorni.
L'intervento della NATO non e' illegittimo solo da un punto di vista formale, ma anche perche' e' opera di paesi che da anni, e oggi ancora di piu', praticano una politica di sfruttamento, di violenza e di barbarie sistematica, nei Balcani come altrove. In particolare, in tutti i Balcani, dalla Bosnia alla Macedonia, e' in atto da mesi una politica di diretta occupazione militare, e ora anche di aggressione, che mina la vita e la sicurezza di questi popoli. L'Italia svolge in questo ambito un ruolo di primo piano con la sua presenza militare e coloniale in genere. In Kosova, in particolare, ha contribuito con investimenti per centinaia di miliardi a finanziare la guerra di Milosevic, e quindi le stesse stragi che ora afferma di volere fermare, mentre ora si presta come portaerei per un intervento di aggressione contro la popolazione jugoslava e, nei fatti, contro la popolazione del Kosova.
Una pace vera per i Balcani potra' esserci solo quando il popolo del Kosova potra' decidere in autonomia i propri destini, perche' e' la negazione di questo diritto da parte del regime di Belgrado e dei paesi della NATO, negazione alla quale oggi aderisce anche la dirigenza politica kosovara, che e' all'origine dei massacri delle forze serbe e dei bombardamenti NATO. Per questo esprimiamo la nostra solidarieta' alla popolazione albanese del Kosova, oggetto da mesi dei barbari massacri indiscriminati del regime di Belgrado, alla popolazione civile serba e montenegrina, esposta ai criminali bombardamenti NATO e alle repressioni di Milosevic, e ribadiamo il nostro appoggio incondizionato al diritto di autodeterminazione del popolo del Kosova, chiedendo:
* la cessazione immediata dei bombardamenti NATO e dei massacri operati dalle forze serbe, con il ritiro di queste ultime dal Kosova.
* la chiusura delle basi NATO in Italia, il ritiro di tutte le forze militari italiane nei Balcani e di tutti i finanziamenti al criminale regime serbo.
* il pieno diritto all'autodeterminazione per il popolo del Kosova, senza alcuna ingerenza esterna.
* l'immediata organizzazione di strutture di accoglienza per i profughi e la concessione automatica del diritto di asilo per chi fugge dalla guerra.
Esprimiamo inoltre il nostro appoggio a tutte quelle forze albanesi del Kosova che tra gli interessi delle potenze occidentali e gli interessi del loro popolo hanno scelto questi ultimi, battendosi per la liberta', per l'autodeterminazione, per un'indipendenza decisa democraticamente
Comitato di solidarieta' con il Kosova, 25 marzo 1999
via Festa del Perdono 6, 20122 Milano tel .02/58315437 fax. 02/58302611
e-mail: kosova@ecn.org