DOPO UN MESE DI BOMBARDAMENTI
E DI PULIZIA ETNICA



11.000 raid aerei della Nato con centinaia di vittime civili serbe e montenegrine, un'operazione di pulizia etnica condotta dal regime di Belgrado contro la popolazione kosovara, con migliaia, forse decine di migliaia di vittime, e 750.000 profughi cacciati dal Kosova

Questo il bilancio di un mese di guerra, da cui tutti governi - a occidente ed a oriente - cercano di trovare un "compromesso onorevole" moltiplicando le trattative diplomatiche. Milosevic sta finendo di "risolvere" a suo modo il problema kosovaro, la Nato ha ritrovato un suo ruolo nel mondo "post-guerra fredda", ed in un modo o nell'altro metterà un altro piede nei Balcani. La via d'uscita ricercata dovrà essere "onorevole" per tutti i governi in carica, dovrà "salvare loro la faccia" - i morti vengono sotterrati ed i profughi rimarranno tali, come sono rimasti tali dopo quattro anni di "pace" i 250.000 profughi serbi cacciati dalle loro case in Croazia, o il 1.200.000 profughi musulmani, croati e serbi cacciati dalle loro case in Bosnia, il tutto con la benedizione di Washington, Mosca, Bonn, Londra, Parigi e Roma.

La loro pace non sarà meglio della loro guerra.

E se la "via d'uscita onorevole" non sarà trovata oggi, altri bombardamenti della Nato e altre atrocità di Milosevic, come è stato per tutto il mese passato, alla ricerca di una "soluzione" per l'indomani.

Un'alternativa esiste. E' quella che ridarà casa e lavoro a tutte le popolazioni balcaniche, che si costruirà con la cacciata di tutti i regimi delle "pulizie etniche", che riconoscerà i diritti individuali e nazionali di tutte le popolazioni. Questa alternativa non verrà data in regalo da nessuno ai Balcani - saranno i diretti interessati a costruirla. Noi possiamo sostenerla.

Chiediamo la fine immediata, senza condizioni, dei bombardamenti della Nato. Sosteniamo con ogni mezzo possibile i kosovari nella loro lotta contro gli aguzzini del regime di Belgrado. Un Kosova libero, indipendente e democratico aprirà la prospettiva del rovesciamento del regime di Milosevic ad opera dei lavoratori serbi. E allora inizierà una nuova stagione in tutti i Balcani.

Chiediamo che l'Italia apra le frontiere a tutti i profughi che desiderano venire nel nostro paese.


Né Milosevic, Né Nato!

A fianco del popolo kosovaro,
per la sua autodeterminazione!



Comitato di Solidarietà con il Kosova
30 aprile 1999